Nuovi investimenti per il gruppo Ami

Fondato nel marzo 1999 per iniziativa del fondo di Venture Capital Kiwi 1, il Gruppo Amì, che rappresenta oggi uno dei primi cinque protagonisti a livello nazionale del settore dei servizi Crm offerti in outsourcing, si conferma start up di succ …

Fondato nel marzo 1999 per iniziativa del fondo di Venture Capital
Kiwi 1, il Gruppo Amì, che rappresenta oggi uno dei primi cinque
protagonisti a livello nazionale del settore dei servizi Crm offerti
in outsourcing, si conferma start up di successo annunciando un
fatturato più che raddoppiato, una presenza sul territorio nazionale
capillare e ormai consolidata e la conclusione di importanti
contratti come quello recentemente siglato con Mondolibri. Network di
aziende specializzate nella fornitura di tecnologie e servizi di Crm
alle organizzazioni pubbliche e private, il gruppo Amì è passato da
un fatturato di 16 miliardi di lire (fatto registrare nel 1999) agli
oltre 40 miliardi previsti per la fine dell’esercizio fiscale 2000,
portando le postazioni operatore (Asp) da 350 (dati del 1999) a oltre
1000, attraverso un programma di crescita recentemente culminato
nella costituzione di Amì Sicilia, Amì Mediterranea (Campania), Amì
Centro (Lazio) e nell’acquisizione di Telework (in Lombardia). La
particolare struttura organizzativa, costituita da un network di
aziende coordinate e dirette centralmente, è stata realizzata dal
Gruppo Amì per sfruttare al meglio la capacità delle singole unità di
dimensioni ridotte di specializzarsi su particolari tipologie di
servizi applicativi di supporto al Crm e l’attitudine delle unità
operative decentrate sul territorio a garantire un migliore supporto
ai clienti. Fortemente motivata ad affermarsi come leader nel mercato
della System Integration e dei servizi professionali a supporto
dell’implementazione delle tecnologie Crm, oltre che come leader
nella erogazione di servizi Crm in outsourcing, la società milanese
guidata da Aldo Brambilla punta a conquistare, entro il 2003, una
quota di mercato superiore al 20% (attualmente al 10%). Un obbiettivo
ambizioso per raggiungere il quale sono già state programmate
l’acquisizione di quote di maggioranza di aziende attive sul mercato
e specializzate nella fornitura di servizi Crm, la costituzione di
nuove aziende con imprenditori locali e l’acquisizione in outsourcing
di contratti di servizi di interazione clienti per top account. Sulla
base di recenti stime effettuate da autorevoli analisti, tra i quali
figura anche Gartner Group, il mercato italiano del Crm ha subito nel
corso del 2000 una vera e propria esplosione, facendo registrare un
incremento del 49% del numero delle postazioni utilizzate e
coinvolgendo circa 70.000 addetti. Un’ulteriore forte accelerazione è
attesa per il periodo 2001-2003 per il fatto che un numero sempre
maggiore di aziende comprenderà a pieno il significato e le
potenzialità del Crm, portando il volume di affari del mercato dei
servizi (Asp, call center, Outsourcing e System Integration) a circa
2.800 miliardi di lire. Un’opportunità colta prontamente da Gruppo
Amì che ha individuato nei settori bancario e delle utilities i
maggiori investitori in nuove tecnologie per i prossimi due anni.

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