Cloud computing, al via il laboratorio europeo

Un consorzio, guidato da Ibm, sta lavorando a un progetto di sistema continentale per l’uso delle risorse online

Nell’ambito del progetto di espansione della propria iniziativa di cloud computing, Ibm ha creato un consorzio con vari partner europei che si propone di sviluppare tecnologie per l’automatizzazione della domanda di risorse It in un ambiente cloud.

L’iniziativa denominata Reservoir (Resources and Services Virtualization without Barriers) e finanziata dall’Unione europea, punta a consentire l’erogazione e la gestione di servizi It in domini amministrativi, piattaforme e geografie di diversa natura.

In sostanza, il progetto cloud computing è ideato per creare le fondamenta di una nuova economia online, in cui servizi e risorse sono offerti e gestiti in modo trasparente.

Il centro di ricerca Ibm di Haifa guiderà il progetto del valore di 17 milioni di euro e coordinerà le attività del consorzio che comprende Telefónica Investigación y Desarrollo, University College di Londra, Umea University, Sap Research, Thales, Sun, Elsag Datamat, Universidad Complutense di Madrid, Cetic (Centre of Excellence in Information and Communication Technologies), le Università di Lugano e di Messina oltre alle organizzazioni standard dell’Open grid forum.

Il cloud computing, secondo i responsabili del laboratorio israeliano, può essere considerato come il sistema operativo su Internet per le imprese e Reservoir la tecnologia che consentirà di accedere alla “cloud” di servizi in modo efficiente.

A Reservoir allora toccherà introdurre nuove funzionalità, che consentiranno di creare scenari di servizio di tipo commerciale, che al momento non sono supportati, funzionalità che saranno rese possibili attraverso nuove tecnologie di virtualizzazione e grid.

Un esempio illuminante dell’utilizzo immediato della rete Reservoir potrebbe essere la semplificazione dell’offerta dei servizi di trasmissione di video online. Il cloud permetterebbe di attivare una rete di service provider per ospitare i vari mezzi di comunicazione. Utilizzando la tecnologia cloud, le varie emittenti potrebbero unire le forze adottando un contratto di cooperazione, che permetterebbe loro di accedere a servizi come la distribuzione dei contenuti, load balancing e overlay networking su varie piattaforme in paesi diversi. E ogni qualvolta vi sia il bisogno di infrastrutture o servizi aggiuntivi, questi possono essere reperiti attraverso il “cloud” in uno dei vari siti funzionanti grazie a Reservoir.

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