I dati Sirmi mostrano un mercato in contrazione su tutte le voci. E potrebbe anche peggiorare andando verso la fine dell’anno.
Sono tutti negativi i segni del mercato Ict italiano.
Lo mostrano gli ultimi dati diffusi in giornata da Sirmi e relativi al secondo trimestre dell’anno in corso.
La crisi perdura e gli indicatori non solo non mostrano cenno di ripresa, ma addirittura lasciano prefigurare una fine d’anno in possibile peggioramento.
Pesantemente colpita l’It, che chiude il secondo trimestre a 5,064 miliardi di euro, in calo del 3,8% anno su anno. Rispetto al pari periodo dell’anno precedente il dato rappresenta un peggioramento ulteriore su un -3,4% già messo a segno sul 2009.
L’hardware cala del 5,9% a 1,7 miliardi, il software si ferma alla soglia dell’1% di crescita a 1 miliardo di euro, il servizi di sviluppo e di gestione registrano rispettivamente un -5,2 e un -3,8%.
Più contenuto, ma nel complesso poco incoraggiante, anche il calo nelle Tlc.
Complessivamente il comparto cala dello 0,9% a 9,8 miliardi di euro, con la telefonia fissa in calo dell’,17% a 4,2 miliardi e la telefonia mobile in leggero regresso (-0,3%) a 5,6 miliardi.
Complessivamente, dunque, l’intero comparto Ict si attesta a un -1,9% a 14,8 miliardi di euro.
Si conferma di nuovo la scarsa propensione alla spesa del mercato consumer, che con 2,2 miliardi di uscite complessive, si attesta a un -1,6% anno su anno.





