One for the Vine: l’app è a nudo

La qualità delle applicazioni mobili sta diventando centrale. Per la sicurezza.

Da qualche giorno l’attenzione degli utenti mobili si sta concentrando su Vine, applicazione che consente di postare su Twitter striminziti video da sei secondi.
Roba da piccoli tarantini crescono: consente di montare una ministoria, nello stile sintetico della piattaforma.
Nonostante ammorbi gli utenti richiedendo continui aggiornamenti, ha avuto successo e anche qualche problema, diciamo etico, con storie di nudità.
Ne tratta esaustivamente
Il Post, che cita un caso analogo, quello di 500px.

La regolarità dell’applicazione pone comunque un tema più alto: che cosa scarichiamo e come?
E perché?
Non tutte le app sono uguali, non tutte hanno la stessa valenza e nemmeno lo stesso costo: molte sono gratis. Ma per gli utenti, specie quelli italiani, pare non ci siano differenze, prediligendo di gran lunga quelle gratuite.

Stimolanti indicazioni provenuteci da un esperto di sicurezza mobile come Cesare Garlati di Trend Micro puntano il dito proprio contro le, nostre, cattive abitudini.
Si scarica qualsiasi cosa abbia la parvenza di ciò che si cerca, senza peritarsi di verificare le credenziali del produttore: basta sia gratis.
Non solo: si manipola il dispositivo (jailbreak) pur di ampliare il mercato da cui attingere.
Risultato: si apre il fianco al malware, con conseguenze inimmaginabili.

Dati alla mano, l’Italia è il quarto paese al mondo per malware veicolato da app di Android, dietro a Nigeria, Perù e India, proporzionalmente a quelle scaricate.
Significa che da noi si predilige il mercato nero delle app o quello gratuito. Ma come fa capire Garlati (qui il suo blog), la gratuità è l’anticamera del threat.

In sintesi, la qualità dell’applicazione conta e la qualità va pagata.

Si arriverà al punto (e non siamo lontani) in cui sarà meglio avere un’applicazione in meno, ma essere sicuri, che non fare la gioia delle Telco scaricando mega e mega di app farlocche.

Ci saranno altri modi per soddisfarne le ambizioni di traffico.

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