Economia, contenuti e servizi dell’era digitale in Italia

Dall’Osservatorio 1999 condotto da Anee sulla multimedialità emerge un’analisi qualitativa e quantitativa dei principali ambiti di sviluppo dell’editoria multimediale di casa nostra. Dall’utilizzo dell’informatica all’interno della famiglia italiana, all’evoluzione dell’e-commerce

Secondo l’Osservatorio sulla multimedialità del nostro Paese, realizzato da
Anee (Associazione dei servizi e dei contenuti multimediali) in collaborazione
con Niche Consulting, Eurisko e Unisource Italia, il 1999 è stato un anno ricco
di novità per quanto riguarda l’ammodernamento tecnologico in corso nelle
famiglie italiane. Se nel periodo ’95-’98 gli acquisti delle famiglie si erano
concentrati quasi esclusivamente su telefonia cellulare e apparati informatici,
il trend nel 1999 è stato caratterizzato da una ripresa di interesse per tutte
le tecnologie per la casa. Secondo l’indagine, infatti, quasi la metà degli
utilizzatori di pc sono anche utilizzatori di telefonia mobile, mentre un quarto
delle famiglie che dispone di un personal computer, possiede anche una console
per i videogiochi. Secondo dati Niche Consulting, il computer nel ’99 era
presente in almeno 5 milioni di famiglie, con una penetrazione pari al 26,6% del
mercato residenziale italiano. Tenuto conto delle famiglie dotate di più di un
personal computer, il parco pc sul mercato residenziale è pari a 5.417.000
unità, con un incremento del 16,2% rispetto al ’98. I dispositivi di stampa sono
invece presenti in 3.756.000 famiglie, con un incremento del 21% rispetto
all’anno precedente; il lettore di cd-rom è presente in 3,5 milioni di famiglie
con un incremento del 35%, rispetto all’anno prima. Sempre nel ’99, fa la sua
prima apparizione il lettore dvd, presente in quasi 400mila famiglie italiane.
Secondo l’Osservatorio Anee, gli utenti registrati a Internet nel 1999 sono
aumentati dell’84%, salendo a 919mila, mentre hanno subito aumenti ancora più
consistenti le tecnologie scanner (+116%) e i masterizzatori di cd-rom, che nel
’99 sono quasi quintuplicati, salendo a 464mila unità sul mercato residenziale.

Il tasso di crescita dell’utilizzo degli apparati informatici in casa nel
1999 denota però alcuni scostamenti rispetto al trend storico: mentre il parco
pc è aumentato del 16%, il numero dei suoi utilizzatori è aumentato solo
dell’11%. Sempre più spesso, infatti, chi utilizza un personal computer sul
posto di lavoro, ne possiede anche uno a casa sia in risposta al sempre più
diffuso fenomeno di “nomadismo lavorativo”, sia per scopi ludici e di studio nel
caso nella famiglia ci siano bambini.  
Secondo l’Osservatorio, la
penetrazione del computer nella famiglia italiana è del tutto in linea con la
media europea, mentre nella scuola, nella pubblica amministrazione, nella
sanità, e nel terziario privato la sua penetrazione è ancora inferiore rispetto
al resto d’Europa. La musica cambia se si parla di Internet; la sua penetrazione
nella famiglia italiana è infatti del tutto fuori linea rispetto a quella di
altri Paesi. Ma anche questo non dipende dalla domanda, quanto dall’incapacità
da parte dell’offerta di proporre nuovi servizi. La disponibilità della famiglia
italiana a spendere per acquistare dispositivi dell’ultima generazione e
periferiche off-line, per non parlare di dispositivi wireless, è infatti molto
elevata. Non a caso, l’Osservatorio evidenzia come la famiglia italiana rimanga
uno dei pochi motori di crescita dell’informatica di casa nostra. Si tratta
comunque di un interesse autonomo, che non può tuttavia supplire alle carenze
generalizzate nella informatizzazione del nostro Paese.


Per quanto riguarda la domanda e i consumi di contenuti in Internet, la
panoramica condotta dall’Osservatorio sui dati ’99 evidenzia un quadro a luci e
ombre. Nonostante in cima alla classifica di fruizione compaia, come in passato,
il tema Informatica, ci troviamo infatti di fronte a un livello di interesse
decisamente minore, mentre le informazioni di attualità e le news incontrano un
favore trasversale e netta in crescita. In generale, secondo l’osservatorio
godono di buona salute i temi dedicati alla vita privata e al tempo libero, come
turismo, viaggi, informazioni utili (meteo, orario dei mezzi di trasporto,
traffico, e altro), sport, musica e spettacoli; appaiono in contrazione invece i
consumi più estemporanei e disorganizzati che caratterizzavano il primo periodo
di Internet in Italia, come per esempio la visita dei siti commerciali a titolo
di pura curiosità.
In realtà, da un punto di vista globale, il livello
complessivo di fruizione dei contenuti online non risulta particolarmente
elevato. Visto il livello socio culturale dell’utenza ci si aspetterebbe che la
quantità e la qualità dei materiali disponibili in Internet avessero un
riscontro molto maggiore rispetto ai risultati.


