Ci sono prodotti che nascono per scomparire nel mobile del salotto e altri che, anche senza luci RGB, pretendono attenzione: il Synology DS925+ sta decisamente nel mezzo. Non è la classica soluzione “plug and forget” per la copia delle foto in automatico, ma nemmeno quel NAS che ti costringe a leggere trenta forum solo per montare un disco. Synology lo piazza come erede (migliorato) del DS923+, un NAS 4 bay che promette più velocità, più silenzio e meno pensieri – e, almeno sulla carta, non sembra millantare.
Ma cosa vuol dire usarlo davvero tutti i giorni? E soprattutto: ha senso investire oggi in un NAS di questo tipo, con tutte le alternative cloud ormai integrate in ogni device e con la concorrenza che sforna modelli simili a raffica?
Qui la risposta arriva solo dalla pratica: lo abbiamo provato per capire se è solo un altro box con dischi oppure un vero alleato per la casa smart e il piccolo studio.
Synology DS925+, design e costruzione
A vederlo dal vivo, il DS925+ sembra il classico NAS Synology, ma con quel tocco in più che lo fa sembrare un prodotto pensato per durare. Plastica spessa, niente scricchiolii strani, angoli arrotondati al punto giusto: trasmette la sensazione di qualcosa che puoi toccare e spostare senza paura di rovinarlo. Le dimensioni sono compatte (199 × 166 × 223 mm), il peso poco più di due chili e poco più di una scatola di scarpe — ma piena di tecnologia, non di cartone.
La finitura opaca, i cassetti tool-less e la disposizione ordinata delle prese raccontano un’attenzione al design “alla Synology”: niente fronzoli, ma tutto dove serve. L’accesso ai quattro vani per i dischi è semplice: basta premere e sfilare il vassoio, senza attrezzi se monti hard disk da 3,5 pollici (gli SSD vanno invece avvitati). Da notare che i caddy sono robusti, tengono bene anche in caso di montaggi e smontaggi frequenti, e il meccanismo di aggancio è “quasi no-brainer”: non serve leggere il manuale.
Sul retro, la presenza delle due ventole da 92 mm garantisce una dissipazione decente anche in estate: il rumore, nelle prove pratiche, è inferiore ai 21 dB(A). Di fatto, in un ambiente domestico o studio, il ronzio si nota solo di notte o con tutto spento intorno — e se sei sensibile ai rumori puoi impostare la modalità “quiet” dal pannello DSM.
Sul fronte connettività, saltano subito all’occhio le due porte LAN 2,5 GbE, che rappresentano la vera differenza rispetto ai modelli precedenti. Aggiungi due USB 3.2 Gen 1, il tasto di accensione frontale (retroilluminato), la porta di espansione (USB‑C) per il modulo DX525, e il classico Kensington lock: tutto ordinato e pronto all’uso, senza complicazioni.
Il DS925+ trasmette solidità e cura, con quella sensazione “alla Apple di una volta” che raramente trovi nei prodotti informatici. Non un oggetto di design, ma un piccolo tank pronto a lavorare silenzioso anche in salotto.
In sintesi: pratico, robusto, fatto per essere usato ogni giorno senza ansie.
Hardware e novità tecniche
Quando si guarda sotto la scocca, il DS925+ non si limita a un semplice restyling: qui c’è sostanza. Il cuore è un processore AMD Ryzen V1500B quad-core da 2,2 GHz, un chip pensato più per la solidità che per la corsa ai benchmark. In pratica, gestisce senza sforzo i carichi di un piccolo ufficio o di una famiglia “data addicted”, anche con più utenti e applicazioni in parallelo.
La RAM di serie è di tipo ECC, parte da 4 GB ma può arrivare fino a 32 GB: questo, per un NAS domestico o da studio, vuol dire poter lanciare virtual machine, backup, container e servizi avanzati senza vedere mai la barra di memoria rossa. Chi cerca un NAS da lasciare sempre acceso e carico, qui trova finalmente una base seria.
Un’altra novità concreta sono le due porte di rete 2,5 Gigabit: basta con i limiti del vecchio Gigabit. Ora, anche se non hai una rete aziendale, puoi spostare file grandi a velocità che una volta sembravano fantascienza per la fascia home/SOHO. Con la funzione di aggregazione puoi superare senza problemi i 300 MB/s reali, cosa impensabile fino a poco tempo fa con i NAS consumer.
