Windows 7, il test della release candidate

Il rilascio ufficiale di Seven è previsto per il 22 ottobre. Dall’interfaccia grafica alle funzioni di sicurezza, agli atout multimediali, le principali innovazioni del sistema targato Microsoft.

Luglio 2009 Windows 7
è in corso di distribuzione ai produttori di personal computer.

Lo stesso Bill Veghte, Senior Vice President for Windows business di Microsoft,
ha suggerito alle realtà aziendali che stanno a oggi ancora valutando
l’adozione di Windows Vista il passaggio diretto a Windows 7. Le dichiarazioni
rese da Veghte non sorprendono gli analisti della società Gartner: “se
all’interno della struttura si è già iniziato il passaggio
a Vista sarebbe preferibile proseguirlo. Ma se tale attività non fosse
stata ancora posta in essere, sarebbe preferibile attendere la migrazione a
Windows 7”. Dal momento che la stragrande maggioranza delle aziende continua
ad utilizzare Windows XP e poiché la metà delle imprese intervistate
da Gartner ha in programma di saltare a pié pari Windows Vista, Windows
7 diventa la scelta per il futuro. Sebbene il supporto per Windows XP sia destinato
a cessare in via definitiva nel 2014 (Microsoft non rilascerà più
nemmeno gli aggiornamenti di sicurezza), da Gartner si caldeggia l’abbandono
del sistema operativo entro la fine del 2012. Dopo i pareri favorevoli ricevuti
da parte dei beta tester e i numerosi segnali di incoraggiamento provenienti
dalla Rete, Microsoft ha deciso di forzare le tappe per giungere al rilascio
della versione definitiva di Windows 7 prima della fine dell’anno, in
tempo per lo “shopping natalizio”.

La conferma è arrivata da Red­mond nelle settimane scorse: Windows
7 verrà lanciato pubblicamente, nella sua veste definitiva, il prossimo
22 ottobre ed è attualmente nelle mani dei produttori di
personal computer (versione cosiddetta RTM).
I portavoce di Microsoft hanno confermato l’esistenza di un programma
per l’aggiornamento agevolato a Windows 7, battezzato Windows Upgrade
Option. Al momento non si conoscono ancora i dettagli sulle opzioni di upgrade
offerte agli utenti, né i costi per l’aggiornamento a Windows 7
e l’acquisto di nuove licenze d’uso.

Download ed installazione della Release Candidate
A inizio maggio, Microsoft ha reso disponibile in Rete la Release Candidate
(RC) di Windows 7: si tratta di una versione che rappresenta una vera e propria
pietra miliare perché raccoglie tutte le caratteristiche che il gigante
di Redmond inserirà anche nella versione finale del sistema operativo.

La possibilità di scaricare e provare Windows 7 è aperta a tutti:
chiunque può quindi liberamente saggiare le novità di Seven (questo
l’appellativo “colloquiale” con cui spesso ci si riferisce
al nuovo sistema di casa Microsoft). La Release Candidate è una versione
di anteprima del sistema operativo che anticipa il rilascio della versione definitiva
ma che ancora può contenere imperfezioni in corso di risoluzione.

Visitando questa pagina ed agendo sui menu a
tendina posti in calce ad essa, si può selezionare la versione da scaricare
(a 32 o 64 bit) e la lingua prescelta. Per avviare il download è indispensabile
possedere un account MSN Hotmail, MSN Messenger o Passport ed effettuare il
login. Verrà proposto un codice prodotto (product key) da inserire, successivamente,
durante l’installazione di Windows 7.
Dopo aver annotato il codice prodotto, si potrà procedere con il download
del sistema operativo cliccando sul pulsante Download now. Al termine della
procedura di scaricamento, si otterrà un file in formato .ISO che dovrà
essere masterizzato su supporto DVD utilizzando un software come Nero o CD Burner
XP.

La Release Candidate di Windows 7 è stata tradotta in poche lingue tra
le quali non c’è l’italiano. Per rendere l’interfaccia
del sistema operativo nella nostra lingua è tuttavia sufficiente applicare
un apposito aggiornamento (che illustriamo nel prosieguo dell’articolo),
rilasciato più di recente.
La versione Release Candidate di Windows 7 potrà essere utilizzata sino
al 1° giugno 2010, ben oltre la data di lancio della release finale del
sistema operativo. Tuttavia, come ricorda Microsoft, a partire dal 1° marzo
2010, la Release Candidate spegnerà automaticamente il sistema ogni due
ore di utilizzo.

Come provare la RC di Windows 7
Sebbene Windows 7 integri un boot loader in grado di permettere anche l’avvio
delle altre versioni del sistema operativo Microsoft eventualmente installate
sul personal computer, chi volesse provare in anteprima Windows 7 può
ricorrere alle tante soluzioni per la virtualizzazione oggi disponibili.
Queste soluzioni hanno il vantaggio di non implicare la modifica della configurazione
del disco fisso (ridimensionamento delle partizioni attualmente presenti, creazione
di una nuova partizione destinata all’installazione di Windows 7 ed aggiunta
di un boot loader). Tra gli svantaggi vi sono tuttavia performance ridotte (Windows
7 eseguito all’interno di una macchina virtuale non può garantire
le medesime prestazioni ottenibili avviando il sistema operativo all’accensione
del personal computer) e, spesso, l’impossibilità di fruire delle
ultime novità grafiche introdotte sull’interfaccia.

Barra delle applicazioni rinnovata
In Windows 7 fa il suo debutto una “inedita” barra delle applicazioni:
con il rilascio di Seven, Microsoft ha deciso di stralciare completamente la
vecchia barra di Avvio rapido integrando un meccanismo per l’avvio delle
applicazioni maggiormente utilizzate.
Windows 7 visualizza, in modo predefinito, una serie di icone: quella di Internet
Explorer, quella di Windows Explorer (la Shell del sistema operativo) e di Windows
Media Player. Il contenuto della barra delle applicazioni risulta completamente
personalizzabile: è possibile aggiungere qualunque programma trascinandone
l’icona nell’area in calce allo schermo.

Windows 7, inoltre, mostra – sempre nella barra delle applicazioni – le icone
corrispondenti a ciascun software in esecuzione: spostando il puntatore del
mouse su una qualunque icona, il sistema propone una piccola finestra, in primo
piano, che elenca le attività in corso per ciascun programma aperto.
Nel caso di Internet Explorer, ad esempio, viene mostrata la lista delle schede
(Tabs) correntemente visualizzate. Va comunque osservato come nel caso di Mozilla
Firefox, ad esempio, venga però ancora visualizzata solo la scheda correntemente
selezionata. Quando è in corso il prelievo di un file con Internet Explorer,
l’icona del browser assume via via un colore verde più intenso,
a segnalare lo stato di avanzamento del download.

Cliccando con il tasto destro del mouse su un’icona della barra delle
applicazioni, Windows 7 riassume le operazioni effettuate più di frequente,
le cartelle più utili o, nel caso di Internet Explorer, la cronologia
dei siti Web consultati. L’insieme di tali elementi è stato battezzato
Jump list. La Release Candidate di Windows 7 sfoggia già tutta una serie
di Jump list predefinite che è stata ulteriormente estesa rispetto a
quanto visto nelle versioni beta.

Nel caso di Internet Explorer 8, cliccando sull’icona mostrata nella
barra delle applicazioni, si troverà ad esempio un accesso veloce alla
funzionalità InPrivate che permette di navigare sul Web senza
lasciare alcuna traccia, sul personal computer in uso, delle attività
condotte in Rete. La nuova barra delle applicazioni di Windows 7, in definitiva,
appare come “un’amalgama” della precedente barra di Windows
XP, dell’organizzazione per gruppi delle finestre aperte e della vecchia
barra di “Avvio veloce”.

