Home Prodotti Sicurezza Cisco, con lo smart working il perimetro della cybersecurity è cambiato

Cisco, con lo smart working il perimetro della cybersecurity è cambiato

Come proteggere organizzazioni e dipendenti nella nuova normalità, ricca di sfide che comprendono cybersecurity e smart working? una domanda tutt’altro che banale; per questo abbiamo scelto di rivolgerla a Fabio Panada, Technical Security Architect Cisco Italia.

Panada sottolinea che il modo di lavorare è cambiato profondamente e lo smart working, sebbene sia stato un argomento affrontato spesso in questi ultimi mesi, ha portato alla luce alcune sfide che tutte le aziende, indipendentemente dalla loro dimensione, devono affrontare con urgenza.

Il recente rapporto Istat, dedicato alla situazione delle imprese durante l’emergenza sanitaria, conferma che lo smart working rappresenta il presente e il futuro del lavoro e non più soltanto un semplice trend. Oltre alle grandi aziende, già abituate al lavoro a distanza, si sono aggiunte, con percentuali che arrivano sino al 37%, le micro e le piccole imprese.

Che la cybersecurity sia parte integrante dello smart working è un dato di fatto: non è possibile abilitare il lavoro a distanza senza aver ben chiara una strategia che riguardi la sicurezza informatica e, soprattutto in questo periodo di ripresa, è importante dare le giuste priorità.

Le aziende oggi si trovano di fronte alla cosiddetta cyber fatigue: le soluzioni di sicurezza troppo complesse, o troppo numerose, rischiano di diventare un’arma a doppio taglio se si devono gestire gli attacchi in tempi brevi, ottenendo così un effetto contrario che apre la strada ai criminali informatici: il tempo per individuare e rimediare alle aggressioni degli hacker è l’unico modo per poter far fronte al crescente, e purtroppo inarrestabile, numero di attacchi.

Con l’aumento delle nuove postazioni di lavoro virtuali, aumenta anche la superficie di attacco: il perimetro aziendale è cambiato ed è diventato più complesso tenerlo sotto controllo.

I responsabili di sicurezza hanno a che fare con una rete in continua evoluzione i cui confini cambiano praticamente quotidianamente. Per far fronte a questi due trend, Cisco ha recentemente lanciato SecureX, una soluzione in grado di unificare le soluzioni Cisco Security in un unico luogo: in questo modo è possibile rilevare e analizzare le minacce informatiche, applicare le soluzioni necessarie e, allo stesso tempo, usufruire dell’intelligence di Cisco Talos, il gruppo di ricerca Cisco in grado di monitorare in tempo reale le minacce informatiche nel mondo e fornire alle aziende gli strumenti necessari per proteggersi.

Fabio Paneda

L’ultima sfida che le aziende devono affrontare per proteggere lo smart working è quella abilitare una cultura interna aziendale sulla cybersecurity: con l’aumentare della distanza fisica è necessario responsabilizzare e formare i dipendenti in modo che siano i primi protettori della rete aziendale.

Cisco ha da poco lanciato il servizio Cisco Security Awareness: grazie a contenuti di qualità, aggiornati e personalizzati dagli esperti Cisco, è possibile formare i dipendenti in modo che siano sempre aggiornati sulle policy aziendali che riguardano la sicurezza informatica.

Siamo di fronte ad uno scenario nuovo per tutti: stanno cambiando le nostre abitudini e con lo smart working che è entrato a far parte della vita quotidiana dobbiamo essere pronti ad affrontare attacchi informatici sempre più sofisticati e in continua evoluzione; solo le soluzioni aziendali di cybersecurity più avanzate sono in grado di proteggerci.

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