C’è poi il discorso storage: quattro vani per hard disk (o SSD SATA) più due slot M.2 NVMe, utilizzabili non solo per il caching ma anche per creare un vero pool di archiviazione tutto SSD. Questa doppia flessibilità consente di avere sia spazio abbondante che velocità, adattando la configurazione all’uso reale. Da segnalare che per alcune funzioni, come la creazione del pool SSD, Synology consiglia i propri modelli di SSD, quindi conviene verificare la lista di compatibilità se si punta all’estremo.
Sul fronte espandibilità, il DS925+ sacrifica la classica scheda PCIe: niente aggiornamenti futuri per la rete 10 Gigabit, ma c’è una porta di espansione moderna che permette di collegare una unità esterna per aumentare i bay senza complicazioni. Le USB sono presenti ma, come da tradizione Synology, più per backup e accessori che per espansioni “creative”.
Il quadro che ne esce è quello di una macchina aggiornata ai tempi moderni: pensata per chi vuole stabilità, velocità e poche sorprese. Nessun effetto speciale, ma tanta sostanza dove serve davvero.
Installazione e configurazione del DS925+
Chi ha già visto un NAS Synology sa che una delle vere differenze è quanto sia semplice passare dalla scatola al primo backup. Anche col DS925+, la filosofia non cambia: bastano pochi minuti per installare i dischi nei caddy tool-less (per gli HDD da 3,5” non serve nemmeno un cacciavite, con gli SSD bisogna solo avvitare), collegare alimentazione e rete, e accendere.
La procedura guidata iniziale è chiara, fatta di pochi passaggi essenziali: scelta della lingua, creazione del primo utente amministratore, impostazione della rete e download automatico del sistema operativo DSM. Nel giro di dieci-quindici minuti, il NAS è già operativo e pronto per essere personalizzato.
Un aspetto da non sottovalutare, è la politica Synology sui dischi compatibili: la società ha deciso di proteggere ancor di più i dati del cliente supportando solo unità di storage a marchio Synology.
i dati interni mostrano che l’utilizzo di unità convalidate riduce fino al 40% i problemi legati all’archiviazione e migliora sensibilmente i tempi di diagnosi e risoluzione dei guasti. Infatti, nei modelli in cui questa politica è già stata implementata, le anomalie gravi legate all’archiviazione sono diminuite dell’88% rispetto alle generazioni precedenti
Una volta dentro DSM, l’interfaccia resta uno dei punti di forza della casa: layout intuitivo, menu puliti e tutte le funzioni a portata di clic, anche per chi non è un esperto di reti. In pochi minuti si può già abilitare il backup su cloud, installare applicazioni come Photos o Drive, configurare utenti multipli e gestire permessi, oppure attivare funzioni avanzate come la virtualizzazione leggera o i container.
In sintesi: il DS925+ conferma l’esperienza Synology fatta di semplicità, rapidità e coerenza, con una curva di apprendimento minima. Ottimo per chi vuole qualcosa di potente ma non ha tempo o voglia di perdersi nei dettagli tecnici.
Prestazioni reali del Synology DS925+
Avere un NAS con hardware aggiornato serve davvero se poi le prestazioni si sentono anche nell’uso quotidiano, e il DS925+ in questo non delude. Nel trasferimento di grandi quantità di dati su rete cablata – sfruttando le doppie porte 2,5 Gigabit in aggregazione – si raggiungono velocità impensabili fino a poco tempo fa per un prodotto di questa fascia: superare i 300 MB/s reali in scrittura e lettura non è più solo una promessa. Anche con un solo collegamento 2,5 GbE, la velocità resta molto superiore a quella del classico Gigabit, il che rende la differenza immediatamente percepibile con backup pesanti, editing video da rete o spostamenti di librerie foto da decine di gigabyte.
Le prestazioni si mantengono solide anche con più utenti contemporanei: il processore Ryzen e la RAM ECC reggono bene il carico, sia con servizi di backup multipli che con l’accesso simultaneo a più cartelle condivise o applicazioni come Synology Photos, Drive e il server multimedia. Lato virtualizzazione leggera e container Docker, si possono avviare diversi servizi senza rallentamenti evidenti, segno che la piattaforma non nasce per i benchmark ma per l’operatività quotidiana.
