Usare notebook e cellulare per collegarsi a Internet

Con un portatile e un telefonino con modem integrato ci si può connettere al Web ovunque. Vediamo come e a quale velocità

maggio 2006 Connessioni con filo e con cellulare? Da anni ormai ci
si collega in Internet per fruire dei vari servizi interattivi o di informazione
disponibili in Rete. Siti, posta elettronica, chat sono i territori virtuali
più spesso esplorati dagli internauti, ma le attività di chi va
in rete si estendono anche alla possibilità di telefonare in VoIP, di
gestire blog, di partecipare a forum tematici, di eseguire ricerche e di prelevare
modulistica o aggiornamenti.

La classica connessione telefonica PSTN (Public Switched
Telephone Network), che veicola segnali di tipo analogico tramite modem, è
ancora la più utilizzata da chi si connette sporadicamente in Rete. Chi
si collega più spesso passa a connessioni con linee fisse di tipo diverso,
iniziando dall’ISDN (Integrated Services Digital Network) per andare a quelle
più evolute, come l’ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line) nelle sue
varie versioni o la fibra ottica di Fastweb.

Qual è la caratteristica che accomuna tutti questi tipi di connessioni?
Non tanto il fatto che sono connessioni con fili, che pure è un loro
aspetto peculiare, quanto quello che legano l’utente a inserire un connettore
in un punto di accesso in Internet fisicamente ben delimitato: la classica presa
a muro o “borchia telematica”.

L’attivazione di una connessione in Internet con un cellulare, invece, svincola
dalla posizione geografica dalla quale ci si può collegare, anche se
non completamente come si leggerà più avanti in questo articolo.Chi
la utilizza, infatti, si può collegare in Internet da casa o dall’ufficio,
in una città piuttosto che in un’altra, purché sia disponibile
il segnale.

Un piccolo timore potrebbe derivare dalla variabile “costo della connessione”,
che si potrebbe immaginare eccessivo, considerando i prezzi delle normali telefonate.
Per la trasmissione dati, invece, ci sono diverse formule che possono adattarsi
agevolmente a varie fasce di utenti, con offerte che variano da fornitore a
fornitore.

Volendo fornire un riferimento, ai principi del 2006 la stipula di un contratto
di connessione ha un prezzo di circa 20 euro per trenta giorni (attenzione:
non un mese). La tariffazione tiene conto della massima quantità di megabyte
trasferiti (intorno ai 500 MB), della durata del tempo trascorso nel collegamento
(dalle trenta alle sessanta ore) o di entrambe (senza limite di sera, di sabato
e di domenica e con una certa quantità di MB durante il giorno). Chiamando
l’apposito numero fornito dal singolo gestore, si può verificare in qualsiasi
momento lo stato del proprio contratto.

Un semplice modo per attivare un contratto è telefonare al numero di
supporto del gestore e chiederlo a uno dei consulenti che rispondono. L’attivazione
è immediata e un minuto dopo si può già navigare in Internet.
Data la buona velocità che si raggiunge con l’UMTS e il fatto che ci
si può collegare in Rete pressoché da dovunque ci si trovi in
Italia, la connessione in Internet tramite il cellulare può essere considerata
soddisfacente per ampie fasce di utenti.

GPRS, EDGE, UMTS e HSDPA (o Wi-Fi?)
Per trasmettere dati con il cellulare, le tecnologie utilizzabili al momento
sono GPRS (General Packet Radio Service), EDGE (Enhanced Data rates for GSM
Evolution) e UMTS (Universal Mobile Telecommunications System).
L’ultima arrivata è HSDPA (High Speed Downlink Packet Access), tecnologia
di quarta generazione già disponibile in Italia grazie a 3 Italia che
l’ha presentata il 26 febbraio 2006 a Roma. Formalmente potrebbero essere utilizzati
anche collegamenti in Wi-Fi, standard consolidato da anni per le reti senza
fili, ma c’è ancora una scarsa disponibilità dei terminali e rimangono
incognite sulla copertura del territorio.

Da alcuni anni tutti i cellulari sono dotati di GPRS, che
funziona mettendo insieme più canali GSM, quelli utilizzati per la telefonia
vocale. Ormai le antenne GSM coprono il territorio in modo così capillare
che l’intera popolazione nazionale può usufruirne. Di conseguenza, anche
il segnale GPRS può essere utilizzato da tutti, con costi contenuti e
praticamente dovunque ci si trovi in Italia.

