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Podcast | Customer experience: il ruolo dell’intelligenza artificiale

Ascolta l’ottava puntata del podcast CX, l’intelligenza artificiale


Secondo un recente rapporto preparato dall’Ocse, gli investimenti nell’intelligenza artificiale stanno crescendo a un ritmo accelerato.

Nel secondo trimestre del 2021, le startup di intelligenza artificiale hanno attirato un record di oltre 20 miliardi di dollari di finanziamenti.
Insomma, sembra proprio che la tecnologia sia da approfondire; ma qual è il ruolo dell’IA nella Customer Experience? Come può influire sul personalized marketing, sul responsive selling e sull’evoluzione digitale del field marketing?

Un eccellente esempio è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale al servizio della salute degli utenti, che allontana il concetto di intervento diretto del paziente sulla propria salute.

I moderni sistemi di monitoraggio della salute si stanno sempre più dirigendo verso attività di gestione autonoma delle informazioni.
Qui interviene quella che viene definita oggi la gestione prognostica e sanitaria (PHM), un aspetto cruciale nella creazione di sistemi complessi di rilevamento delle anomalie nello stato fisiologico del paziente, di diagnostica sanitaria e di previsione del manifestarsi di eventi più o meno nefasti.

Tali sistemi, dal punto di vista fisico, si stanno configurando come strutture ingegneristiche basate su sensori e su strumenti di supporto alle decisioni che vengono studiati basandosi su modelli, sui dati o su una fusione di entrambi gli approcci.
Utilizzando in modo allargato algoritmi di intelligenza artificiale (AI) e machine learning (ML) applicati ai dati di monitoraggio delle condizioni i sistemi di controllo remoto dei pazienti possono svilupparsi in modo autonomo, imparare, rielaborare e prendere decisioni quando ciò sia necessario.

Non c’è più il rischio quindi di far partire chiamate involontarie verso le strutture di soccorso, come per il caso dei due anziani citati all’inizio.
Riguardo alle applicazioni diagnostiche, è importante sottolineare due caratteristiche peculiari dell’intelligenza artificiale applicata alla medicina.
Da un lato, occorre ricordare che obiettivi che oggi appaiono irraggiungibili potrebbero essere raggiunti tra pochi mesi grazie al travolgente progresso delle reti neurali e dei computer quantistici (un esempio tra tutti è AlphaFold di Google, un sofisticato sistema di reti neurali che ha stupito il mondo rivelando, in pochi mesi, la struttura di migliaia di proteine umane).

Senza dimenticare tuttavia in ambito clinico-epidemiologico, anche le ricerche più raffinate sono limitate dal fatto che la loro validità è accertata solo con quel dato campione, in quel particolare contesto e con quella precisa metodica: ciò vale a dire che ogni paziente la ha sua cura, ma che nel futuro disporrà anche di un sistema di AI autonomo e personalizzato.

Quindi possiamo dire che i sistemi come il Salvalavita Beghelli resteranno ancora nel tempo, soprattutto per dare una certa tranquillità psicologica al paziente. Il resto, nel futuro, sarà controllato da sistemi di intelligenza artificiale che sicuramente saranno più efficaci, più tempestivi e addirittura più predittivi di quanto non possa fare un paziente ascoltando semplicemente se stesso.

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