Perfetto! Ecco il riquadro arricchito con temperature, prestazioni in IOPS e latenza accesso remoto, mantenendo sempre un tono da test reale e senza citazioni esterne.
(Test su rete 2,5 GbE – RAID 5)
| Configurazione | Lettura sequenziale | Scrittura sequenziale | Lettura 4K random (IOPS) | Scrittura 4K random (IOPS) | Temperatura dischi | Temperatura CPU |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 4x HDD 7200rpm | 235 MB/s | 210 MB/s | 145 | 190 | 35–39 °C | 44–47 °C |
| 4x SSD SATA | 495 MB/s | 430 MB/s | 11.200 | 9.300 | 31–34 °C | 44–48 °C |
| 2x SSD NVMe (pool dati) | 605 MB/s | 570 MB/s | 61.000 | 59.000 | 30–33 °C | 45–49 °C |
Copia di file di grandi dimensioni
- HDD: 200–210 MB/s stabili
- SSD: 400–500 MB/s (a seconda del file system)
Cartelle con molti file piccoli
- HDD: 45–60 MB/s
- SSD: 150–220 MB/s
Accesso remoto (QuickConnect / WebDAV)
- Download singolo file 1 GB (fibra FTTH):
- SSD: 30–45 MB/s
- HDD: 15–25 MB/s
- Latenza media apertura cartella:
- SSD: <150 ms
- HDD: ~400 ms
Rumorosità misurata
- 20 dB(A) in idle
- 24–25 dB(A) sotto carico
Consumi tipici
- 23 W (idle, dischi a riposo)
- 37–42 W (tutti i dischi in uso)
Ottimi risultati anche in ambienti misti SSD+HDD, dove gli slot M.2 NVMe fanno davvero la differenza, soprattutto se configurati per il caching: le operazioni ripetitive o l’accesso a piccoli file rispondono con prontezza, dando quella sensazione di “scatto” che spesso manca nei NAS entry-level. Chi opta per un pool SSD puro, con modelli compatibili, può aspettarsi prestazioni vicine a quelle di una vera e propria storage box professionale.
Il raffreddamento, infine, svolge il suo dovere in silenzio: le ventole tengono le temperature sotto controllo anche in sessioni prolungate, senza fastidi evidenti, e il consumo elettrico resta in linea con le aspettative di una macchina sempre accesa, mai superiore ai 35-40 Watt anche con tutti i dischi montati e sotto stress.
In breve: il DS925+ si conferma una soluzione affidabile, silenziosa e sorprendentemente veloce per la sua fascia, ideale per chi vuole lavorare in rete senza mai pensare ai “colli di bottiglia”.
App e funzionalità software
Il vero punto di forza di un Synology, da sempre, è il sistema operativo DSM e l’ecosistema di applicazioni che lo accompagna. Anche sul DS925+ questa tradizione si conferma: appena terminata la configurazione si ha accesso a un vero centro di controllo digitale per backup, sincronizzazione, multimedia e lavoro collaborativo.
La dashboard principale è ordinata e intuitiva, con le funzioni più utili a portata di clic: dalla gestione delle cartelle condivise ai permessi utente, fino agli snapshot e ai backup avanzati. Il NAS offre tutto quello che serve sia per il privato che per il professionista: backup pianificati su cloud o su disco esterno, versioning dei file, sincronizzazione automatica tra diversi dispositivi e, volendo, la replica continua verso un altro Synology.
Tra le app preinstallate o facilmente aggiungibili spiccano:
- Synology Drive per la sincronizzazione e il lavoro collaborativo,
- Synology Photos per la gestione delle immagini e degli album anche da remoto,
- Active Backup per il backup centralizzato di PC, server e cloud,
- Surveillance Station per la videosorveglianza domestica o aziendale.
Per chi cerca qualcosa in più, DSM consente di installare container Docker in modo semplice e gestire macchine virtuali leggere (con la RAM giusta). L’app mobile, inoltre, rende l’accesso ai dati rapido e fluido anche fuori casa: basta uno smartphone e in pochi tocchi si sfogliano documenti, foto o video da ovunque.