Il mercato della multimedialità
A livello internazionale il mercato della
multimedialità ha registrato nell’ultimo biennio ’98-’99 una straordinaria
evoluzione sia quantitativa, crescita del volume d’affari, che qualitativa,
affermazione di nuove soluzioni tecniche e di nuove logiche di produzione e
distribuzione dei contenuti.
Il fenomeno centrale risulta essere la
diffusione e l’evoluzione della rete Internet che, lungi dall’avere un impatto
limitato alla sola editoria telematica, costituisce il volano di trasformazione
dell’intero comparto della comunicazione e, ancor di più, dell’intera economia
dei servizi. Nel 1998 e nel 1999 Internet ha registrato una fortissima crescita
sia per numero di utenti, che per numero di fornitori di servizi.
Per quanto
riguarda il mercato dei titoli multimediali pre-registrati i dati evinti
dall’Osservatorio rilevano la progressiva affermazione di nuove piattaforme
(dvd-video e dvd-rom) che escono dal periodo di sperimentazione commerciale con
le carte in regola per conquistare il mercato già nel breve, medio periodo (2-3
anni). Sul versante dei videogame si registra una nuova corsa all’innovazione
verso console di nuova generazione più veloci, ma soprattutto decisamente
orientate a sfruttare le potenzialità della connessione a Internet e le ricche
opportunità dell’online gaming. Lo sviluppo delle prestazioni delle piattaforme
(maggiore velocità e maggiore capacità di memoria) rende più attraenti le
piattaforme stand-alone rispetto alla rete Internet che continua comunque a
costituire, su molti generi editoriali, una modalità di fruizione fortemente
competitiva nei confronti dei titoli pre-registrati. Secondo l’Osservatorio
Anee, nei prossimi anni il confronto fra i ambienti off-line e on-line si
giocherà sulle prestazioni legate al rapporto fra velocità e volumi di dati
messi a disposizioni degli utenti. Nel corso del 1998 il mercato della
pubblicità sul Web ha raggiunto i 12 miliardi di investimenti ponendosi di poco
al di sotto delle aspettative formulate dagli operatori. L’incertezza nei
confronti dei sistemi di misurazione e certificazione degli accessi, e una
generale scarsa conoscenza del nuovo medium da parte degli investitori
pubblicitari ha penalizzato il mercato. Nel corso del 1999, pur permanendo
numerosi fattori critici, la domanda di spazi pubblicitari è cresciuta
notevolmente, anche grazie al maggior coinvolgimento delle imprese direttamente
attive nell’offerta di servizi sul Web, come telco, banche e istituti
assicurativi.
Per quanto riguarda i quotidiani, il 1999 registra una crescita
del numero delle testate presenti sulla Rete e soprattutto una maggiore
ricchezza dell’offerta sia dal punto di vista informativo, che dal punto di
vista delle logiche di distribuzione delle informazioni. 21 quotidiani ospitano
banner pubblicitari (nel 1997 erano solo 7 e nel 1998, 18). Stesso discorso per
i periodici (settimanali e mensili): nel 1999 ben 32 testate si finanziano
tramite inserzioni pubblicitarie, contro le 10 del 1997 e le 23 del 1998.


Il commercio elettronico in Italia
Secondo l’osservatorio, il valore del
commercio elettronico in Italia (Business to Consumer) è stimato in circa 800
miliardi di lire (1998); di questo il 40% (309 miliardi di lire) è stato
realizzato da siti Web italiani; nel 2000, permanendo gli attuali sistemi di
pagamento, il giro di affari complessivo dovrebbe incrementare di circa il 50%;
i siti Web attivi nel commercio elettronico (circa 300) rappresentano meno
dell’1% del totale dei siti Web attivi in Italia. I dati più recenti sugli
acquisti degli italiani online evidenziano la prevalenza (il 41%) dei prodotti
informatici, seguiti da pubblicazioni editoriali (29%) e da cd musicali (18%).
Quanto ai viaggi e alle attività legate al tempo libero la share di acquisto si
ferma al 9%. In questa fase prevalgono ancora i prodotti a bassa ripetizione di
acquisto e di facile consegna.
La quota più consistente dell’offerta
e-commerce (300 siti censiti) è rappresentata dall’editoria (15%) seguono i
prodotti informatici (10,7%), gli alimentari (8,7%) gli shopping center (7,3%) e
l’abbigliamento (6,3%).

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