In un mercato dove i dati crescono più velocemente della capacità di gestirli, la piccola e media impresa si trova oggi di fronte a una scelta cruciale: costruire un’infrastruttura dati efficiente, ma senza l’impegno economico di un data center. È in questo contesto che si colloca il Synology DS1525+, il nuovo NAS a cinque bay che punta a essere il punto di equilibrio tra semplicità, sicurezza e prestazioni.
Non un prodotto per appassionati o home lab, ma una macchina da lavoro capace di sostenere processi aziendali reali: backup, replica, archiviazione condivisa, flussi multimediali e perfino virtualizzazione leggera.
Synology DS1525+, architettura pensata per la continuità operativa
Il DS1525+ si presenta con l’impostazione tipica della linea “Plus” di Synology, ma con un salto netto in termini di maturità hardware.
Al suo interno lavora un AMD Ryzen V1500B, un processore quad-core a 2,2 GHz con otto thread e supporto a virtualizzazione AMD-V, crittografia hardware AES-NI e RAM ECC, caratteristiche che lo rendono più vicino a un piccolo server che a un NAS consumer.
La dotazione base prevede 8 GB di memoria DDR4 ECC, espandibili fino a 32 GB, e cinque slot SATA per dischi hot-swap da 3,5″ o 2,5″. Completano il quadro due slot M.2 NVMe (2280), utilizzabili per caching o come pool SSD vero e proprio.
La connettività, un punto debole dei modelli precedenti, qui è finalmente al passo con i tempi: due porte 2,5 GbE aggregabili e uno slot PCIe Gen3 ×2 per l’espansione a 10 GbE.
È la configurazione ideale per quelle PMI che stanno aggiornando la rete verso il multi-Gigabit senza passare a infrastrutture complesse. E se la capacità cresce nel tempo, il DS1525+ può arrivare fino a 15 dischi grazie alle due unità di espansione DX525, raggiungendo oltre 300 TB raw complessivi.
Prestazioni che crescono con la rete
Nel corso dei test, il comportamento del DS1525+ è risultato lineare e prevedibile: più la rete e i dischi lo sostengono, più le prestazioni crescono.
Con un array RAID5 di HDD e rete 1 GbE, il throughput si ferma attorno ai 110 MB/s, valore fisico limite del Gigabit. Ma già con cache NVMe e rete 2,5 GbE si raggiungono 280 MB/s stabili in lettura e scrittura.
Il salto vero arriva con SSD e connessione 10 GbE: il NAS supera 1 GB/s effettivo e mantiene latenze inferiori al millisecondo anche sotto carico misto SMB e iSCSI.
Nel grafico delle prestazioni sequenziali, la progressione è chiara: ogni upgrade di rete o di storage produce un guadagno tangibile, senza saturare mai la CPU. Questo aspetto è fondamentale per le PMI: significa poter investire in modo graduale, senza dover sostituire tutto l’hardware quando si passa a connessioni più veloci.
Efficienza, silenzio e consumo ridotto
Uno degli elementi più convincenti del DS1525+ è l’efficienza complessiva. Le ventole posteriori restano silenziose anche sotto carico prolungato, e la rumorosità complessiva si aggira intorno ai 24 dBA, adatta a un ufficio operativo o a una sala server condivisa.
Il consumo energetico si mantiene entro limiti eccellenti: circa 40 W a riposo e 70 W in picco, con una curva di assorbimento molto stabile anche durante le ricostruzioni RAID o i backup multipli.
Il grafico dell’utilizzo CPU e dei consumi mostra un andamento coerente: all’aumentare della banda e dell’attività I/O, la CPU sale dal 25% al 50%, ma i watt restano sotto la soglia di guardia, a conferma di un’architettura bilanciata.
Il vantaggio reale: caching e SSD intelligenti
La gestione delle cache NVMe è uno dei punti in cui il DS1525+ fa davvero la differenza rispetto a modelli più economici.
Nel profilo HDD + cache NVMe, la velocità di accesso ai file più richiesti cresce fino a cinque volte, e l’indicizzazione diventa quasi istantanea.
