La Cgia di Mestre fa notare che l’incremento degli acconti dal 100 al 102,5 per cento porterà le società di capitali a far incrementare gli introiti dell’erario di 1 miliardo di euro.
Con l’aumento degli acconti Ires e Irap dal 101 al 102,5 per cento, versati entro lo scorso 10 dicembre, ogni società di capitale ha dovuto incrementare la spesa in media di una cifra superiore ai 1.200 euro.
L’incremento
di 1,5 punti percentuali è stato disposto nei giorni scorsi dal Governo
al fine di coprire il mancato gettito della prima rata dell’Imu. Questo
ritocco si aggiunge a un ulteriore aumento di un punto percentuale che è stato
approvato nel giugno di quest’anno.
La
Cgia di Mestre fa notare che l’incremento degli acconti dal 100 al 102,5 per
cento ha costretto le società di capitali a pagare un miliardo di euro in più.
Si ricorda che a giugno di quest’anno il Decreto legge n° 76 (che ha spostato
dal 1° luglio al 1° ottobre l’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22 per cento)
aveva alzato le soglie degli acconti Ires e Irap di un punto, portandoli dal
100 al 101 per cento.
“A livello pro azienda non stiamo parlando di una
cifra media importantissima – afferma il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – ma sommata all’aumento della pressione fiscale generale e
alla contrazione nell’erogazione del credito avvenuto in questo ultimo
anno, potrebbe mettere in difficoltà numerose aziende”.





