Presentato in Commissione del Parlamento europeo il dossier sulla normalizzazione, che vede un coinvolgimento diretto delle piccole e medie imprese. Gli standard dovranno essere frutto di un ampio consenso.
Il prossimo regolamento sulla standardizzazione
vorrà essere uno strumento per il rilancio del mercato europeo, a sostegno del
tessuto industriale. «Migliorare e semplificare il quadro giuridico di
elaborazione degli standard europei e garantire la piena compatibilità dei
prodotti – ha detto Lara Comi, che è relatrice del dossier sul
regolamento in commissione Mercato interno e protezione dei consumatori del
Parlamento europeo – significa offrire un forte stimolo alle nostre imprese
e, in generale, al mercato, contribuendo anche all’armonizzazione di quei
settori che sono già pronti per essere armonizzati. E ciò concorrerà a un minor
costo dei beni a vantaggio degli utenti, che beneficeranno di norme più facili
e comprensibili».
Per Comi, che ha presentato oggi in commissione Imco
il dossier, la proposta della Commissione Europea ha rappresentato una buona
base di partenza.
Gli emendamenti fatti al dossier, spiega, «mirano
a raggiungere diversi obiettivi: migliorare la partecipazione delle parti
interessate nel sistema di normalizzazione a tutti i livelli, nazionale ed
europeo, e migliorare la governance generale del sistema».
Gli standard saranno il frutto di un ampio
consenso attraverso il coinvolgimento di tutte le parti interessate: «autorità
pubbliche, autorità di vigilanza del mercato, organizzazioni ambientaliste e
dei consumatori, Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, altre
componenti sociali».
Ma soprattutto verrranno coinvolte le Pmi:
«potranno partecipare gratuitamente alla stesura», dice Comi.
Porte aperte alla partecipazione europea, dunque,
anche alle piccole imprese e agli artigiani. Ovviamente, con la mediazione
delle loro associazioni di categoria.





