Kiwie, l’anti-iPad all’italiana

C’è una via italiana al tablet, che punta sul design e sui contenuti specifici per i professionisti. L’esempio di Kiwie.

Sembrava che l’Italia dei pc avesse ormai relativamente poco da dire, (auto)confinandosi al ruolo di inseguitrice di tendenze tracciate altrove.
Finché i nuovi form factor non hanno riportato alla ribalta la bellezza del design, insieme a qualche guizzo di italico orgoglio.
Così, ecco che nella partita dei tablet fanno la loro comparsa anche player nazionali, ben intenzionati a giocare le loro carte in un mercato che al momento sembra dominato da un solo player e da due piattaforme di riferimento.

È il caso di Kiwie, società con sede a Varese e presente da una decina d’anni sul nostro mercato.
Precisa l’amministratore delegato Daniele de Molli: ”In realtà per una decina d’anni abbiamo operato nel mondo dell’elettronica di consumo con una attività a cavallo tra la pura importazione di prodotti e la progettazione. Tre anni fa, però, abbiamo deciso di dare una connotazione molto più precisa al nostro business, proponendoci con un nostro brand e soprattutto con un obiettivo ben chiaro in mente”.
Obiettivo di Kiwie è, di fatto, nobilitare l’immagine dei cosiddetti b-brand, termine con il quale si indica un marchio che non possiede una leadership di mercato, spesso con una connotazione negativa sulla qualità dei suoi prodotti.
”Il nostro obiettivo era creare un brand partendo da un know how acquisito in oltre 18 anni di lavoro con la Cina, e, soprattutto, garantendo quella qualità che spesso i b-brand non garantiscono: siamo arrivati allo 0,03% di difettosità totale. In questo percorso, fondamentale è il peso del design”.

I primi prodotti a marchio Kiwie sono stati pensato per il mercato dell’audio-video, con lettori dvd di design italiano, decoder, minicamere.
”Il vero salto è avvenuto nel gennaio dello scorso anno quando, anticipando in qualche misura la stessa Apple, lanciammo un tablet con sistema operativo Windows Ce”.
I limiti del sistema erano chiari, per questo il secondo passo della società fu nel mese di giugno, con il rilascio di un nuovo modello con Android 1.5 nel mese di giugno, al quale seguì poi l’aggiornamento ad Android 2.1.
”In questo momento siamo al lavoro su Android 3 Honeycomb, con l’obiettivo di arrivare al rilascio della versione definitiva, completamente debuggata per l’estate”.

La scelta di Kiwie per il suo prodotto di punta, il modello Uniqo, si è orientata verso un dispositivo da 8 pollici, 4/3, con display Led e dal peso inferiore ai 500 grammi, 3G incluso.
E verso una promozione che ne enfatizzasse le caratteristiche di stile.
Non è dunque un caso che il tablet di Kiwie è stato presentato un paio di settimane fa nel corso di Pitti Uomo a Firenze, insieme a Piquadro che ne ha disegnato una custodia ad hoc.

”Uniqo, inclusa la custodia Piquadro, viene oggi proposto a 499 euro, mentre abbiamo rilasciato anche un modello più piccolo, SevenPad, da 7 pollici, con schermo capacitivo, Wi-Fi e 3G r Android 2.1, proposto a 299 euro”.

In realtà a De Molli interessa sottolineare la strategia di approccio al mercato che accompagna i suoi prodotti e Uniqo in particolare.
”Si tratta di un dispositivo indirizzato al mondo professionale. Un mercato, cioè, che richiede personalizzazioni, soprattutto se si va a indirizzare, come noi facciamo, il mondo assicurativo, il farmaceutico, gli ordini professionali. Per questo motivo non pensiamo alla vendita del prodotto “nudo”, ma corredato di contenuti specifici precaricati, di applicazioni Android sviluppate in house, di servizi di assistenza remota”.

Nel portafoglio di Kiwie non ci sono solo i prodotti audio-video e i tablet, ma anche gli e-book reader. È un segmento nel quale la società è entrata lo scorso anno e che intende continuare a coprire, se pure con qualche evoluzione.
Probabilmente, anche a causa di alcune scelte strategiche da parte dei fornitori di display a inchiostro elettronico, Kiwie finirà per abbandonare i modelli e-ink, per indirizzarsi verso modelli Tft da 5 e 7 pollici, utilizzabili non solo per la lettura di libri, ma anche per la riproduzione di contenuti multimediali, dai film alle foto.
”Un media tablet ingegnerizzato con un e-book reader”, spiega De Molli che parla di modelli che garantiscono almeno 7 ore di utilizzo continuativo, proposti a prezzi interessanti (119 e 149 euro in base alle dimensioni del display), associati a uno store per l’acquisto di libri online: Eboogle.

Per quanto riguarda il go to market, la società indirizza tutto il mondo Gdo/Gds, con accordi con Unieuro, PcCity, Mondadori, Darty, Auchan e Bennet.
La distribuzione, invece, è affidata a Nodis, realtà presente sul mercato dal 2007 come agenzia esclusiva per l’Italia per i grandi clienti direzionali di Nokia e che dal 2009, distribuisce sia gli accessori originali della società finlandese, sia prodotti a marchio proprio, sia, per l’appunto Kiwie.
«Per farlo – ci spiega Enrico Mari, amministratore delegato di Nodis – ci siamo strutturati in maniera completamente diversa, raddoppiando l’organico, che dal 2007 a oggi è salito a una trentina di persone, e fornendo servizi aggiunti in termini di logistica, finanza, amministrazione».

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