Il nuovo polo informatico del Nord, nato da tempo e oggi pienamente operativo, è frutto dell’unione di quattro società più una, e si propone quale mediatore fra produttori di tecnologie e fruitori di soluzioni
30 gennaio 2003 Concepita all’interno di un progetto imprenditoriale ad ampio respiro, nato in concomitanza con l’avvento dell’euro e delle nuove politiche comunitarie, Aldebra annuncia ora la piena operatività. La società, che si configura come un nuovo polo informatico nel Nord, nasce dalla sintesi di quattro società – più una non ancora del tutto nella compagine -, che operano nel mercato dell’Information Technology di casa nostra. Si tratta di Atlantis Software Group, Hintersoft, System B, Sia e VeronaSudSistemi, che contrariamente al resto del Gruppo, per almeno i prossimi due anni, continuerà a mantenere il proprio brand. L’unione delle forze ha, così, dato vita ad Aldebra, che oggi vanta 25 funzionari commerciali sparsi nelle sedi di Trento, Bolzano, Merano, Bressanone, Carate Brianza e Milano, 220 dipendenti, 7 aree operative e si propone sul mercato come interfaccia fra produttori di tecnologie e fruitori di soluzioni. Sì perché, a ben guardare, quelle unitesi in un’unica realtà altro non sono che un hardware vendor puro, un system integrator, due software house specializzate in ambito Erp (Enterprise Resourse Planning), e un fornitore di servizi. Il banco di prova, neanche a dirlo, i 5mila clienti sui quali la galassia neo-costituita aveva già operato in maniera congiunta negli ultimi cinque anni, a partnership ancora da siglare. Tra questi, società che vanno dagli Enti locali agli Istituti di Credito, dalle assicurazioni alle realtà che operano in tutti gli ambiti merceologici, senza dimenticare le Pmi alle quali fornire servizi di analisi, consulenza, supporto, sviluppo in ambito hardware e software.
«Conosciamo i processi produttivi dei nostri clienti e il nostro si configura come un ruolo di mediatori», ha affermato Giordano Tamanini, Presidente di Aldebra. E con una siffatta strategia gli obiettivi non potevano che essere l’espansione territoriale in Lombardia e nel Nord Est – attraverso l’apertura di nuove filiali -, e il raddoppio delle risorse, da qui ai prossimi due anni.