Interfaccia grafica
L’interfaccia grafica ricorda molto da vicino quella propria di Windows
Vista, fatta eccezione per alcune peculiarità introdotte per la prima
proprio in Seven.
La barra visualizzata su un lato dello schermo in Vista (sidebar), contenente
piccole applicazioni (ad esempio, per impostazione predefinita, un orologio,
un gestore delle note, informazioni meteo, feed RSS e così via) scompare
definitivamente per lasciare il posto ai gadget: ciascun elemento che in Vista
era parte integrante della sidebar, appare in Windows 7 direttamente sul desktop
svincolandosi quindi da qualsiasi “barra”. Se il sistema in uso
supporta l’interfaccia Aero, sarà possibile utilizzare anche la
funzionalità Shake: “scuotendo” con il puntatore del mouse
la barra del titolo di qualunque schermata, tutte le altre finestre mostrate
a video verranno automaticamente ridotte ad icona. Effettuando la medesima operazione,
potrà essere ripristinata l’impostazione originaria. Trascinando
una finestra sul lato dello schermo, questa verrà immediatamente ingrandita.
Questa manovra permette anche di ottenere una visualizzazione affiancata di
più finestre. Windows 7 propone un rinnovato pulsante per lo spegnimento
del sistema: la funzionalità di shutdown è infatti separata dalle
altre che permettono, ad esempio, il riavvio, il cambio dell’utente, il
logout, il blocco, la sospensione o l’ibernazione.

Multimedialità e masterizzazione
Finalmente Windows 7 consente di gestire direttamente i file d’immagine
di supporti CD e DVD memorizzati in formato ISO. In particolare, facendo doppio
clic su un qualunque file con estensione .ISO, quindi servendosi del tasto destro
del mouse, Windows 7 visualizzerà – nel menu contestuale –
la voce Masterizza immagine: cliccandovi, sarà possibile masterizzare
il contenuto del file su supporto CD o DVD. Purtroppo va registrata la mancanza
di una funzionalità che permetta anche di “montare” il contenuto
del file ISO, creando un’unità disco virtuale. Una caratteristica
del genere permetterebbe di evitare di dover necessariamente avviare una procedura
di masterizzazione.

Il Media Center di Windows 7 si presenta con un’interfaccia rinnovata
ed ancor più “alla moda”: è questo lo strumento che
può essere utilizzato come punto di riferimento per visualizzare foto,
video, programmi televisivi (se dotati di una scheda compatibile) nonché
per organizzare i propri file musicali. Tra i codec integrati in
Windows 7 c’è anche quello necessario per la riproduzione dei file
in formato QuickTime MOV.

Sicurezza
BitLocker, meccanismo che consente di crittografare i dati contenuti in intere
unità disco, presente nelle versioni Business ed Ultimate di Windows
Vista, appare assai migliorato in Windows 7 offrendo la possibilità di
cifrare il contenuto di dischi rimovibili quali, ad esempio, le sempre più
comuni chiavette USB. Resta sempre possibile crittografare tutti i dati memorizzati
sul disco fisso. La versione di BitLocker integrata in Windows 7 utilizza una
partizione “ad hoc” all’interno delle quale vengono salvati
i dati necessari per il suo funzionamento.

Sempre facendo riferimento alla finestra Centro operativo è possibile
modificare il comportamento della funzionalità UAC (User Account Control)
che in Vista è stata assai criticata da parte degli utenti. La versione
di UAC integrata in Windows 7 avvisa sì l’utente nel caso in cui
vengano poste in essere azioni potenzialmente pericolose ma riduce al minimo
il numero dei messaggi di allerta segnalando solo gli interventi intentati da
programmi o procedure automatizzate. L’obiettivo è quello di “imbrigliare”
eventuali malware che dovessero riuscire ad insediarsi sul sistema limitandone
pesantemente la libertà d’azione e, di conseguenza, i danni causabili.
Rispetto a Vista,

Seven offre una finestra che permette di configurare – secondo l’esperienza
dell’utente – le circostanze in cui debbono essere mostrati i messaggi
d’allerta.
A partire dalla Release Candidate, Windows 7 è anche in grado di avvertire
l’utente qualora si sia diagnosticata una variazione delle impostazioni
di UAC: in questo modo, Microsoft vuole prevenire i tentativi di modifica del
comportamento tenuto dalla funzionalità perpetrati da parte di componenti
dannosi.

A complemento di UAC è stato aggiunto AppLocker (disponibile nelle versioni
Business ed Ultimate di Seven); si tratta di una caratteristica “inedita”
che può essere paragonata ad un firewall che però agisce a livello
kernel. Quando abilitata in un ambiente di rete, in modo predefinito, AppLocker
provvede ad impedire l’avvio di qualsiasi applicazione che non sia riconosciuta
come parte del sistema operativo.

Agendo sui criteri di protezione locali, un utente o un amministratore è
comunque libero di definire delle eccezioni, specificando un comportamento differente.
In questo modo, Windows monitorerà i “metadati” relativi
alle applicazioni in esecuzione, permettendo anche l’aggiornamento ed
il successivo avvio dei software ritenuti fidati.
Mentre il sistema di protezione integrato in Vista limita la definizione delle
regole ai nomi dei file ed agli hash degli stessi (l’hash è una
firma che permette di avere garanzie che il contenuto di un file non sia stato
modificato), Windows 7 consente di fidare anche sul Publisher, ovvero di controllare
i metadati inseriti nel file dal produttore o dallo sviluppatore. In fase di
definizione di una regola di protezione, una pratica barra consente di impostare
la complessità della restrizione.

Ad esempio, è possibile consentire l’esecuzione di tutte le applicazioni
che risultano sviluppate da uno stesso produttore (Publisher) oppure rendere
più severa la regola consentendo l’avvio di programmi ed addirittura
versioni specifiche. AppLocker può anche essere impostato in modo tale
da consentire l’esecuzione di tutte le applicazioni, fatta eccezione per
i programmi esplicitamente indicati.

A beneficio, in particolar modo, degli amministratori di sistema, Microsoft
ha inserito in Windows 7 anche PowerShell 2.0, piattaforma potente e versatile
che permette la generazione di script e la gestione rapida delle policy di gruppo.

Eseguire Windows XP “dentro” Windows
7

Contestualmente alla pubblicazione della Release Candidate, Microsoft ha rilasciato
anche una beta di XP Mode, funzionalità aggiuntiva installabile sul nuovo
sistema operativo che permette di eseguire Windows XP all’interno di una
macchina virtuale. Si tratta di uno strumento che mira a venire incontro, in
particolare, alle aziende.

Eseguendo Windows XP, da Windows 7, in un ambiente virtualizzato si potranno
avviare ed utilizzare applicazioni che non dovessero risultare pienamente compatibili
con il sistema operativo. Alla base di “XP Mode” c’è
l’impiego della piattaforma Virtual PC di Microsoft. Una volta installato
l’add-on in Windows XP, questo proporrà all’utente una copia
di Windows XP SP3 già preventivamente attivata e dotata di una regolare
licenza d’uso.

Quando Windows 7 verrà lanciato in versione finale, molti produttori
di personal computer potrebbero includere XP Mode di default nei loro sistemi.
Gli utenti delle versioni Professional, Enterprise ed Ultimate di Windows 7
avranno invece titolo per scaricarlo autonomamente come componente separato.
Non tutti i personal computer sono in grado di eseguire XP Mode: Microsoft ha
pubblicato due strumenti software che consentono di accertare se il proprio sistema,
basato su processore Intel o AMD, sia capace di eseguire l’add-on per
la virtualizzazione di Windows XP. In caso di esito negativo, Microsoft suggerisce
di controllare se nel BIOS sia supportata ed abilitata la gestione della virtualizzazione
hardware.

In XP Mode le applicazioni per Windows XP appariranno anche in Windows 7 cosicché
possano essere lanciate direttamente da quest’ultimo sistema operativo.
Le reazioni degli analisti in merito all’offerta, da parte del colosso
di Redmond, della funzionalità XP Mode sono risultate per ora piuttosto
tiepide. Il file d’installazione della versione beta di XP Mode è
prelevabile facendo riferimento all’indirizzo http://tinyurl.com/dl2slq.

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