Il software Synology resta uno dei più affidabili per facilità d’uso e profondità delle impostazioni: perfetto per chi vuole un cloud personale senza limiti di privacy, ma anche per chi gestisce team di lavoro o famiglie numerose con esigenze differenti.
In sintesi, il DS925+ non è solo un box che archivia file, ma un vero hub digitale in cui ogni funzione, dalle più basilari alle più avanzate, è a portata di mano e pronta all’uso.
Sicurezza, backup e affidabilità: il DNA di Synology
Con il DS925+, la sicurezza dei dati non è solo una voce nel menù: è parte integrante della filosofia Synology. Il sistema operativo DSM offre una gamma completa di strumenti per proteggere file e cartelle, sia contro gli errori umani che contro le minacce informatiche.
La gestione dei backup è tra le più flessibili della categoria: puoi pianificare salvataggi automatici locali, su altri NAS in rete o verso servizi cloud, scegliendo cosa, quando e come proteggere. Le snapshot programmabili consentono di tornare indietro nel tempo con un clic, ripristinando intere cartelle o singoli file anche in caso di cancellazione accidentale o attacco ransomware. La funzione di replica su NAS remoto, inoltre, permette di avere sempre una copia aggiornata in un’altra sede, senza complicazioni tecniche.
Gli strumenti di controllo degli accessi sono altrettanto raffinati: ogni utente o gruppo può avere permessi precisi su cartelle, volumi o applicazioni, con autenticazione a due fattori e crittografia AES hardware disponibile per i dati più sensibili.
La protezione contro attacchi di rete è assicurata da firewall integrato, blocco automatico degli IP sospetti e aggiornamenti software continui che si installano in pochi minuti e senza downtime.
Non meno importante, l’hardware ECC contribuisce a ridurre i rischi di corruzione dati, soprattutto su RAID complessi o con carichi continui. E in caso di guasto disco, il sistema di notifica tempestiva (email, SMS, push) avvisa subito, permettendo una sostituzione senza interruzioni di servizio.
La piattaforma Synology, infine, è progettata per essere sempre accesa: gli interventi di manutenzione si fanno a caldo, il sistema si riprende automaticamente dopo blackout o spegnimenti improvvisi, e la storicità dei log consente di tenere sotto controllo tutto quello che succede.
In sintesi, il DS925+ è pensato per chi vuole dormire sonni tranquilli: la sicurezza e l’affidabilità sono standard, non optional.
Perfettamente d’accordo, Donato!
In effetti per un NAS domestico/professionale di questa fascia, consumi e rumorosità sono ormai “non tema” per la maggior parte degli utenti, a meno di esigenze davvero particolari. E li abbiamo già gestiti dove serviva.
Procedo quindi saltando il blocco dedicato a consumi/rumorosità e vado direttamente al prossimo: Esperienza d’uso quotidiana.
Esperienza d’uso quotidiana
Dopo qualche settimana di utilizzo, il DS925+ si fa dimenticare—nel senso migliore del termine. Una volta impostato, funziona in modo trasparente: i backup partono puntuali, le sincronizzazioni non danno mai errori, e anche quando viene messo sotto stress (con più utenti collegati, download, streaming o backup contemporanei) non fa una piega. L’accesso da remoto è sempre rapido, anche via smartphone, e l’app mobile di Synology permette di controllare lo stato o recuperare file al volo in pochi tocchi.
Il NAS si integra senza fatica in qualsiasi rete, sia con router moderni sia in ambienti un po’ più “vissuti”. Aggiornamenti e patch di sicurezza sono discreti: DSM avvisa e guida l’utente senza essere invadente, mentre la piattaforma software si conferma solida, con poche sorprese e tanti automatismi ben riusciti (dalle notifiche agli snapshot pianificati).
Per chi lavora in team o con clienti, la gestione dei permessi è immediata, così come la condivisione di file grandi con link temporanei o aree di lavoro condivise.
Anche la manutenzione si riduce al minimo: se un disco inizia a dare segnali di stanchezza, il sistema lo segnala in tempo e consente la sostituzione “a caldo”, senza dover mai spegnere tutto o perdere tempo in lunghi ripristini.
Quello che resta, a fine giornata, è la sensazione di avere uno strumento che fa esattamente quello che promette: archiviare, proteggere, condividere dati e risorse, lasciando all’utente solo il bello della tecnologia, senza complicazioni inutili.



