“Una vale l’altra” non è decisamente la regola che si può applicare a una connessione a Internet, soprattutto se chi deve scegliere tecnologia e provider è un libero professionista o un’azienda che deve contare su una rete veloce, affidabile e di qualità adeguata.
Uno studio di un singolo professionista potrebbe gestire discretamente il suo lavoro anche con una connessione Adsl della prima generazione, la tecnologia mediante la quale i dati viaggiano sul classico doppino di rame e che permette di raggiungere una velocità nominale di download da 7 a 20 Mbps (megabit per secondo).
Probabilmente la velocità reale sarà ancora più bassa, in base a fattori che spaziano dalla distanza della centralina del provider al numero di utenti connessi nella zona, ma sufficiente per la maggior parte delle attività quotidiane: ci vorrà più tempo per scaricare o inviare un file, le videoconferenze non saranno in alta risoluzione e se ci sono tanti dispositivi connessi (il desktop, il notebook, lo smartphone, un programma tv in streaming e così via) potrebbero verificarsi fastidiosi rallentamenti.
La situazione cambia totalmente nel caso un libero professionista abbia il suo studio presso l’abitazione e debba condividere la connessione Internet con gli altri familiari, che magari fanno didattica a distanza e smart working.
E naturalmente anche nel caso di studi professionali e aziende con più persone connesse contemporaneamente. In questi casi scegliere la fibra ottica (o passare a questa tecnologia se si ha un altro tipo di connessione) è la scelta migliore, ovviamente quando la propria zona è coperta.
È però bene sapere che ci sono due tipi di fibra ottica, quella indicata dalla sigla Ftth (Fiber to the home) e quella indicata dalla sigla Fttc (Fiber to the cabinet). La prima è la migliore in assoluto perché la fibra ottica arriva sino nella propria unità immobiliare e permette di navigare a una velocità nominale di 1000 Mbps in upload e in download.
La seconda, con la fibra che arriva sino alla centralina in strada e poi prosegue fino al router dell’ufficio tramite cavo di rame, consente fino a 200 Mbps in download e fino a 20 Mbps in upload. Valori più bassi rispetto alla Ftth, ma che consentono comunque ottime performance di navigazione.
Purtroppo, la fibra non raggiunge ancora tutti i comuni italiani e allora non resta che scegliere l’Adsl.
Navigando tra le offerte però è bene controllare che sia di tipo Ull (Unbundling local loop), perché solo con questa modalità operativa si arrivano ai 20 Mbps. Con la modalità Bitstream si può sperare sono in 7 Mbps di velocità massima.
Alcuni operatori propongono una soluzione che combina i dati ricevuti dalla connessione cablata del modem/router con i dati ricevuti da una chiavetta 4G collegata ad esso, in modo da poter navigare con la rete mobile anche i presenza di disservizi sulla linea fissa.
Ci sono altre soluzioni valide per aumentare la velocità di base della tradizionale Adsl. Come, ad esempio, la tecnologia Fwa (Fixed Wireless Access) che sfrutta i dati mobili 4G/4G+ e 5G per arrivare a velocità superiori a 300 Mbps.