Piccolo, discreto, silenzioso e facilissimo da configurare e utilizzare. Il Synology ActiveProtect DP320 sembra quasi un NAS domestico tanto è compatto, ma non bisogna farsi ingannare dalle apparenze. Si tratta infatti di una soluzione di backup adatta per un utilizzo professionale, dedicata nello specifico alle esigenze di professionisti e Pmi.
Al contrario dei modelli consumer di Synology, in questo caso non sarà possibile installare decine di applicazioni di vario tipo, fra virtualizzazione e multimedia: il DP320 fa una sola cosa, il backup dei dati.
Sono supportati i backup dei computer presenti nella rete, ma anche i workload delle macchine virtuali e i documenti di Microsoft 365, in quest’ultimo caso solo sugli account di tipo Business. Gli account Microsoft 365 personali, infatti, non sono supportati.
Synology ActiveProtect DP320: le specifiche tecniche
ActiveProtect DP320 è un NAS a due alloggiamenti con supporto per dischi da 3,5”. Nella confezione sono presenti due drive da 8 TB ciascuno, marchiati Synology, che garantiscono un totale di 8 TB di spazio di archiviazione in modalità mirroring (RAID 1). I drive andranno installati all’interno dell’unità: un’operazione velocissima, che non richiede l’uso di alcuno strumento, nemmeno del cacciavite.
Per quanto riguarda la dotazione di porte, siamo al minimo indispensabile: è presente una porta USB 3.2 e due connessioni Ethernet a 1 Gbps. Non sono supportate connessioni a velocità superiore, né è possibile montare schede di rete aggiuntive. Sulle porte Ethernet, va specificato che solamente una di queste serve al trasferimento dati: la seconda, infatti, è dedicata esclusivamente alla console di gestione. Quest’ultima avrà un suo IP dedicato in una sottorete dedicata.
Configurazione iniziale
La configurazione iniziale è semplice e bastano una decina di minuti: basta connettersi all’interfaccia del Nas, impostare la password dell’amministratore e attendere che tutte le operazioni siano completate automaticamente. In breve tempo, sarà possibile iniziare a configurare i piani di backup. Sono supportati i computer della rete locale, sia PC sia Mac, così come i server e le macchine virtuali.
La configurazione dei backup degli endpoint è facile e intuitiva: basta installare il software sul dispositivo da proteggere e seguire le istruzioni passo passo. Serve qualche passo in più per proteggere le virtual machine: bisognerà infatti installare il relativo hypervisor (sono supportati VMware vSphere Esxi e vCenter, Microsoft Hyper-V).
Molto semplice anche configurare la protezione degli ambienti Microsoft 365: basta dare al sistema i diritti di accesso. Sono supportati solamente gli account business di Microsoft 365, non quelli personali.
Come ci si aspetta da un prodotto di questo tipo, non manca la possibilità di effettuare i backup del NAS stesso verso altre destinazioni. Si può effettuare una copia dei dati verso un file server (sono supportati SMB, NetApp, Nutanix o un altro NAS Synology) o su un servizio cloud. In quest’ultimo caso, per la copia off-site è possibile scegliere fra ArchiveProtect Vault, Synology C2 Object Storage e Amazon S3.
La porta USB può essere utilizzata per collegare un hard disk esterno o per collegare un UPS. Quest’ultima opzione è quella consigliata: si tratta di un dispositivo per il backup e il disaster recovery, e avrebbe poco senso non assicurarsi che continui a funzionare anche in caso di black out.
Synology ActiveProtect Manager 1.0: una piattaforma avanzata per il backup e il ripristino
Synology ActiveProtect Manager (APM) è un sistema operativo basato su Linux, progettato per offrire una protezione dei dati completa sui dispositivi Synology ActiveProtect. Grazie a un’interfaccia web intuitiva, APM consente una gestione semplificata delle operazioni di backup e ripristino, garantendo la protezione efficiente dei beni digitali aziendali.
APM supporta una vasta gamma di browser, tra cui Google Chrome, Safari, Microsoft Edge e Firefox, ed è disponibile in numerose lingue, tra cui l’italiano. Tra le principali funzionalità spiccano soluzioni di backup complete per ambienti complessi: server fisici Windows e Linux, computer Windows e Mac, server file SMB, NetApp e Nutanix, macchine virtuali VMware vSphere e Microsoft Hyper-V, oltre a Microsoft 365.
Uno degli aspetti distintivi di ActiveProtect Manager è la gestione dei piani di protezione, che offre una pianificazione flessibile (oraria, giornaliera o settimanale) e regole di conservazione avanzate, come la modalità GFS (Grandfather-Father-Son). L’efficienza viene ulteriormente migliorata grazie alla deduplicazione globale a livello di blocco e ai sistemi di tracciamento delle modifiche CBT (Changed Block Tracking) e RCT (Resilient Change Tracking), riducendo così il volume dei dati trasferiti e ottimizzando lo spazio di archiviazione.
Il sistema prevede diverse modalità di ripristino, tra cui il recupero completo della macchina, il ripristino istantaneo e il recupero granulare dei file. Inoltre, consente di eseguire test di recupero in ambienti isolati tramite l’hypervisor integrato, una funzionalità preziosa per le verifiche periodiche dei piani di disaster recovery.
Per quanto riguarda la sicurezza, ActiveProtect Manager implementa backup immutabili, impedendo la cancellazione accidentale o dolosa dei dati durante il periodo di conservazione stabilito. APM gestisce anche backup concorrenti fino a 60 operazioni simultanee per server fisici, PC e applicazioni cloud, assicurando la scalabilità necessaria per ambienti aziendali di grandi dimensioni.
Impressioni di utilizzo
Synology ActiveProtect DP320 è uno di quei dispositivi progettati per essere “dimenticati” una volta configurati. Non è un NAS con il quale sbizzarrirsi a fare test di vario tipo, creando macchine virtuali e installando applicazioni di vario tipo. Al contrario, fa pochissime cose, riducendo anche i potenziali rischi: più applicazioni sono disponibili, infatti, maggiore è il rischio che una di queste possa contenere delle vulnerabilità sfruttabili da malintenzionati.
Ci sono solo tre casi in cui sarà necessario accedere al NAS una volta configurato: per ripristinare un backup, per aggiungere la protezione ad altri dispositivi o per testare il corretto funzionamento del sistema di disaster ricovery, cosa che consigliamo vivamente di effettuare a intervalli periodici per assicurarsi che tutto stia funzionando correttamente. In caso di perdita di dati o danni fisici ai dispositivi protetti, è possibile sia ripristinare l’intero contenuto, sia sfogliare le copie di backup alla ricerca dei singoli file e cartelle.
Synology ActiveProtect DP320 è indubbiamente un prodotto valido e adatto ad aziende di piccole dimensioni. Col crescere delle dimensioni dell’azienda, però, i limiti iniziano a essere evidenti: lo spazio di archiviazione è di soli 8 TB, che anche con la deduplicazione dei dati, attiva in maniera predefinita, sono sufficienti giusto per una manciata di endpoint e di macchine virtuali. Se è necessario proteggere una decina di endpoint, è consigliabile puntare su modelli con più slot per i dischi fissi.
Un altro limite è relativo alla porta Ethernet a 1 Gbps, che limita la velocità di trasferimento dei dati. Un limite relativo, considerato sia il pubblico di riferimento, che difficilmente avrà un’infrastruttura di rete a 10 Gbps, sia il fatto che il DP320 non gestisce più backup in contemporanea, ma li effettua in maniera sequenziale.
Leggi tutti i nostri articoli su Synology




