Video online, tempus fugit

Segnali di futuro a pagamento per la tv via Web.

Come riporta il blog tecnologico del Financial Times, il sito Internet specializzato in programmi televisivi Clicker ha fatto un’analisi sulla permanenza online dei programmi televisivi, in particolar modo le serie, sui siti dei network americani. A ragion veduta, vista la ormai consolidata abitudine americana di fruire di contenuti tv tramite il mezzo Web.
E ha scoperto che il 90% degli episodi dell’ultima stagione televisiva (che d’abitudine in America inizia a settembre e termina a maggio dell’anno seguente) sono stati rimossi. Alcuni, poi, sempre secondo Clicker, riappaiono, ma in modo apparentemente casuale o comunque non censibile da parte dello spettatore.

La scoperta induce a un paio di deduzioni.

La prima è che non è vero che tutti i contenuti online sono per sempre, ma sottostanno alle logiche e al libero arbitrio di chi ce li mette.

La seconda riguarda proprio queste logiche: se si tratta di rendere un servizio informativo o di abituare l’utente alla fruizione di un contenuto, è probabile che il tempo di permanenza si protragga.

Ma se lo scopo è quello di essere un’esca i termini cambiano. Ovvero, nel momento in cui il tele-dipendente diventa anche un web-dipendente, allora si può pensare di vendergli quei contenuti, nuovi o vecchi, così come accade per la tv digitale.

Che la tv online vada diritta e per intero verso un futuro di servizio a sottoscrizione è presto per dirlo, ma alcuni indizi ci sono. Più difficile esprimersi sui tempi. Ma chi pensava che il Web fosse sinonimo di eterna gratuità anche per il video forse dovrà ripensarci o quantomeno restringere il suo perimetro di fruizione.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome