Windows 7, sei mesi dopo

In Italia, nel mercato consumer, Vista e Xp cedono il passo all’ultimo sistema operativo di casa Microsoft, mentre l’area commercial torna a parlare di Roi alle aziende.

È un mercato It a due velocità quello osservato dalle divisioni Commercial e Consumer di Microsoft Italia a sei mesi dal lancio di Windows 7. Mentre Lorenza Poletto, in qualità di direttore Gruppo Windows Client Consumer di Microsoft Italia, ha parlato supportata da dati Gfk di un mondo Windows cresciuto complessivamente, anno su anno, del 24,7% rispetto a un mercato fermo a quota +21,2%, il suo corrispondente per l’area dedicata alle imprese, Davide Salmistraro, ha messo in luce una realtà comprensibilmente diversa.

Stando al direttore Gruppo Windows Client Commercial Microsoft Italia, in base a dati Idc, in quest’ambito non si sono solo persi 22,3 punti percentuali, ma è anche venuto fuori che il ricambio generazionale dei pc nelle aziende nostrane è passato da 2,7 a circa 4 anni.
Non stupisce allora che la carta vincente sulla quale puntano Salmistraro e i suoi omologhi in Microsoft, sparsi nel resto d’Europa, sia quella di un sistema operativo che «più prestazionale di Windows Vista e ragionevolmente più moderno di Xp, che è stato concepito 12 anni fa» possa venire implementato sui pc esistenti svecchiandone il funzionamento.

Il ragionamento corre e, nel caso italiano, secondo Salmistraro, tira in ballo 4 milioni di pc acquistati dalle Pmi due anni fa «e, quindi, perfetti sotto il punto di vista dei requirement tecnologici richiesti» per procedere all’installazione dell’ultimo sistema operativo generato in casa Microsoft.
E a convincere i clienti enterprise della “bontà” della soluzione proposta, non ci sono solo Marco Polo Expert, Tod’s, Edipower e interi dipartimenti del Gruppo Fiat che figurano, con tanto di case, fra gli early adopter di Windows 7 insieme al ministero della Difesa e a Brembo, ma c’è anche un tool messo a punto a livello internazionale da Alinean per calcolare il ritorno economico di coloro che optano per l’upgrade del proprio parco macchine al nuovo sistema operativo.

Così, puntando su concetti di sicuro appleal come sicurezza, efficienza e risparmio energetico assicurato alle macchine sulle quali verrà implementata, a rendere ulteriormente appetibile l’ultima offerta Microsoft è anche l’introduzione dei concetti di virtualizzazione delle applicazioni e funzionalità che, come Windows Xp Mode, consentono agli utenti di Windows 7 di avviare direttamente dal proprio desktop applicazioni compatibili con Xp «in maniera del tutto trasparente».
Se tutto ciò non bastasse, urge ricordare che,  fra 5 giorni terminerà il supporto a Microsoft Windows Vista Rtm. La medesima sorte attende il prossimo 13 luglio la versione Service Pack 2 di Windows Xp.

Nulla a che vedere con il mercato consumer dove, secondo quanto affermato da Lorenza Poletto, a sei mesi dal suo rilascio, Windows 7 detiene il 75% della market share dei sistemi operativi Microsoft «con Vista e Xp che cedono il passo all’ultimo arrivato che, grazie a innovative funzionalità touch e alla semplicità d’installazione, sta anche arrestando la decrescita dei pc da tavolo e facendo crescere i dispositivi all in one desktop». A darle manforte, in tal senso, è Antonella Bartolini che, in qualità di senior account della divisione Retail and Technology di GfK Italia, non solo parla di un mercato italiano in cui si sono superati i 3 milioni di pc venduti con un tasso di crescita che, sempre fra febbraio 2009 e febbraio 2010, ha superato i 24 punti percentuali, ma ha visto «3 pc su 4 equipaggiati con Windows 7».

Le rilevazioni della società di ricerche di mercato, che ha analizzato le vendite di pc negli ultimi 4 anni, arrivando a considerare un totale di 9.577 punti vendita in tutta Italia, hanno anche messo in luce l’altro lato della medaglia e cioè un valore che non corrisponde di certo al volume.
«La difficile congiuntura economica – conferma Bartolini – ha prodotto un dimezzamento del prezzo medio dei pc passati dagli 850 euro rilevati a febbraio 2007 agli attuali 486 euro». Fra le cause conclamate, l’avvento dei netbook che, sulla scena da gennaio 2008, con le loro configurazioni “light” e prezzi sensibilmente più bassi, hanno dato vita a un nuovo mercato. Un mercato al quale Windows 7 deve ancora lavorare per realizzare i livelli di penetrazione raggiunti in Italia sui notebook dove, fra ottobre 2009 e febbraio 2010, secondo dati GfK, oltre il 60% dei portatili venduti montava Windows 7.

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