Intervenuto a un convegno di Ericsson il sottosegretario alla Presidenza del consiglio ha dichiarato che c’è la volontà di recuperare il tempo perduto
“Non sempre lo Stato è in condizioni di fare ciò che anche chi governa sa che si dovrebbe fare, e questo anche per via di una burocrazia obsoleta, superata, non voglio dire ottusa perché la nostra Pa fa fatica a mettersi al passo con i tempi”.
Lo ha detto Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, intervenendo a un convegno organizzato da Ericsson. “Si discute tanto di banda larga e delle risorse necessarie: non faccio fatica ad ammettere che siamo in ritardo e anche noi potremmo avere parte della responsabilità di questo ritardo”.
Letta ha comunque assicurato che ci sono “volontà e programma di tentare di recuperare il tempo perduto”. Riguardo all’ipotesi di coinvolgere Cassa depositi e prestiti, Regioni e Poste in un progetto per sviluppare la banda larga, il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Corrado Calabrò, ha commentato con una battuta: “Per ora solo manifestazioni di buona volontà”.
Sempre in occasione del convegno Renato Soru ha dichiarato che la nuova rete in fibra ottica bisogna “farla, e farla subito”. Il fondatore e azionista di Tiscali ha precisato che “occorre l’intervento pubblico”. Riguardo alle zone d’Italia dove realizzarla, Soru ha spiegato che deve essere fatta dappertutto: “L’accesso alla rete è un diritto”. Secondo Soru la rte potrebbe essere finanziata attraverso un pezzo d’Iva del settore.
Ericsson, invece, è “favorevole” all’ipotesi di una società con partner le Regioni e la Cdp per sviluppare le nuove reti di telecomunicazioni. “Ci candidiamo – dichiara Cesare Avenia, amministratore delegato per l’Italia – a essere partner, non solo nella realizzazione, ma anche nella partecipazione attraverso dei finanziamenti. Se parte la fiber nation ci candidiamo”. Tuttavia, secondo Avenia, per lo sviluppo del nuovo progetto “manca il Governo che dovrebbe avere il ruolo di guida; l’Agcom c’è”.





