Non tirate Steve Jobs per la maglietta

Per segnare, un Pallone d’oro ha bisogno di libertà di movimento.

In tempo di mondiali azzardiamo un parallelo calcistico per commentare quanto sta accadendo sullo scenario del tecno-pop.
Dopo i due milioni di iPad venduti tutto il mondo sta guardando a Steve Jobs. Con merito, dato che il ceo di Apple negli ultimi anni ha saputo esibire un filotto di strumenti azzeccati. Aggiungiamo: l’ha sempre fatto. Furono rare le esperienze non convincenti, in genere quelle che concedettero più al design che alla tecnologia: un esempio per tutti, il Cube di inizio secolo.

Ma dal Mac Se in poi ogni prodotto Apple è stato portatore della sua bella dose di significato per l’intero mercato.
Dobbiamo osservare, però, che il vantaggio che Jobs ha sempre avuto è stato quello del fuoriclasse in una squadra di calcio: la libertà di movimento in campo, condizione necessaria per garantire il numero, l’assist, il gol.

Se l’It nel suo complesso è la squadra, Jobs è il “numero 10”, che spazia, decide che fare del pallone, non torna e non si sacrifica in copertura, con l’accordo dell’allenatore e dei compagni, che sanno che possono trarre beneficio da questa sua libertà di movimento.

Ecco perché ingabbiarlo in uno schema che sancisce e gli assegna il compito di stabilire che It avremo in futuro, sarebbe come arretrare il suo spazio di azione di 20 metri o avanzarlo dentro l’area. In entrambi i casi ne sarebbe penalizzato: nel primo sarebbe preda delle logiche di centrocampo, nel secondo sarebbe vittima delle attenzioni ossessive di arcigni marcatori.

Come riporta il Post, il Wall Street Journal ha organizzato la D8 Conference, per mettere al cospetto i facitori di tecnologia con le attese del pubblico. Jobs vi ha partecipato raccontando che l’iPhone concettualmente è arrivato dopo l’iPad. Una mezza rivelazione, dato che di tablet il mondo It ne parla da un decennio. E poi, richiesto di esprimersi sul futuro, ha parlato di contenuti Tv, rimarcando che mancano gli standard e di pc, che alla lunga in ambiente domestico saranno soppiantati da tavolette e affini.

Previsione condivisibile, ma lasciamo pure che a decidere sia l’utente, coi suoi tempi. Ma anche Jobs lo sa, lo ha sempre saputo e gli è andato bene: non ce lo vediamo nei panni di chi vuole condizionare il mercato, per questo ha un suono insolito la polemica su Flash. È un Pallone d’oro e come tale si è sempre deliziato facendo gol piuttosto che polemizzando con avversari e arbitri.

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