Intel licenzia 5mila persone

La societa di Santa Clara effettuera un taglio pari al 6% della propria forza lavoro nell’arco dei prossimi nove mesi. Le dismissioni riguarderanno per la maggior parte misure di prepensionamento e incentivazione.

Intel ha apportato una sostanziale revisione al ribasso alle sue
stime di utile, annunciando contestualmente un taglio pari al 6%
della propria forza lavoro nell’arco dei prossimi nove mesi. Il
costruttore di chip prevede di attestarsi su 6,5 miliardi di dollari
di fatturato nel suo primo trimestre fiscale, con una contrazione del
25% rispetto al volume d’affari registrato nel trimestre precedente,
che era stato di 8,7 miliardi. Per Intel sarebbe il trimestre
peggiore dalla fine del 1997 a oggi. A gennaio il gigante dei
microprocessori aveva dichiarato di prevedere una contrazione del 15%
nel primo quarto. I ritmi più serrati del peggioramento sono
attribuibili al brusco calo fatto registrare dalle vendite di chip
per l’assemblaggio di sistemi server, memorie flash e componentistica
di rete. In precedenza tra i fattori del rallentamento era stato
citato il cattivo andamento delle vendite di personal computer in
particolare nel Nord America. Oggi i fatturati sono in calo in molte
divisioni dell’azienda e la cattiva situazione del mercato si estende
all’intera piazza globale.
Anche i margini lordi si sono leggermente erosi e passeranno dalle
previsioni originali del 58% all’attuale stima del 51%. Le previste
dismissioni di personale riguarderanno per la maggior parte misure di
prepensionamento e incentivazione su una forza pari attualmente a
circa 86.000 dipendenti. Secondo le analisi degli esperti, la
richiesta nel settore è al collasso e i magazzini, sovrappieni,
stagnano. Alcuni ritengono che i volumi di microchip consegnati da
Intel si ridurranno del 20% rispetto al trimestre precedente, con un
calo tra il 3 e il 5% sul prezzo medio di vendita. E parlare di una
ripresa nella seconda metà dell’anno è ancora utopistico: "bisogna
vedere di quale anno", ha detto un analista. Quel che è certo è che
Intel dovrà investire in capitali fissi: per il terzo trimestre è
previsto l’avviamento della produzione dei primi chip in rame e su
wafer da 300 mm, e questo richiederà nuovi impianti.

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