Controllo degli asset digitali: inventario, classificazione e gestione del rischio

Gestionedel richio

Il controllo degli asset digitali non è un mero esercizio amministrativo, ma il fondamento imprescindibile per la gestione proattiva del rischio (Risk Exposure Management) e l’efficacia di ogni misura difensiva.

Nell’era del multicloud e del lavoro ibrido, la rete aziendale non è più un perimetro fisso e delimitato. Ma cosa intendiamo esattamente quando parliamo di “asset”?

Spesso si tende a pensare solo ai computer fisici o ai server in ufficio. In realtà, un asset digitale è qualsiasi elemento associato al dominio dell’azienda che sia esposto online e visibile dall’esterno.

Parliamo, quindi, della “impronta digitale” pubblica dell’azienda: il sito web, certo, ma anche ogni singolo indirizzo e-mail aziendale, i server che gestiscono la posta, i servizi cloud configurati male o dimenticati, fino agli indirizzi IP e ai protocolli di comunicazione. Ognuno di questi elementi è una porta potenzialmente aperta.

Questa espansione, se da un lato alimenta la trasformazione digitale, dall’altro aumenta esponenzialmente la superficie di attacco esposta al cybercrime.

Per il CIO e il CISO, essere in grado di rispondere alla domanda “Quali sono tutti i miei asset visibili dall’esterno e quale livello di rischio hanno?” è il presupposto di un’azione di successo in ambito cybersecurity.

 

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 Controllo degli asset digitali: contesto IT e cloud

La complessità introduce sfide specifiche che rendono il controllo degli asset digitali una “battaglia” continua.

La frammentazione delle infrastrutture, con dati e servizi distribuiti su piattaforme on-premise e multicloud, limita la visibilità. Senza una vista centralizzata e continua di tutti gli asset, le aziende operano nel buio, aumentando il Mean Time to Respond (MTTR) agli incidenti.

Gran parte degli attacchi riusciti (stimati intorno al 15% degli incidenti globali) sfrutta vulnerabilità note per le quali esiste già una patch. Tuttavia, l’applicazione tempestiva delle correzioni (Patch Management) è impossibile se l’inventario degli asset software è obsoleto o incompleto. Le PMI sono particolarmente esposte a questo rischio, spesso a causa della persistenza di software legacy non più supportato.

Le normative europee e nazionali stanno elevando l’obbligo di diligenza. La Direttiva NIS2 impone l’adozione di misure rigorose sulla gestione degli asset (obbligo di mantenere un inventario aggiornato) e sulla gestione delle vulnerabilità. Parallelamente, le indicazioni dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) sulla protezione delle banche dati richiedono una rigorosa governance del ciclo di vita dei sistemi, che parte proprio da un inventario protetto e classificato.

 Strategie per un controllo continuo e proattivo (ERM)

Per trasformare l’inventario degli asset in uno strumento di Enterprise Risk Management (ERM), i team IT e di sicurezza devono adottare un approccio dinamico e automatizzato.

Le strategie essenziali si basano su un ciclo continuo di scoperta, analisi e prioritizzazione.

Si parla di asset discovery continuo quando il passaggio da una scansione periodica a un’analisi real-time è cruciale. Questa metodologia non si limita a mappare endpoint interni, ma estende il controllo a tutto ciò che costituisce la presenza online dell’azienda: identità, servizi cloud e shadow IT.

Non tutti gli asset, però, sono uguali. È necessario classificarli in base alla loro criticità (es. asset che contengono dati sensibili o gestiscono funzioni vitali). Le vulnerabilità non devono essere affrontate solo in base alla loro gravità tecnica (es. punteggio CVSS), ma anche in base alla probabilità di sfruttamento e all’impatto sull’asset critico, per indirizzare le risorse di remediation in modo efficiente.

Risulta chiaro, quindi, come le identità e i domini siano asset digitali chiave. Un rigoroso controllo degli accessi privilegiati è indispensabile per proteggere le banche dati e i sistemi critici, in linea con i requisiti dell’ACN.

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 Il ruolo della piattaforma e del servizio

Affrontare queste sfide in modo manuale o con strumenti disconnessi è impraticabile, soprattutto per le PMI con risorse limitate. Il controllo degli asset digitali richiede una piattaforma centralizzata che automatizzi la scoperta e l’analisi del rischio su tutti gli elementi esposti.

TeamSystem Cybersecurity si posiziona come il solution enabler ideale per questa esigenza, offrendo strumenti specifici per mappare e proteggere l’intera superficie di attacco esterna dell’azienda.

La piattaforma è stata progettata per fornire una vista unificata e un monitoraggio completo, declinato su due livelli di profondità a seconda delle esigenze:

  • Check Dominio Base: Questa funzionalità si concentra sugli asset più critici per la comunicazione e l’immagine aziendale. Verifica la sicurezza del sito web principale e analizza tutti gli indirizzi e-mail aziendali associati al dominio. È lo strumento essenziale per verificare se le credenziali dei dipendenti sono state compromesse (Credential Theft), se ci sono state fughe di dati o se le e-mail aziendali sono esposte nel dark web.
  • Check Dominio Avanzato: Per una governance completa, questa funzione estende l’analisi a tutti gli asset visibili dall’esterno. Non si limita al sito e alle mail, ma scansiona l’intera infrastruttura esposta associata al dominio: dagli indirizzi IP, ai server FTP, Autonomous System (AS), record DNS, server e-commerce e molto altro. Questo permette di individuare porte aperte, servizi configurati male o dimenticati che potrebbero fungere da testa di ponte per un attacco.

Il sistema va oltre la semplice identificazione, trasformando i dati tecnici in valore strategico. La piattaforma facilita l’adempimento normativo grazie a:

  • Reportistica semplificata: i dati complessi vengono tradotti in report chiari e mirati per dialogare con il management e supportare le decisioni GRC (Governance, Risk & Compliance).
  • Azioni di remediation su misura: il sistema fornisce raccomandazioni concrete e prioritarie per correggere le vulnerabilità rilevate. Questo supporto attivo alla remediation è cruciale per soddisfare gli obblighi NIS2 sulla gestione delle vulnerabilità e per ridurre il tempo di esposizione al rischio.

L’inventario come fattore di agilità strategica

Il controllo degli asset digitali è il prerequisito logico e normativo per l’efficacia di qualsiasi altra misura di sicurezza, dalla MFA alla segmentazione di rete. Non è possibile difendere ciò che non si conosce o ciò che si è dimenticato di avere online.

Per le aziende italiane, l’adozione di soluzioni as-a-service e il monitoraggio continuo trasformano il controllo degli asset da onere amministrativo a leva strategica per la resilienza e la mitigazione dei costi degli incidenti.

TeamSystem Cybersecurity permette alle aziende di avere una governance completa e semplificata sulla propria presenza online, garantendo l’adempimento normativo e la capacità di risposta proattiva in un contesto di minacce sempre più sofisticato.

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