Pagamenti fra imprese, i ritardi sono aumentati

Nel corso del 2013, secondo una ricerca Cna, l’87% delle imprese ha registrato un allungamento nei tempi di pagamento, un aumento delle richieste di liquidazione delle fatture in più tranche e contestazioni pretestuose destinate a ritardare i pagamenti o a chiedere sconti.

La normativa, entrata in vigore il
primo gennaio in attuazione del Dlgs 192/2012, che recepiva la direttiva europea sui pagamenti alle
imprese
e che sulla carta, avrebbe dovuto velocizzarli a quattordici mesi di distanza mostra invece una situazione è
addirittura peggiorata.A dirlo è una ricerca del Centro Studi della Cna dedicata a “I pagamenti fra imprese”. Condotta tra 300
imprese associate alla Confederazione (attive nel manifatturiero, costruzioni, impiantistica, servizi e l’autotrasporto)

Dalla ricera emerge, in particolare, che l’87% delle imprese segnala un peggioramento delle condizioni di
pagamento dopo l’introduzione della nuova disciplina
.

Nel dettaglio, la ricerca del Centro Studi della CNA rivela come,
per
il 77% delle imprese, non sia cambiato nulla con la nuova
normativa
. Solo il
43%
del campione, infatti, fissa il termine di
pagamento a 60
giorni
(come previsto dal nuovo dispositivo)
mentre il 57% dei contratti continua a porre termini di
liquidazione degli importi dovuti superiori ai 60
giorni.
Quasi il 90% delle imprese, comunque, non applica gli interessi di mora o
altre forme di rivalsa nei confronti dei clienti inadempienti.
Presumibilmente, perché teme di perdere il
cliente, aggiungendo,
di conseguenza, al danno la beffa.

La situazione si
riverbera sui tempi di pagamento effettivi, che
rimangono molto ampi. Solo il
17% delle impreseviene pagato entro i
termini stabiliti nei contratti
. Ma si
tratta, è evidente, di termini contrattuali già
allungati rispetto al passato. Appena il
13%
del campione, infatti, assicura di aver registrato miglioramenti nelle condizioni di pagamento dal primo gennaio 2013 rispetto a
quando la nuova normativa non
era in vigore. Viceversa, l’87% del campione (con una punta del 100% nell’autotrasporto) segnala peggioramenti: dilazioni dei tempi di pagamento effettivi,
aumento delle richieste di liquidazione delle fatture in più tranche, contestazioni pretestuose destinate a ritardare i
pagamenti
o a chiedere sconti.

I settori che nel 2013 maggiormente hanno sofferto un allungamento dei
tempi di pagamento rispetto agli anni precedenti, nonostante l’introduzione
della Normativa,
sono l’Autotrasporto (100%
di
imprese che dichiarano
un allungamento dei tempi di pagamento da parte di tutta la clientela o di parte di essa), le
Costruzioni e l’Impiantistica (rispettivamente
96% e 94% di imprese
che
denunciano un aumento dei tempi di attesa per la riscossione dei crediti). I settori che invece, pur patendo un significativo aumento dei tempi di riscossione, presentano un allungamento dei tempi di pagamento meno marcato rispetto
al passato sono i Servizi alle imprese (81% di imprese
per le quali i tempi di pagamento sono aumentati) e, tra
i settori manifatturieri, la
Meccanica e la Moda (rispettivamente 82% e 83% dei casi).

L’alimentare è invece
il
settore nel quale
si
registra
la
quota
più alta,
e
comunque molto contenuta, di imprese che rispettano i tempi contrattuali.E’ questo infatti il settore
nel
quale più spesso che
altrove prevale il termine contrattuale previsto dalla
normativa e
nel
quale le imprese raramente
(almeno rispetto agli altri settori) concordano tempi di pagamento superiori ai 60 giorni con la clientela.

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