Le azioni della Marconi Plc sono arrivate a perdere quasi il 9% in seguito alla diffusione della notizia secondo cui il maggior produttore di impianti di telefonia della Gran Bretagna starebbe per licenziare circa tremila persone, pari al 6% della sua …
Le azioni della Marconi Plc sono arrivate a perdere quasi il 9% in
seguito alla diffusione della notizia secondo cui il maggior
produttore di impianti di telefonia della Gran Bretagna starebbe per
licenziare circa tremila persone, pari al 6% della sua forza lavoro,
nel tentativo di ridurre i costi operativi. Milleduecento di questi
tagli riguarderebbero gli addetti nel Regno Unito, come rivelato dal
settimanale Sunday Business che non ha tuttavia citato espressamente
le sue fonti. Nella giornata di lunedì il Financial Times ha aggiunto
che le prime lettere di licenziamento sarebbero state spedite già
venerdì scorso a una parte dei 55mila impiegati Marconi. L’azienda si
è finora rifiutata di commentare su queste ipotesi. Marconi non
aggiorna gli investitori e gli analisti dal 31 novembre dell’anno
scorso. In questo stesso periodo rivali come la canadese Nortel
Networks, Lucent Technologies o la francese Alcatel hanno rivisto al
ribasso tutte le loro stime di profitto, dismettendo a loro volta una
quota di lavoratori. Una analoga decisione da parte di Marconi
sarebbe un ulteriore segno del calo di domanda di apparati
infrastrutturali e gli analisti interrogati al proposito si sono
detti scettici sulla possibilità che il bilancio Marconi possa andare
in direzione opposta. Un tempo attiva come General Electric Co. Plc
nel settore della Difesa, oggi Marconi si è diversificata allargando
le sue competenze nel campo degli apparati di telecomunicazione a
larga banda. A novembre scorso Marconi ha riferito una perdita
semestrale fino al 30 settembre 2000 pari a 179 milioni di sterline
(259 milioni di dollari), contro una perdita di 310 sterline nello
stesso periodo di un anno prima.
