Android 5 Lollipop: debutto sui nuovi Nexus

Sono i due prodotti marchiati Google (ma realizzati da Motorola e HTC) a dare il via alla nuova generazione del sistema operativo, le cui numerose novità intendono soprattutto renderlo più leggero e “pulito” e semplificare il lavoro degli sviluppatori.

Con lo slogan “be together, non the same“, nasce Android 5.0 Lollipop, la nuova versione del sistema operativo Google per i dispositivi mobili.
Fino
all’ultimo minuto c’era ancora grande incertezza sul nome che Google
avrebbe scelto per l’ultima incarnazione del robottino verde. Invece, con un post ufficiale, è arrivata la conferma: Android 5.0 si chiamerà Lollipop (lecca-lecca, in italiano).

La quinta major release
di Android viene descritta come una delle versioni del sistema
operativo più ambiziose di sempre, contenente oltre 5.000 nuove API che i
programmatori potranno sfruttare per lo sviluppo delle loro
applicazioni.

Le novità pubblicamente confermate sono più o meno quelle già emerse. Tra tutte spicca il “material design
che contraddistinguerà la rinnovata interfaccia di Android 5.0
Lollipop: viene introdotto uno stile ancora più leggero e pulito
rispetto al passato, direzione verso la quale stanno ormai guardando un
po’ tutti.

Il nuovo Android introdurrà un rinnovato sistema di
visualizzazione delle notifiche che saranno automaticamente ordinate
sulla base della loro priorità. Con uno swipe le notifiche potranno
essere rimosse mentre un doppio “tap” consentirà di aprire l’app
corrispondente.
Le notifiche, inoltre, saranno esposte direttamente
sulla schermata di blocco in modo che l’utente Android possa subito
sapere ciò che merita attenzione.
Per passare da un’applicazione
all’altra mantenendo premuto il tasto Home, Android non presenterà più
una lista bidimensionale ma offrirà una nuova interfaccia a schede.

Per
sbloccare lo smartphone o il tablet Android 5.0, Google dovrebbe
introdurre nuovi meccanismi che consentiranno l’accesso automatico al
contenuto del dispositivo non appena ci si porterà nelle sue vicinanze.

La sostituzione
della macchina virtuale Dalvik con Android Runtime (ART) consentirà poi
di fidare su performance nettamente migliori e ottimizzare la durata
della batteria
. Il sistema operativo, inoltre, offrirà pieno supporto per i processori a 64 bit.

Be together, non the same: molto più di uno slogan
Android 5.0 nasce sotto l’insegna “be together, non the same“.
Molto più di uno slogan, un vero e proprio “manifesto”: Google vuole
sottolineare che vaste possibilità di scelta, in campo “mobile”, non
possono essere che un fattore positivo. Tanti dispositivi diversi, con
differenti fattori di forma, realizzati da tanti produttori ma capaci di
poggiare sullo stesso sistema operativo, Android, non è che un bene per
Google.
Gli utenti possono contare su un ventaglio di proposte
estremamente eterogeneo ed è il consumatore che può scegliere quale
dispositivo è più adatto alle proprie esigenze e non supera il proprio
budget di spesa.

Sebbene Apple non venga ovviamente citata, “be together, non the same
appare come una critica rivolta all’azienda di Cupertino che, secondo
la tesi di Google, tenderebbe ad annichilire le opzioni di scelta e ad
uniformare i suoi utenti.

Lo slogan, inoltre, fa riferimento alla stella polare che ha guidato
nello sviluppo di Android 5.0: Lollipop, infatti, è un sistema operativo
pensato per funzionare egualmente su una vasta gamma di dispositivi
mobili, anche quelli che sono profondamente diversi l’uno rispetto
all’altro. Non solo smartphone e tablet, quindi, ma anche dispositivi
indossabili (smartwatch in testa), console di gioco, sistemi di
infotainment per le autovetture e così via.

Nexus 6, Nexus 9 e Nexus Player, i primi dispositivi Android 5.0 Lollipop
I primi dispositivi che proporranno Lollipop già preinstallato, sono i nuovi Nexus 6, Nexus 9 e Nexus Player.

Il primo, il Nexus 6, è uno smartphone prodotto da Motorola che propone una scocca in alluminio, un display da ben 6 pollici Quad-HD,
fotocamera posteriore da 13 Megapixel (frontale da 2 Megapixel),
processore Snapdragon 805 da 2,7 GHz (GPU Adreno 420), 32 o 64 GB di
memoria, batteria da 3.220 mAh, doppi speaker stereo frontali. Lo
smartphone integra anche la funzionalità turbo charger che permette di ottenere fino a 6 ore di autonomia della batteria lasciando il caricatore connesso per soli 15 minuti.
Più che un vero e proprio smartphone, comunque, il Nexus 6 può rientrare a pieno titolo nella categoria dei “phablet giganti“.
I preordini saranno accettati a partire dal prossimo 29 ottobre, il prezzo non è ancora stato comunicato.

Il tablet Nexus 9, invece, è stato realizzato in collaborazione con HTC. Il dispositivo è
equipaggiato con un display QVGA da 8,9 pollici (risoluzione
2.048×1.536), processore NVidia Tegra K1 a 64 bit, 2 GB di RAM e speaker
BoomSound. Stando a quanto dichiarato da Google, la batteria dovrebbe
durare circa 9 ore

Google afferma che il Nexus 9 è abbastanza piccolo da stare in una mano, ma abbastanza grande da poterci lavorare. E visto che sempre più persone vogliono lavorare sul tablet con la stessa facilità con cui lo usano per altri motivi, può essere affiancato dalla tastiera opzionale Folio. Questa si aggancia magneticamente ed è utilizzabile in due diverse angolazioni, permettendo così di usare il Nexus come fosse un laptop.

I preordini del Nexus 9 dovrebbero iniziare il
prossimo 17 ottobre, al costo di 399 euro per il modello base (16 GB
di storage). Il modello da 32 GB costerà 489 euro mentre quello da 32
GB con supporto LTE 569 euro. La memoria non potrà essere estesa
utilizzando una microSD.
Le vendite vere e proprie inizieranno il 12 novembre.

Infine, Google prova ancora una volta a imporsi nel mercato dei “set-top box” e propone Nexus Player,
un dispositivo realizzato in collaborazione con Asus che permette di
portare Android e, soprattutto, ogni genere di contenuto multimediale su
qualunque TV dotato di connettore HDMI. Nexus Player ambisce a
trasformarsi in una console di gioco così da portare sulla TV i
videogiochi sviluppati per Android.
Maggiori informazioni su questa pagina.

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