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Pec e Spid: la trasformazione digitale nella vita quotidiana degli italiani

Il percorso verso la trasformazione digitale della pubblica amministrazione sembra essersi finalmente avviato, grazie anche alla diffusione di Pec e Spid e al recente Decreto Semplificazione.

Come vi abbiamo raccontato ad inizio mese, anche Inps si è adeguato a Spid come strumento di accesso ai propri sistemi, interrompendo il rilascio dei pin.

Come si richiede lo Spid

Ad abilitare ulteriormente la trasformazione digitale della vita degli italiani contribuisce sicuramente la Pec.

La posta elettronica certificata si sta gradualmente affermando come lo strumento principe per le comunicazioni ufficiali, sostituendo (finalmente) le ormai vetuste e inefficienti raccomandate.

Da un analisi di Aruba emerge che nell’ultimo bimestre di riferimento, maggio-giugno 2020, si sono registrati numeri record, con l’attivazione totale di 11.486.460 caselle Pec. Interessante notare come, storicamente, sia sempre stato un bimestre di stallo per l’utilizzo della Pec, mentre quest’anno si è verificato un balzo di 193.374 caselle Pec attivate e quasi 35 milioni di messaggi scambiati in più rispetto al periodo marzo-aprile.

Il successo della Pec per la trasformazione digitale è confermato ulteriormente dal report di IDC, promosso da Aruba, InfoCert e Trust Technologies, relativo ai benefici della Posta Elettronica Certificata per il Sistema Paese, secondo cui i benefici netti complessivi della Pec si attestano su un valore medio di circa 2,2 miliardi di euro sul mercato italiano nel periodo compreso tra il 2008 e il 2019. Valore che cresce ulteriormente di 1,8 miliardi di euro nella proiezione compresa tra il 2020 e il 2022.
La Pec ha consentito un risparmio di 78000 tonnellate di CO2 nel 2019, che saliranno a 120.000 tonnellate nel 2022.
Inoltre, evitando spostamenti dal domicilio del cittadino o dalla sede del professionista per raggiungere fisicamente l’ufficio postale, la Pec ha fatto risparmiare 253 milioni di km nel 2019, destinati a diventare 391 milioni di km nel 2022.
L’archiviazione digitale della corrispondenza ha consentito di liberare oltre 1,3 milioni di m2 di spazi di archiviazione nel 2019 – sia di giacenza che di conservazione – che si prevede raggiungano la cifra di 1,6 milioni di m2 nel 2022.
Infine ,con la PEC si eliminano virtualmente i tempi di attesa fisica presso gli uffici postali, stimati – e questo è il dato più curioso – in 2150 anni-uomo nel 2019, destinati a diventare addirittura 3.234 nel 2022.

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