La velocità di trasmissione è fortemente asimmetrica nelle due
direzioni, il che è un fatto normale anche per gli altri tipi di tecnologie.
Col GPRS si arriva a circa 40 Kbps in ricezione, mentre in
trasmissione si viaggia intorno a 10 o, al più a 20 Kbp
s. Sono
velocità non elevate, che si possono considerare di livello paragonabile
a quelle di un modem collegato alla normale linea analogica commutata PSTN (almeno
in ricezione). è un tipo di connessione che può soddisfare chi
utilizza la connessione in Internet per navigare tra pagine Web non troppo pesanti,
inviare e ricevere messaggi di posta che non raggiungono dimensioni di Megabyte
e chattare.

Tecnicamente, il segnale UMTS permetterebbe di raggiungere
una velocità di trasmissione decisamente superiore, pari a circa 2
Mbps
. Per motivi di altra natura, però, questa è stata
limitata volutamente a 384 Kbps in ricezione. Con un cellulare
UMTS, dunque, si lavora a una velocità che è dello stesso ordine
di grandezza di quella delle versioni dell’ADSL meno veloci (256 e 640 Kbps).

Al momento, le contropartite di un collegamento di questo tipo, confrontate
con il GPRS, sono:
• la copertura del territorio nazionale, molto più ridotta
• il costo dei terminali, molto più elevato

Circa la copertura del territorio, va detto che per irradiare il segnale UMTS
occorre installare apposite antenne, di tipo diverso rispetto a quelle utilizzate
per il GSM/GPRS.

Cosa rischia, dunque, chi decide di collegarsi in Internet con UMTS? Non la
mancanza di connessione, dato che tutti i cellulari integrano sia UMTS, sia
GPRS e dove non c’è il primo subentra automaticamente il secondo, sebbene
molto più lento. Fortunatamente, poi, la copertura dell’UMTS è
abbastanza completa nelle stragrande maggioranza delle città italiane,
perché sono già state installate le antenne o perché sono
stati stipulati accordi di roaming con altri gestori. Questo significa che si
riesce piuttosto facilmente a lavorare alla velocità più alta,
anche spostandosi di città in città. Problemi di mancata disponibilità
del segnale possono sorgere più facilmente in zone meno popolate, con
casi di città neanche tanto grandi (50/100.000 abitanti) nelle quali
alcune zone sono coperte e altre no.

Conviene sempre informarsi prima, chiamando i centri di assistenza telefonica
del gestore della rete o visitando le pagine del sito Web sulla copertura puntuale
del segnale nelle zone in cui si pensa di utilizzare la connessione UMTS. Ancora
meglio, si può fare una verifica della presenza del segnale approfittando
di amici o colleghi che hanno già un cellulare UMTS.

Non lo si trova citato molto spesso, ma a volte per intendere EDGE
viene utilizzato anche l’acronimo EGPRS (Enhanced GPRS), proprio per intendere
una sorta di GPRS evoluto. Le trasmissioni in EDGE, infatti, utilizzano le normali
antenne GSM già sfruttate per il GPRS con semplici modifiche per trasmettere
dati a una velocità massima che raggiunge i 236,8 Kbps in classe
B, classe multislot 10 in download e di 118,4 Kbps in upload
.

Quando si parla di EDGE, lo si associa al dato di riferimento generazione
2.8. La dizione deriva dal fatto che le tecnologie di trasmissione GSM sono
state battezzate seconda generazione (2G), il GPRS è stato definito generazione
2.5, mentre l’UMTS rappresenta la terza (3G).

I vantaggi dell’EDGE sono l’ottenimento di una buona velocità di trasmissione
e la copertura che può raggiungere facilmente l’intero territorio nazionale,
posto che vengano realizzate dovunque le modifiche agli impianti di rice-trasmissione
GPRS già esistenti.

In Italia solo TIM ha messo in atto queste modifiche, con l’obiettivo di fornire
servizi di connettività di velocità quasi paragonabile a quella
dell’UMTS, senza dover impegnare tempi e costi per l’installazione di apparati
di trasmissione completamente nuovi.

