Con l’IA e la rivoluzione fiscale il futuro è già iniziato

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La XIV edizione del Forum Fiscale organizzata al Mudec di Milano lo scorso 6 novembre di Wolters Kluwer, ha fatto emergere un messaggio molto chiaro. La rivoluzione digitale della fiscalità non è un fenomeno futuro, ma un cambiamento già in atto.

L’intelligenza artificiale, che sia in forma generativa o soprattutto agentica, sta ridisegnando il lavoro dei professionisti e il rapporto tra imprese, consulenti e pubblica amministrazione.

Durante il suo intervento, Antonella Loporchio, VP Product & Marketing di Wolters Kluwer Italia, ha evidenziato come l’AI stia trasformando profondamente l’intero ecosistema fiscale. L’automazione intelligente consente di gestire grandi quantità di dati, incrementare l’efficienza e ridurre costi operativi, rendendo più fluidi processi tradizionalmente complessi.

Ma la relatrice sottolinea un punto cruciale, che spesso sfugge.

A fianco della potenza algoritmica, l’elemento irrinunciabile è l’affidabilità. Nel mondo delle soluzioni normative, quello che ieri avremmo chiamato “banche dati” e che oggi Wolters Kluwer rivoluziona con One AI, non è sufficiente generare risposte ma servono fonti garantite, contenuti di altissima qualità e validazione umana costante.

In questo equilibrio tra tecnologia e supervisione editoriale risiede il vero valore della nuova consulenza digitale.

Il contributo di Sergio Boaretto, Product Strategy Director di Wolters Kluwer Tax & Accounting Europe South Region, ha portato in primo piano la trasformazione culturale, un altro, fondamentale elemento.

Oggigiorno, l’IA non è più un supporto occasionale ma una presenza quotidiana.

I dati del Future Ready Accountant Report 2025, ricerca presentata da Wolters Kluwer Tax & Accounting solo un mese fa, mostrano che l’uso quotidiano dell’IA tra i professionisti in Italia è passato dal 9% al 41% in un solo anno, con oltre un terzo che la utilizza in modo sistematico.

L’automazione delle attività ripetitive, dalla raccolta documentale ai controlli di congruità fino alla preparazione delle dichiarazioni, libera tempo per l’interpretazione, il giudizio, la strategia, ovvero per tutto ciò che dà valore alla professione.

In questo scenario, l’intuito da solo non basta più perché la vera consulenza nasce dall’integrazione tra sapere umano e intelligenza dei dati.

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L’AI agentica. Dalla previsione all’azione

Se oggi la “generative AI” rappresenta una svolta, la prossima frontiera è già qui e si chiama “AI agentica”, una tecnologia in grado non solo di rispondere ma di agire in autonomia, imparando dai contesti, anticipando scenari e proponendo soluzioni operative.

Non un assistente passivo, ma un alleato evoluto, in grado di affiancare il commercialista o il consulente nella gestione della complessità normativa. Per Boaretto, si tratta di un turning point destinato a ridefinire produttività, ruolo del professionista e persino il modo stesso di pensare il lavoro.

Dal risparmio fiscale alla crescita del business

L’IA, secondo entrambi i relatori, può anche contribuire a spostare il focus della consulenza italiana, ancora troppo spesso centrata sul “far pagare meno tasse”, verso una visione più ampia che punta al supportare la crescita delle imprese. Scenario planning, analisi predittive, assessment in tempo reale e strumenti di simulazione aprono la strada a una consulenza orientata alla strategia, non solo alla compliance.

L’evoluzione dell’interfaccia tecnologica è poi un altro tema rilevante.

I software stanno diventando conversazionali e l’interazione avviene sempre più tramite linguaggio naturale, mentre le “superfici di vetro” (monitor e touchscreen) sono destinate a perdere centralità.

La tecnologia si fa, in definitiva, trasparente, integrata, fluida.

L’intelligenza resta umana

La centralità dell’essere umano è però un chiaro filo conduttore negli interventi di entrambi i relatori al Forum Fiscale.

L’automazione intelligente non sostituisce il professionista, lo potenzia, lo completa, gli permette di concentrarsi sul valore che nessun algoritmo può replicare.

Come hanno ricordato sia Loporchio che Boaretto, dietro ogni tecnologia avanzata deve esserci sempre la regia dell’uomo.

Un umano pensante che deve essere consapevole, competente e responsabile.

L’IA può calcolare, suggerire, imparare; ma la decisione, quella vera, quella che incide sulla vita delle imprese e delle persone, rimane profondamente umana.

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