“Silicon Graphics veste i panni del “”Terminator”””

I piani di sviluppo delle future workstation di Sgi, ben note nel mondo degli effetti speciali per l’industria cinematografica, prevedono sempre piu l’impiego di processori a base Intel. Si preannuncia la dismissione per la fortunata produzione di chip Mips.

Le workstation a base Microsoft-Intel, negli anni recenti, hanno avuto un
successo crescente. Di fronte a questo dato incontrovertibile, Silicon
Graphics (Sgi) ha ridisegnato la propria roadmap, prevedendo di introdurre,
nel 2001, macchine con Merced, il processore a 64 bit che Intel sta
sviluppando.
Di sicuro c’è che Sgi ha visto calare vendite e profitti, anche e
soprattutto a causa del sopra ricordato successo delle piattaforme Wintel.
Non è l’unica ragione che ha indotto la società statunitense a compiere
questo passo, ma, fatto sta, che l’impatto della decisione sullo sviluppo
dei chip Mips (che equipaggiano a oggi tutte le workstation di Sgi) non
sarà indifferente. Finora Sgi aveva annunciato dei piani in chiave Wintel
solo relativi a macchine di fascia bassa, da costruire sul prossimo Pentium
II con Slot 2 e da equipaggiare con Windows Nt. Ufficialmente, non vengono
abbandonati i processori Mips, ma vaste ombre si addensano sul loro futuro.
Sgi, infatti, ha pianificato il prossimo importante rilascio dei Mips
"solo" nel 1999, nella cui seconda metà è atteso l’R14000, un chip da 40
0
MHz, mentre ha cancellato i progetti noti con il nome in codice di Beast e
Capitan.
Silicon Graphics e Sun sono rimaste gli ultimi due grandi vendor a produrre
computer basati esclusivamente su processori realizzati in proprio. L’anno
scorso, entrambe le società hanno annunciato degli accordi per spostare
parte della produzione su base Intel. Per Sgi, questa mossa può preludere
a
un successivo abbandono della produzione di processori Mips. Il che, se, da
un lato significa risolvere pesanti problemi di sviluppo, dall’altro,
determinala perdita di un vantaggio competitivo da parte di Sgi. La prima,
tra le due conseguenze, è quella che probabilmente ha il peso maggiore,
visto i ritardi e i ridimensionamenti attuati da Sgi sulla roadmap dei
Mips. Al modello R12000, un processore a 64 bit da 300 MHz che usa la
stessa struttura dell’R10000, non solo non seguiranno i successivi chip
Beast e Capitan, come già ricordato, ma non è neanche noto quale progett
o
partirà (se partirà) dopo quello sull’R14000.
Secondo alcuni analisti, la fine dei processori Mips sarebbe comunque
segnata, in quanto Sgi non avrebbe la massa critica necessaria a supportare
prodotti su entrambe le piattaforme (Mips e Intel). La conversione, però,
non può avvenire "tutta in una notte" e poi ci sono da considerare i
contratti con Nintendo, che sta aspettando i nuovi chip per la prossima
generazione di console per videogame.
La cosa più probabile a questo punto, è che Silicon Graphics venda il
gruppo che sviluppa i processori per il mercato "embedded", cioè quello de
i
dispositivi palmari, i videogiochi e i set top box. Alcune indiscrezioni
darebbero per certa questa mossa, con la creazione di una nuova società e
la resa dell’indipendenza alla Mips. La nuova società sarebbe posseduta
all’80% da Sgi e al 20% da Mips, che però rimarrebbe una sussidiaria di
Sgi. Ma non meno probabile appare semplicemente il ridimensionato della
Mips, che continuerebbe a operare solo sul mercato embedded. Sarebbe
l’uscita di scena delle workstation grafiche Unix a base Mips, che hanno
fatto la fortuna di Sgi, contribuendo a realizzare gli effetti speciali di
film come Terminator 2 e Jurassic Park.
Intanto, Sgi ha citato Nvidia, con l’accusa di aver utilizzato la propria
tecnologia di texture mapping nella realizzazione degli acceleratori
grafici tridimensionali della famiglia Riva.

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