Stante il cambiamento continuo imposto dalla trasformazione digitale, una cultura proattiva e adattativa è una risorsa critica e i responsabili IT avranno un ruolo chiave nello stabilire in azienda le giuste mentalità e le pratiche, tanto che Gartner prevede che entro il 2021 saranno responsabili dei cambiamenti culturali come Chief HR Officer (CHRO).
Per il direttore della ricerca di Gartner, Elise Olding, molti di loro hanno infatto capito che “la cultura può essere un acceleratore della trasformazione digitale e che hanno i mezzi per rafforzare la cultura desiderata attraverso le scelte tecnologiche. Una partnership con il CHRO è il modo perfetto per allineare selezioni tecnologiche e processi di progettazione per modellare i comportamenti di lavoro desiderati“.
Solitamente la missione e i valori di un’organizzazione rientrano nelle competenze delle HR.
Ma la partnership tra IT e risorse umane può far luce su come l’IT può prendere decisioni sulla progettazione di processi e tecnologie che promuovono l’intenzione della cultura organizzativa desiderata.
L’architettura aziendale può adottare principi che si allineano ai tratti culturali e quando il business progetta i processi può crearli tenendo conto dei tratti desiderati. Quindi l’IT supporta il modo in cui un’organizzazione si comporta in collaborazione con le risorse umane.
Tuttavia, il cambiamento della cultura è esso stesso un processo. Ciò significa che vi saranno ostacoli alle iniziative digitali, nella mentalità e nelle pratiche delle persone.
Per Olding un ottimo modo per far ripartire il cambiamento culturale e consentire l’adozione di nuove tecnologie e processi è l’hacking della cultura aziendale: «si inizia a farla passare con un piccolo gruppo di utenti motivati e lo si usa per mostrare vittorie e risultati veloci».
Secondo Gartner entro il 2021 l’80% delle medie imprese cambieranno la loro cultura come un modo per accelerare la loro strategia di trasformazione digitale.
Un recente sondaggio, infatti, ha rilevato che il 67% delle organizzazioni ha già completato iniziative di cambiamento culturale o che lo stavano facendo. La ragione di molte di queste iniziative è stata che l’attuale cultura è stata identificata come un ostacolo alla trasformazione digitale.
Ancora: da qui al 2022 il 75% delle organizzazioni con team decisionali all’avanguardia che riflettono la diversità e una cultura inclusiva supereranno i loro obiettivi.
Per raggiungere gli obiettivi i team devono essere composti da membri multidisciplinari e diversi, con l’autonomia e la responsabilità di agire e realizzare obiettivi finanziari.
Ecco perchè Diversità e inclusione (D & I) sono fondamentali per il successo dei gruppi di lavoro.
Per Gartner, numerose tecnologie possono migliorare la portata e l’efficacia dei programmi di D & I, come diagnosticare lo stato attuale di inclusione, sviluppare leader che promuovano l’inclusione e incorporano l’inclusione nell’esecuzione aziendale quotidiana.
Le iniziative D & I sono un’area in cui IT manager e CHRO possono collaborare in modo semplice ed efficace.
Ad esempio i primi possono sostenere i comportamenti di empowerment, poiché hanno già acquisito molta esperienza con lo sviluppo agile e team di prodotto che lavorano insieme.
Il dipartimento IT deve collaborare con le risorse umane per impostare programmi di monitoraggio, misurazione e miglioramento dell’inclusione.