Secondo i dati raccolti da Infocamere, i settori più gettonati sono commercio, costruzioni e servizi di ristorazione. Il 39% delle nuove imprese giovanili è al Sud
Delle quasi 300mila imprese nate tra l’inizio dell’anno e la fine di settembre, oltre 100mila (il 33,9%) hanno alla guida uno o più giovani con meno di
35 anni di
età. La culla di
questa
vitalità
imprenditoriale è il Sud,
dove ha sede il 38,5% delle nuove imprese giovanili, con quasi 40mila attività aperte in nove mesi. Secondo Movimprese, la rilevazione è stata condottta da Infocamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, i settori i settori in cui i giovani sembrano individuare le maggiori possibilità di successo sono quelli
del
commercio (dove opera
il 20,5% delle neo-imprese giovanili),
delle costruzioni
(9,4%) e dei servizi di
ristorazione (5,6%). Nella
grande maggioranza dei casi (il
76,8%) si tratta di imprese individuali, la
forma
più semplice – ma
anche la più
fragile – per
operare sul mercato; il 15,6% ha scelto invece la forma della società di capitale, più idonea a sostenere progetti di
sviluppo anche ambiziosi.
Nel complesso,
il
contributo
dei giovani è stato
determinante in questi mesi
per consentire
all’Azienda Italia di mantenere in attivo – seppur di poco – il bilancio tra aperture e chiusure di imprese.
Tra gennaio e settembre, infatti,
il consuntivo tra iscrizioni
e cessazioni ai registri delle Camere di commercio ha fatto registrare
un saldo attivo per
7.668 unità.
Dopo il pesante deficit del
primo trimestre (chiuso con
un saldo di -31mila
imprese) e il
recupero del
trimestre aprile-giugno
(+26mila), alla fine di settembre il saldo tra aperture e chiusure di imprese è tornato in campo
positivo grazie alle quasi
13mila
imprese in più rilevate nel trimestre estivo. Il dato luglio-settembre è tuttavia il meno brillante degli ultimi dieci anni e conferma le forti tensioni sul mondo delle imprese;
in particolare di quelle artigiane che, come nell’estate 2012, chiudono il trimestre con
il segno meno.
Dopo il Sud (di cui
si è detto) l’area geografica in cui il contributo dei
giovani
imprenditori al flusso di
iscrizioni appare maggiore è il Centro (32,6% la quota di imprese giovanili sul totale delle iscrizioni
rilevate nel periodo gennaio-settembre di quest’anno), mentre nelle due circoscrizioni settentrionali il valore si è attestato intorno al 30% (30,7 nel Nord-Ovest e 29,7 nel
Nord-Est).
Da un punto vista territoriale, la mappa dell’imprenditoria giovanile a fine settembre di quest’anno evidenzia un’incidenza di aziende di questo tipo relativamente più forte nelle province del Mezzogiorno, prima fra
tutte la Calabria. La provincia a maggior incidenza di imprese giovanili sul
totale (il 16,8%) è infatti
Vibo Valentia, seguita da vicino da Crotone (16,6%) e da Reggio Calabria (quarta con il 16,1%). La prima provincia del centro è Frosinone (in 17ma posizione, con il 13,4%)
mentre per trovare una
provincia settentrionale bisogna
scorrere la classifica fino
alla 34ma
posizione, occupata da Novara con l’11,3%. All’altro estremo della graduatoria, le province in cui le
imprese guidate da giovani
sono meno presenti sono Trieste (ultima con solo il
7,4%), seguita a pari
merito da Pordenone e Bolzano (7,5%).





