L’indagine Mediobanca-Unioncamre fornisce l’immagine di un organismo nel complesso solido, intorno al quale ruotano ancora quelle filiere del made in Italy a forte proiezione sui mercati internazionali. In crescita però la percezione di una certa difficoltà nell’accesso al credito.
La
propensione all’export delle medie imprese è rimasta molto elevata, tanto che
la quota di aziende esportatrici rimane superiore al 90%, con un’incidenza
delle vendite all’estero pari al 44% del totale. Lo afferma l’indagine
realizzata da Mediobanca e Unioncamere su 3.220 aziende con un numero di dipendenti
compreso tra 50 e 499 e un giro di affari tra 15 e 330 milioni di euro all’anno
Per l’anno in corso si conferma determinante l’apporto che le vendite all’estero
potranno fornire ai risultati aziendali (gli ordinativi esteri saranno in
crescita per il 39,8% delle imprese), mentre l’andamento del mercato interno
sarà più debole (solo il 15,9% si attende un rialzo rispetto al 2011, contro il
32% di quelle che ne prevedono una flessione).
Nel 2011 gli investimenti delle
medie imprese si sono concentrati nei macchinari (72,7%), nelle apparecchiature
informatiche (69,2%) e nei software
e servizi informatici (68,4%); su tali asset le imprese continueranno a puntare prioritariamente anche
durante il 2012.
Per
quanto riguarda invece l’occupazione, circa un quarto delle medie imprese ha
segnalato un ampliamento della forza lavoro tra la fine del 2010 e la fine del
2012; ancora superiore sarà poiquest’anno
l’allargamento della base occupazionale all’estero da parte di quelle medie
impreseche
hanno stabilimenti produttivi al di fuori dei confini nazionali (l’aumento
avverrà in 38 casi su 100).
Non subisce modifiche sostanziali il ricorso ad ammortizzatori sociali (nel
2012 verranno usati
dal 35% delle imprese, contro il 37% nel 2011). Il 17% circa delle aziende
adotterà comunque
strumenti alternativi per salvaguardare l’occupazione: contratti di
solidarietà, modifiche
all’orario di lavoro e riqualificazione del personale.
La
domanda di credito resta sostenuta nel futuro immediato. Il 51% delle medie
imprese intende nfatti
richiedere finanziamenti bancari nel primo semestre di quest’anno, non solo in
risposta all’esigenza
di gestire le attività ordinarie (nel 43% circa dei casi) ma anche per
realizzare nuovi investimenti
(34,2%) o implementare quelli già avviati (11,2%). E’, tuttavia, in crescita la percezione
di difficoltà nell’accesso al credito che è stata segnalata dal 72% di quanti
intendono farvi ricorso, contro il 45% di tutte quelle che nell’ultimo semestre
del 2011 si sono rivolte alle banche.