Esistono ormai parecchi cellulari che dispongono di EDGE e GPRS (con quest’ultimo
sempre presente come alternativa) e il loro costo è decisamente inferiore
a quelli UMTS, a parità di altre caratteristiche tecnico-funzionali (presenza
o meno di fotocamere, di riproduttore MP3, di Bluetooth, di gestione di schede
di memoria flash e via di seguito). Occorre solo fare attenzione al fatto che
alcuni apparecchi hanno EDGE, ma non integrano il modem per i dati, per cui
non sono utilizzabili per i collegamenti in Internet (per esempio, è
il caso del Nokia 3200).

Nel corso del 2005, la stessa TIM ha spinto decisamente il piede sull’acceleratore
sull’UMTS, per la possibilità di offrire servizi a valore aggiunto con
la trasmissione di contenuti quali videotelefonate, MMS, EMS e WebTV.
Anche il prezzo dei cellulari si è ridotto notevolmente rispetto al recente
passato, favorendo una loro maggiore diffusione tra gli utenti.

A questo punto, si può cercare di trarre qualche conclusione
da quanto si è detto finora. Il GPRS può essere utilizzato per
le connessioni in Internet da chi non ha eccessive esigenze di velocità
e, magari, vuole sfruttare meglio il cellulare che ha già disponibile
senza dover affrontare la spesa per l’acquisto di uno nuovo. Chi ha bisogno
o piacere di avere una connessione veloce è preferibile che investa sull’UMTS,
anche perché è ampiamente supportato da tutti i gestori di telefonia
mobile.
Le connessioni con EDGE possono essere sfruttate da chi intende avere una buona
velocità di trasmissione dati, contenere i costi di acquisto del terminale
rispetto a un cellulare UMTS e avere un’ampia copertura territoriale. Occorre
ricordare, però, che in Italia l’unico gestore che lo rende disponibile
all’utenza è TIM.

  GPRS EDGE UMTS
Velocità
download 53.6 Kbps 236.8 Kbps 284 Kbps
upload 10 Kbps 1118,4 Kbps 128 Kbps
Modulazione
segnale GSM GSM UMTS/WCDMA
frequenze 900/1800/1900 MHZ 900/1800/1900 MHZ 2100 MHZ

Tipi di collegamento cellulare/PC
Perché il telefono cellulare possa funzionare da modem per un computer,
occorre che i due apparecchi siano collegati tra loro in qualche modo. Le tecnologie
di trasmissione dati utilizzate per questo scopo sono:

• USB, con filo
• Bluetooth, senza fili
• IrDA, senza fili, ma decisamente meno valida della latre due
• Wi-fi, lo standard per reti senza fili

Una connessione IrDA ha una velocità di circa 115
Kbps e funziona correttamente solo quando computer e cellulare hanno il trasmettitore
e il ricevitore disposti uno di fronte all’altro e neanche troppo lontani fra
loro. Basta già che il cellulare si sposti leggermente, per far sì
che si perda la connessione tra le due unità. Per questi motivi, un collegamento
a infrarossi IrDA non viene praticamente mai utilizzato per connettersi in Internet,
a meno che il cellulare abbia solo questa tecnologia di trasmissione dati e
lo si voglia sfruttare per connessioni estemporanee.

La connessione con cavo USB è la più veloce
e affidabile. Con USB versione 2 si raggiungono addirittura 480 Mbps, sicuramente
superiore a qualsiasi necessità di trasferimento dati per connessioni
in Internet. L’affidabilità è data dall’unione delle due unità
tramite il cavo, che rende sicuro il collegamento a meno di movimenti violenti
o strappi improvvisi. Qui la contropartita è solo una presunta minore
libertà di posizionamento del cellulare rispetto al computer, il che
non dovrebbe comportare difficoltà concrete durante il collegamento.

Nella versione base, la connessione Bluetooth offre una velocità
di poco più di 700 Kbps, quasi il doppio di quella raggiungibile con
il tipo di connessione più veloce: l’UMTS. Lascia completa libertà
di movimento, perché il cellulare può essere anche a distanza
di metri dal computer, ma provoca un consumo di energia della batteria del cellulare
non trascurabile. Se si ha una batteria poco carica, ci si può trovare
improvvisamente con il cellulare spento. Il collegamento con il cavo USB, invece,
per diversi cellulari fornisce anche una fonte di alimentazione, per cui, attivando
una connessione in Internet, contemporaneamente, si ricarica anche la batteria.
La connessione in Wi-Fi è poco utilizzata perché
solo verso la fine del 2005 sono stati presentati alcuni cellulari che la supportano.

