Le tecnologie del nuovo Web per ripopolare la valle e attirare turisti
Se gli si chiede un giudizio sulla Valceno, lo sguardo di Alberto Carretti (foto courtesy Carlos Jones) si accende: “il posto più bello del mondo”, seguito dalla raccomandazione di non farlo sapere troppo in giro. Giudizio forse un po’ parziale, perché il Carretti in Valceno è nato e cresciuto, e ci lavora anche: nella sua azienda agricola Podere Pradarol (www.carrettisrl.it) produce culatelli meravigliosi e vini biologici di razza.
Ma è indubbio che la valle, che dai dintorni di Parma si allunga su su fino all’Appennino, è riuscita a conservarsi incontaminata, paciosa e quasi irreale nel suo silenzio, lontana dall’assalto del turismo di massa, proprio per la sua speciale riservatezza. Questo non toglie che i turisti siano benvenuti, e che anzi ci sia una politica attiva per promuovere la valle, che negli ultimi decenni ha subito un processo di spopolamento, con tutta una serie di iniziative.
Tra queste, il progetto Orchidea (in Valceno l’orchidea è il fiore tipico), un vero e proprio caso di turismo 2.0, sostenuto dal Centro Studi locale dedicato al cardinale Antonio Samorè, di cui è presidente Andrea Pontremoli, ex Ad di Ibm Italia, che in Valceno vive e che si è fortemente impegnato nel progetto con il supporto della Fondazione Ibm Italia, di Harimann Consulting&Technologies (che ha realizzato la parte tecnologica), e di un gruppo di volontari.
“Il progetto si prefigge di ripopolare la valle e incrementare il turismo”. Come? Offrendo un’immagine nuova della valle, i suoi valori, ambientali, turistici, storico-culturali. Perché il web 2.0? “Perché – risponde Carretti – è la tecnologia più adatta a rendere realtà il disegno strategico del progetto: sviluppare conoscenza condivisa, relazioni sociale e integrazione di processi produttivi marketing e commerciali nell’ambito di una catena del valore complessa”. Sul sistema sono state implementate verticalizzazioni di servizio per la promozione del territorio, il commercio elettronico di beni e servizi connessi all’ambiente, la gestione logistica per reti di microimprese alimentari, e altro ancora.
La sperimentazione (con un prototipo sviluppato in ottica wiki) è stata fatta sul campo, e ha visto l’adesione di 67 aziende del territorio, 23 dei quali operatori diretti del settore turistico. In questo contesto strategico è stato sviluppato il sito www.valceno.org che offre due modalità di acceso alle informazioni: una ricerca visuale (sistema di mappatura del territorio basato su ortofoto, interrogabili e visualizzabili secondo diversi criteri) e una ricerca per parole chiave e/o selettori di tipologie informative.
Orchidea 2.0 è lo strumento di base per l’acquisizione di una reale competitività economica del territorio. Gli obiettivi, ribadisce Carretti, sono due: l’attivazione di filiere produttive verticali e pienamente eco-compatibili nel turismo eco-esponenziale, e delle produzioni agroalimentari di qualità. E Harimann sta già pensando al web 3.0, quando, grazie a una parziale riprogettazione e reingegnerizzazione, il sistema sarà completamente industrializzato.
Architetture di mash-up e l’integrazione di strumenti di gestione della persistenza orientati agli oggetti contribuiranno a ridurre la complessità architetturale, per definire “una serie modulare di strumenti capaci di supportare la crescita e la valorizzazione del territorio visto come distretto culturale”, e abilitare la gestione dei processi di filiera. Carretti tiene infine a ricordare come Orchidea nasca da una progettualità ispirata dal basso, endogena a un territorio rurale e sviluppatasi per iniziativa spontanea.





