Passepartout: per il canale non è più tempo del “poco ma buono”

In un mondo globalizzato la software house sammarinese punta a mantenere e accrescere una massa critica funzionale a competere con mercato e concorrenza. Anche presidiando settori complementari o lasciati scoperti dai partner di canale.

Sul mercato dal 1989 con il nome Top Software, Passepartout festeggia 25 anni di attività nel mercato dei gestionali per imprese e professionisti.
Sono proprio le Pmi e, più recentemente il mondo Ho.Re.Ca. e, dal 2008, quello dei commercialisti, il target di riferimento della società che, trasferita agli albori dell’attività la parte di produzione dal riminese alla vicina Repubblica di San Marino, è passata da 9 dipendenti a 137 collaboratori, tessendo una rete di 250 partner rivenditori, a oggi, attivi sull’intero territorio italiano.

Per loro, in occasione di Passwor[l]d 2014, Stefano Franceschini, fondatore e presidente di Passepartout, ha annunciato i piani di sviluppo per il gestionale dedicato alle imprese, Passepartout Mexal, senza, però, omettere la volontà di aggredire in maniera nuova e diversa il mercato dei commercialisti.

Un “nuovo” e “diverso” che non ha mancato di suscitare qualche brusio in platea in occasione della convention organizzata presso il Centro Congressi di San Marino per festeggiare “25 anni di imprese”.

Ma tant’è.
Il messaggio di Franceschini è giunto forte e chiaro: «Mi conoscente – ha sentenziato –: le cose sono abituato a dirle prima e non dopo averle fatte».
Da qui l’indicazione di aggredire in maniera diversa un mercato dei commercialisti, «solo apparentemente asfittico e saturato dalla concorrenza specializzata», puntando su «strumenti cloud-ready e processi collaborativi che Passepartout è stata in grado di proporre ai propri partner ben prima di altri».

Indipendenti dalle scelte del canale
Convinto che «i commercialisti e i loro clienti uniti in elaborazione collaborativa rappresentano il settore che meglio si presta a sfruttare le potenzialità della nuvola» per il presidente della software house sammarinese è giunto il momento di «presidiare i settori complementari di basso interesse lasciati scoperti o mal coperti dai partner».

E che, nel lungo periodo, questo genere di scelta «porterà beneficio all’intera comunità» lo testimonia il percorso intrapreso tempo fa dai prodotti Ho.Re.Ca. «per diversi anni – sottolinea Franceschini – considerati solo un costo e un aggravio al nostro lavoro ma ora, sempre più integrati a Mexal e BusinessPass, ritenuti veri e propri gestionali che concorrono all’immagine e alla diffusione del brand Passepartout sul mercato».

Nessun intento, dunque, di sostituirsi ai partner di canale aprendo filiali dirette lungo lo Stivale, bensì la precisa volontà di «presidiare settori complementari o lasciati scoperti dai rivenditori attraverso una serie di iniziative da mettere in atto parallelamente alla protezione degli investimenti dei partner e alla disponibilità di nuovi aggiornamenti di prodotto».

Tre iniziative e un preconfigurato per bolle e fatture da vendere online
Nello specifico, Franceschini ha citato l’intenzione di rendere pubblici i prezzi consigliati dei prodotti BusinessPass, così pure la definizione – «se il prospect commercialista lo richiede» – di un rapporto diretto con Passepartout e la pubblicizzazione che «tutte le nostre soluzioni hanno a bordo i programmi di bilancio e dichiarativi raggiungibili gratuitamente da un apposito iDesk del commercialista».

Infine, si apre la strada, da qui a settembre, per la vendita diretta via Internet «di un pacchettizzato standard precofingurato, con tabelle e piano dei conti precaricato per bolle-fatture a basso costo simile al modulo base già presente gratuitamente all’interno di BusinessPass. Uno strumento – conclude Franceschini – limitato per dimensioni e terminali e dotato di servizi di assistenza centralizzati pay per use con carta di credito».

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