I falsi miti del cloud privato

Affidabilità, controllo dei dati e sicurezza sono i principali fattori che spingono le aziende verso la “nuvola privata”. Ma gli attuali public cloud sono in grado di far fronte a queste esigenze.

Il cloud privato è una sorta di fenomeno
artificiale, un termine che descrive l’IT aziendale degli ultimi 20 anni. Oggi
è una macchina che crea sempre più attenzione e interesse e proprio per questo è
il momento di fare un po’ di chiarezza nell’intricato sottobosco dell’informazione.

Con il cloud privato, le divisioni IT
possono diventare essenzialmente "mini-service provider" per i propri clienti
aziendali interni, offrendo una piattaforma distribuita all’interno della quale le applicazioni
interne possono essere costruite, fatte girare e anche fatte “scalare”.

La corsa verso la nuvola parte dal presupposto di consentire alle divisioni IT
di concentrare le proprie energie nell’obiettivo di diventare centri di profitto,
piuttosto che preoccuparsi dei grattacapi che provocano la gestione, l’auditing
e la supervisione della sicurezza e dell’amministrazione.

Il tutto facendo leva sulla virtualizzazione e sul calcolo distribuito e
suddividendo il lavoro su più macchine virtuali all’interno di una rete di host fault-tolerant

Il dibattito è aperto su quale tipo di cloud: privato, pubblico, ibrido? La nostra idea è che se esistono
cloud pubblici in grado di soddisfare le
esigenze aziendali, la gestione di un cloud interno nel migliore dei casi si rivela una debole strategia ma nelle
peggiori situazioni può trasformarsi in una spesa considerevole.

Controllo dei dati nel cloud privato
È tutta una questione di controllo e gestione. Il cloud privato è
una mix di agilità e di scalabilità del cloud pubblico con il controllo che
manca nell’offerta di un provider terzo come per esempio Amazon Elastic Compute Cloud, Simple Storage Service di Amazon, o Windows Azure.

Le aziende
che operano in settori critici – come sanità, servizi finanziari e altri
campi in cui sono usate, gestite e memorizzate informazioni molto sensibili – sono
giustamente caute nell’affidare i dati a un provider di hosting esterno, indipendentemente
dalle promesse che tale provider possa fare riguardo la sicurezza e il
controllo sulle infrastrutture.

Per la divisione IT, il rispetto delle regole è
un’attività costosa e non rappresenta il core business dell’azienda.
Eliminatelo. Se il cloud calza a pennello per la vostra organizzazione, tenete conto che tutti i fornitori first-tier di cloud fanno
della conformità alle normative vigenti uno dei propri punti di forza.

Windows Azure e i servizi di Amazon, così
come i fornitori di produttività sul tipo della Business Productivity Online Standard Suite di Microsoft, permettono di scegliere la location dei propri dati
e di controllare chi ha accesso a cosa con un elevato livello di granularità,
fornendo nel contempo una sicurezza dei data center che la maggior parte delle
organizzazioni si può solo sognare.

Affidabilità del cloud privato
Un’altra errata idea molto diffusa è che il cloud privato sia più
affidabile di quello public. Diverse interruzioni nel servizio del public cloud sono
assurte agli onori della cronaca, ma in realtà si è trattato di interruzioni minime
che però si sono in qualche modo trasformate nella paura che, una volta che le
applicazioni e i dati sono nel cloud, sono soggetti a regolari malfunzionamenti
esterni al proprio controllo.

I fornitori di cloud pubblici raggiungono in realtà un livello di scalabilità,
ridondanza e fault tolerance che solo le più grandi organizzazioni mondiali
con imponenti budget IT possono permettersi. Inoltre, i contratti
devono prevedere un service level agreement, che faccia da incentivo affinché
questi provider massimizzino l’uptime e l’affidabilità.

In base alla nostra esperienza, un
provider pubblico può gestire le vostre applicazioni e i vostri dati con un’affidabilità
e una robustezza molto più elevate di quanto non potreste fare voi internamente anche con robusti investimenti per una gestione privata on-premise.

Se state valutando un cloud privato, non lasciate che nessuno di miti citati – affidabilità,
controllo dei dati e sicurezza – possa influenzare la decisione.

*presidente di The Sun Valley Group

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome