Apple contro Motorola e Google contro il Governo Usa

Gran da fare per stuoli di avvocati Usa. Da un lato la competizione sul fronte degli smartphone, dall’altro l’esclusione da una fornitura governativa.

Sono due cause legali molto diverse tra loro quelle che occupano i primi titoli delle agenzie statunitensi.

La prima è la dimostrazione che la competizione, nel mercato degli smartphone, si sta facendo sempre più serrata, tanto che l’avversario viene combattuto anche a colpi di denunce.

Così Apple, di nuovo, schiera i suoi avvocati e chiama in causa Motorola accusata di utilizzare illecitamente tre dei suoi brevetti per gli schermi dei suoi telefoni Droid.
Il danno, secondo quanto scritto nella citazione, è irreparabile e non vi è un adeguato companso a norma di legge. A meno che non si impedisca del tutto a Motorola di far uso delle tecnologie in questione, naturalmente.

La seconda causa partita in questi giorni viene dagli osservatori definita ironicamente “l’uomo che morde il cane”.
Perché per una volta non è uno Stato, non è un Governo, non è una associazione di cittadini che chiama in causa Google, ma è l’azienda di Brin e Page che chiama a giudizio nientepopodimenoche il Governo statunitense.

L’accusa è quella di aver illecitamente escluso i suoi prodotti da una gara per una fornitura quinquennale del valore di 59 milioni di dollari, per aggiornare il sistema di posta elettronica del ministero degli Interni.
Secondo Google, il bando sarebbe stato formulato in modo troppo discrezionale, accettando di fatto solo proposte commerciali che avessero come oggetto solo soluzioni basate sulla tecnologia Microsoft.

Secondo Google, la clausola secondo la quale sarebbero accettate solo offerte basate sulla soluzione Microsoft Business Productivity Online di fatto sarebbe in netto contrasto con la decisione annunciata di gestire la commessa in un’ottica di piena concorrenzialità tra fornitori.

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