Assinform: a rischio 20.000 posti di lavoro

Le drammatiche stime dell’associazione dell’imprese Ict aderenti a Confindustria. Che avanza qualche proposta

I segnali di inversione del ciclo ci sono, ma come dice Paolo Angelucci presidente di Assinform, “se il peggio economico è passato ora dobbiamo affrontare il peggio occupazionale”. Ventimila posti di lavoro in meno è infatti la stima prevista da Assinform per fine anno che peggiora i dati della stessa associazione relativa a un’indagine di qualche mese presso un campione significativo di imprese associate.


Un dato drammatico che colpisce il quarto settore industriale italiano che ha dieci volte più occupati dei media e tre volte quello della chimica.


“Si rischia di depauperare il tessuto produttivo delle imprese, inoltre stiamo perdendo forza lavoro qualificata – aggiunge Angelucci che prosegue – A causa del rinnovamento tecnologico dopo 12-18 mesi che si è fuori dal ciclo produttivo dell’It bisogna riconvertire il personale che rientra in azienda”.


Per uscire da questa situazione Angelucci avanza alcune proposte al sistema bancario che vanno dal finanziamento dei progetti It delle imprese più dinamiche fino al sostegno per le imprese che cercano di mantenere i livelli occupazionali.


“Ma non vogliamo tenere in vita imprese decotte”, precisa il presidente di Assinform che al governo chiede provvedimenti a costo zero come l’accelerazione ddella spesa pubblica già stanziata dalle amministrazioni e un migliore utilizzo delle risorse disponibili per la formazione con particolare riguardo alla situazione degli inoccupati.


A basso costo sono invece gli incentivi per la rottamazione del software e il varo di Industria 2015 per l’It.


Un progetto che ha già ricevuto l’ok del ministero per lo Sviluppo economico ma non i soldi. Così come per un problema di fondi i prodotti It non hanno fatto parte della Tremonti Ter, mentre gli 800 milioni della banda larga sembrano sfumati fra Abruzzo e vaccini per l’influenza in arrivo.
“I segnali non sono incoragginati”, aggiunge Federico Barilli, direttore dell’associazione, ma si spera nei soldi dello scudo fiscale.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome