Yahoo ne licenzia 2000

Annunciato il piano di rioganizzazione del nuovo Ceo Scott Thompson. Rifocalizzazione è la parola d’ordine, mentre il tassello mancante è ancora il mobile.

Quando ne abbiamo parlato, pochi giorni fa, la notizia aveva ancora il sentore del rumour, se pur giustificato.
La conferma è arrivata con l’inizio di quesya settimana, quando Yahoo ha ufficialmente annunciato un piano di riorganizzazione che passerà attraverso il taglio di 2.000 posti di lavoro, considerati non strategici nel piano di riorganizzazione elaborato dal nuovo Ceo Scott Thompson.

Mentre in Italia si discute di riforma del lavoro, l’azienda statunitense di fatto decide di ridurre il 14% della sua forza lavoro, attualmente costituita da 14.100 dipendenti, contando di ottenere come risultato un risparmio di 375 milioni di dollari l’anno una volta completato l’intero iter.
Iter che, va detto, in ogni caso si completerà ben prima della fine dell’anno.

Già in questi giorni i dipendenti destinati all’esodo riceveranno notifica del prossimo licenziamento, anche se alcuni di loro resteranno al loro posto di lavoro per il tempo necessario al completamento dei progetti in corso.

Per Yahoo non si tratta di una novità.
La società ha condotto ben sei programmi di drastica ristrutturazione, tutti passati attraverso tagli importanti all’organico, negli ultimi quattro anni e sotto la guida di tre Ceo diversi.
Questo però, se mai ci fosse una graduatoria nei licenziamenti, verrà ricordato come il più pesante, destinato a superare per entità quello da 1800 posti condotto alla fine del 2008.

Secondo il nuovo Ceo, là dove le riorganizzazioni precedenti avevano avuto tra i principali obiettivi riportare l’azienda alla profittabilità tagliando i costi, in questo caso la manovra ha l’obiettivo di focalizzare l’azienda sui suoi punti di forza, tralasciando attività non core e puntando piuttosto a recuperare le debolezze che l’azienda in questo momento mostra sul fronte mobile, considerato invece strategico.
Questo potrebbe dire che accanto ai licenziamenti, potrebbe essere avviata una attività di recruiting di specialisti nelle tecnologie mobili in grado di migliorare l’offerta di prodotti attuali, declinandola anche in chiave smartphone e tablet.
Ulteriori informazioni sui piani e sulle strategie di Thompson dovrebbero emergere il prossimo 17 aprile, quando la società comunicherà i risultati dell’ultima trimestrale.

Per Yahoo è importante convincere non solo il bordo ma tutti gli investitori: soprattutto dovrà dimostrare come sarà in grado di aumentare la redditività per dipendente, lo scorso anno attestata a un quarto rispetto a quella di Google o Facebook, entrambe a quota 1,2 milioni di dollari l’anno, e in ogni caso lontana anche da quella di una Microsoft, che raggiunge quota 800.000 dollari per addetto.

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