Ma il dato più interessante arriva dalle operazioni casuali (IOPS): passando da dischi meccanici a un pool SSD, si passa da poche centinaia di IOPS a oltre 70.000 in lettura e 58.000 in scrittura, con latenze inferiori a 0,5 ms.
È una metrica cruciale per le PMI che gestiscono database, ERP leggeri o repository condivisi: significa che le query o le aperture simultanee non bloccano il sistema.
Nel grafico degli IOPS random 4K, la differenza tra HDD e SSD è abissale: il NAS si trasforma da semplice file server a vero storage transazionale. Ed è qui che il DS1525+ inizia a competere con soluzioni rack di fascia superiore.
Virtualizzazione e carichi misti
Synology non nasconde la vocazione “ibrida” del DS1525+: storage primario, ma anche host per ambienti di virtualizzazione leggera.
Con Virtual Machine Manager, è possibile creare e gestire piccole VM Linux o Windows direttamente dal DSM, con prestazioni pienamente adeguate per test di sviluppo, servizi interni o container Docker.
Nel grafico dedicato agli IOPS misti 70/30, il DS1525+ passa da meno di 300 IOPS (HDD) a oltre 63.000 IOPS in configurazione SSD + 10 GbE, con tempi di risposta medi sempre inferiori al millisecondo.
Per una PMI, significa poter centralizzare ambienti di test, server interni o sistemi di ticketing senza investire in hardware dedicato.
DSM 7.2: un ecosistema maturo
Oltre all’hardware, è il software a fare la differenza. Il sistema operativo DSM 7.2 è oggi una piattaforma completa per la gestione del ciclo di vita dei dati aziendali.
Strumenti come Active Backup for Business, Snapshot Replication, Synology Drive e Cloud Sync offrono protezione, sincronizzazione e collaborazione con un approccio coerente.
La console di gestione unificata consente di monitorare backup, volumi, utenti e processi da un’unica interfaccia — un vantaggio concreto per chi non dispone di un reparto IT strutturato.
Un aspetto spesso sottovalutato è la capacità di integrazione con ambienti ibridi: il DS1525+ può sincronizzarsi con servizi cloud pubblici mantenendo i dati sensibili on-premise, una soluzione ideale per chi deve rispettare policy di compliance o semplicemente vuole tenere il controllo dei propri file.
Affidabilità, manutenzione e sicurezza
La combinazione di RAM ECC e CPU Ryzen garantisce stabilità anche durante operazioni prolungate, come rebuild RAID o backup massivi.
Le ventole e i cassetti hot-swap sono accessibili senza strumenti, e il sistema segnala automaticamente eventuali anomalie nei dischi.
Sul fronte sicurezza, DSM offre autenticazione a due fattori, crittografia a livello di volume e firewall integrato, funzioni che oggi sono indispensabili anche per le PMI.
I (pochi) limiti di DS1525+
Nonostante il quadro complessivamente molto positivo, il DS1525+ non è privo di limiti.
Il primo riguarda la transcodifica video: non avendo una GPU integrata, non è la scelta ideale per chi vuole gestire streaming 4K via Plex o servizi multimediali intensivi.
Il secondo è legato alle politiche di compatibilità dei dischi: Synology certifica ufficialmente solo alcune unità HDD e SSD, e l’uso di modelli non presenti nell’elenco può limitare le funzioni di diagnostica e ottimizzazione.
Infine, chi resta su rete 1 GbE non vedrà grandi differenze rispetto al modello DS1522+: la vera potenza del DS1525+ emerge solo in ambienti multi-Gig.
Il giudizio finale
Il Synology DS1525+ è un NAS pensato per lavorare, non per fare scena. È silenzioso, efficiente e scalabile.
Con 2,5 GbE e caching NVMe offre già prestazioni eccellenti per backup e collaborazione; con SSD e 10 GbE diventa un’infrastruttura centralizzata di livello professionale.
Nelle piccole e medie imprese rappresenta una soluzione coerente, solida e — cosa importante — gestibile da chi non è un sistemista.
Se dovessimo riassumerlo in una frase: è il NAS che consente a una PMI di fare il salto di qualità senza cambiare mentalità.
Un investimento che dura nel tempo, cresce con l’azienda e non tradisce mai la sua natura: quella di un affidabile strumento di lavoro.



