La Commissione Europea ha preparato una serie di linee guida anti-monopolistiche destinate ai vari enti regolatori che nei Paesi membri si occupano degli operatori di Tlc. Si tratta di misure che potrebbero estendere ulteriormente l’influenza che gli o …
La Commissione Europea ha preparato una serie di linee guida
anti-monopolistiche destinate ai vari enti regolatori che nei Paesi
membri si occupano degli operatori di Tlc. Si tratta di misure che
potrebbero estendere ulteriormente l’influenza che gli organi
comunitari vantano sull’intero settore delle telecomunicazioni. La
bozza di normativa introduce una maggior concisione nella descrizione
dei vari segmenti dell’industria, estendendo le norme vigenti a
livello europeo ad aree in precedenza ignorate, come i servizi
Internet e le reti via cavo. Se approvato, il quadro normativo
potrebbe dare alla Commissione un potere di interdizione e di veto
nei confronti delle azioni sanzionatorie contro gli operatori
telefonici decise da enti come l’Oftel inglese o la nostra Autorità
Garante delle Comunicazioni. Le nuove norme mandano in pensione la
soglia del 25% che attualmente definisce le imprese in "posizione
dominante", oggi soggette a misure a tutela della concorrenza. Questo
significa che se un mercato viene considerato pienamente
concorrenziale, gli obblighi oggi vigenti cesserebbero di esistere
anche se un operatore controlla più di un quarto del segmento di
appartenenza. Oggi misure come i limiti di prezzo sugli operatori
ex-dominanti riguardano i quattro mercati della fonia fissa, delle
linee affittate e dell’interconnesione mobile e nazionale. Ma con le
nuove definizioni imposte dalla Commissione diventa possibile
delimitare un mercato in base ai principali prodotti e servizi che lo
caratterizzano, dando luogo per esempio a nuove aree come le
telecomunicazioni nazionali, o internazionali al posto di un generico
insieme di servizi su linea fissa.