I tre cellulari
Nell’articolo vengono illustrate le modalità di connessione di un cellulare
GPRS e di due cellulari UMTS a un computer. Sono rispettivamente:

Motorola C330 – GPRS
Onda N5000 – UMTS e GPRS
Nokia 6630 – UMTS, EDGE e GPRS

Il telefono Motorola C330 è il più datato.
Attualmente esistono versioni più aggiornate del cellulare con schermo
a colori, le cui caratteristiche di funzionamento come modem, comunque, sono
rimaste del tutto simili a quelle del loro predecessore. La connessione al computer
avviene tramite una porta USB, il cui attacco sul cellulare è del tipo
mini-D.

Il cellulare Onda N5000 viene prodotto dalla società
italiana Onda Communications e rivenduto con il marchio TIM. È un cellulare
del tipo a conchiglia, ossia con apertura a compasso, con caratteristiche evolute.
Dispone di una fotocamera da 1,3 Megapixel, di un riproduttore audio/video,
di un driver per schede di memoria Flash e supporto Java. La connessione al
computer può avvenire tramite porta USB con attacco proprietario oppure
con Bluetooth.

Le stesse caratteristiche appartengono anche al Nokia 6630,
venduto in Italia fino dalla fine del 2004. Viene costruito dal principale e
più noto produttore di telefoni cellulari al mondo. Anche il Nokia 6630
ha la possibilità di connettersi al computer tramite porta USB 2.0 a
velocità massima tramite interfaccia Pop-Port con attacco proprietario
oppure con Bluetooth. In più, il Nokia 6630 integra tutte e tre le tecnologie
di trasmissione (GPRS, EDGE e UMTS), garantendo sempre la massima velocità
di trasferimento dati, indipendentemente dal gestore e dalla zona geografica
in cui si risiede.

  Motorola C330 Onda N5000 Nokia 6630
Rete
GSM
GPRS sì (4+1 timeslot)
UMTS no
EDGE no no
Frequenze MHz GSM 900/1800 GSM 900-18/1900e UMTS 2100 GSM 900-18/1900e UMTS/WCDMA 2100
Connessioni
Browser WAP WAP 2.0 proprietario multif. Wap 2.0 XHTML/HTML
Modem interno
Bluetooth no
IrDA no no no
Wi-Fi no no no
USB
Autonomia
In conversazione 4 ore 4 ore 3 ore
Peso e dimensioni
Peso 80 g 129 g 127 g
Altezza 101 mm 93 mm 110 mm
Larghezza 46 mm 50 mm 60 mm
Profondità 19 mm 26 mm 21 mm

Al lavoro
Per attivare una connessione in Internet utilizzando un computer e un cellulare,
oltre alla disponibilità materiale dei due dispositivi, occorre:

1. che sia installato il driver del modem relativo al cellulare
2. creare il dispositivo modem nel sistema operativo del computer
3. decidere il tipo di collegamento che deve essere utilizzato tra computer
e cellulare, scegliendo tra USB e Bluetooth (molto più raramente, IrDA
– InfraRed Data Association – o Wi-Fi – Wireless Fidelity -)
4. creare la connessione di accesso remoto con il modem e il tipo di collegamento
che si è deciso di utilizzare
5. aver stipulato un contratto con uno dei fornitori di connettività
in Internet, tra TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia

Solo dopo aver eseguito correttamente queste cinque attività, si potrà
fare doppio clic sull’icona dell’accesso remoto relativa alla combinazione computer-connessione-modem-gestore
per entrare finalmente in Internet e utilizzare uno qualsiasi dei tanti servizi
disponibili in Rete.

Nell’articolo viene presentata prima la creazione del dispositivo modem di
uno dei cellulari e poi quella di una ipotetica connessione di accesso remoto.
Le due creazioni avvengono in una serie di passaggi apparentemente complessi
se si prova solamente a leggerli. Provando ad eseguirli materialmente, invece,
si scopre che sono decisamente semplici da mettere in atto e che il tutto dura
solo pochi minuti.

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