Zagato, il design incontra la tecnologia

Paolo Di Taranto, responsabile marketing della carrozzeria milanese, spiega la concezione del Made in Italy del gruppo

Il mercato del lusso automobilistico è fin dai suoi esordi popolato da nomi di chiara matrice italiana come Ferrari, Lamborghini, Maserati. Ancora oggi, le marche del made in Italy sono tra le principali protagoniste del settore a livello mondiale. B2b24.it ne ha parlato con Paolo Di Taranto, responsabile marketing di Zagato, la nota carrozzeria milanese fondata nel 1919, oggi impegnata soprattutto sul fronte del design e della progettazione.

Che cosa fa oggi un marchio storico come Zagato?
Oggi un marchio storico come Zagato cerca di coniugare la sua decennale esperienza con le più moderne tecnologie. Perché è sicuramente importante essere una sartoria che produce automobili di lusso in maniera quasi artigianale. D’altra parte è però fondamentale appoggiarsi alle più moderne tecnologie, altrimenti il nostro lavoro risulterebbe incompleto. Zagato è infatti oggi un design center, ovvero un centro stile che lavora a 360 gradi nel mondo del design, non solo per l’automotive, ma anche per il transportation, l’agricoltural equipment, il product design. Ad esempio, realizziamo treni superveloci, interni di aeroplani, mezzi agricoli, ma anche telefonia e arredamento d’interni. Il nostro processo lavorativo è molto snello, rapido e flessibile, grazie anche alla modellazione basata sulla realtà virtuale, così da poter dialogare con i più importanti clienti internazionali. All’interno del design center abbiamo il nostro core business, che si chiama Zagato Atelier: atelier inteso come una sartoria che realizza pezzi unici per clienti speciali. In pratica modifichiamo e trasformiamo la carrozzeria delle vetture di serie in pochissimi esemplari (9,19 pezzi). Negli ultimi 4 anni abbiamo realizzato Spiker, Ferrari, Aston Martin, Maserati, Bentley, in edizione limitata e numerata, che sono state rivendute nei mercati internazionali. Questi prodotti sono anche riconosciuti dalle case madri, ovvero le automobili continuano a conservare il marchio del costruttore: le vetture da noi modificate diventano così delle rarissime Ferrari-Zagato, Bentley-Zagato.

Perché le case automobilistiche autorizzano queste modifiche?
Zagato è uno strumento, una leva per raggiungere quella unicità ed esclusività che il mercato di alta gamma richiede, ma che non sempre l’offerta invece può erogare a causa della standardizzazione. Un qualsiasi costruttore mondiale di auto sportive deve fare i conti con il break even point e comunque con i costi di struttura, ed è obbligato quindi a produrre le vetture (anche se di lusso) in serie. Questi esemplari generalmente sono personalizzabili, ma non quanto riesca a fare una piccola realtà come Zagato con il suo atelier artigianale.

Qual è il vostro impegno e la vostra concezione del design?
Il design è la leva fondamentale attorno a cui ruota tutta la nostra azienda. Dal nostro punto di vista è importante mediare design e tecnologia. È chiaramente un punto di forza avere a disposizione la realtà virtuale e tutte le tecnologie più moderne, ma è altrettanto interessante vedere come quest’ultime possano essere al servizio di un design classico o comunque conservativo. Le nostre ultime creazioni, infatti, non rincorrono le tendenze di ultimo grido, ma sono comunque state costruite grazie all’utilizzo delle più moderne tecnologie di prototipazione e realtà virtuale. Più in generale, in questo momento l’intero settore automobilistico sta vivendo una fase di omaggio a quella che è stata la sua epoca d’oro, ovvero gli anni Cinquanta e Sessanta: penso alla Mini, alla Cinquecento. Anche Zagato, per realizzare le sue vetture esclusive, sta orientando il suo design alle automobili originali di Zagato degli anni ’50 e ’60.

Il passato è dunque molto importante per voi. Che significato assume allora l’innovazione?
L’innovazione per noi è assolutamente indispensabile. Come detto, non siamo un’azienda nostalgica o ancorata al passato. Anche le nostre vetture che hanno un design neoclassico includono innovazioni di processo che ci fanno leader nel mondo: oggi siamo in grado di sviluppare una vettura dal suo concept in poco più di 3 mesi. La nuova Bentley Zagato, che abbiamo presentato un mese fa al Salone di Ginevra, nonostante il suo design conservativo, include delle soluzioni che addirittura anticipano le Bentley di produzione del prossimo biennio, come per esempio l’innovativa tecnologia Led per i fari posteriori.

Quali sono i vostri clienti?
Per quanto riguarda l’atelier stiamo parlando di collezionisti privati di tutto il mondo, che noi definiamo consapevoli. Solitamente infatti non si tratta di persone venute a chiedere automobili stravaganti, ma piuttosto di amanti del made in Italy che conoscono il pregio che può avere una vettura marchiata Zagato, e che sanno che si tratta di un prodotto destinato ad acquistare notevolmente valore nel corso del tempo. Per quanto riguarda invece il design center, la strategia di Andrea Zagato è quella di annoverare i migliori clienti del mondo, come Bombardier, produttore canadese di treni superveloci, o come CNH di Fiat per il transportation design. A questi clienti Zagato può offrire una o tutte le fasi del ciclo integrato, dallo studio di design sino alla prototipazione: da noi i clienti si attendono la migliore tecnologia disponile e, naturalmente, anche un valore aggiunto sul lato stilistico.

Quanto è importante per voi essere un’azienda italiana?
Per Zagato è importante ed è anche un motivo d’orgoglio: è interessante vedere come nel mondo l’automobilismo parli italiano. In tutti i concorsi internazionali il made in Italy rappresenta sicuramente il top; in particolare, se parliamo di auto d’epoca o da collezione, nessun paese al mondo è in grado di competere con l’Italia.

Cosa contraddistingue il made in Italy nel mondo? Si tratta di una carta vincente per competere in un economia sempre più globalizzata?
La creatività italiana ovviamente si lega al settore merceologico di appartenenza. In ogni caso vorrei sottolineare come nel made in Italy ci debba essere un felice connubio tra tradizione, innovazione e tecnologia. Noi riteniamo che l’italianità possa essere una carta vincente da giocare nell’economia contemporanea, ma l’importante è non adagiarsi sugli allori e ridurre il made in Italy a una semplice questione di folklore: al contrario, occorre essere capaci di rinnovarsi di anno in anno.

Quali sono gli obiettivi di Zagato per il futuro?
Nel futuro avranno sempre un ruolo importante le automobili Zagato in edizioni limitata, ma progetteremo anche city vehicle ibridi, e ci saranno novità per quanto riguarda il transportation design. Grazie all’impegno di una nostra nuova divisione, ci stiamo anche attrezzando per lanciare delle linee di prodotti a marchio Zagato in settori distanti dal nostro core business automobilistico.

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