Wiit: il non stop business non si dice, si fa

È il Partner Sap con il maggior numero al mondo di certificazioni in ambito cloud ed è stata nominata per il secondo anno consecutivo dalla californiana CIOReviewMagazine tra i “20 Most Promising Sap Solution Providers”.
Parliamo di Wiit, eccellenza tutta italiana che, dalla sede di Milano, a pochi passi dal datacenter proprietario certificato a fine 2015 Tier IV dall’Uptime Institute, si occupa esclusivamente di private e hybrid cloud offrendo livelli di servizio Premium per ambienti critici, senza occuparsi di housing e colocation.

Avvezza a competere con aziende tendenzialmente più grandi, con il suo approccio da “boutique”, Wiit si rivolge a clienti tipicamente corporate che hanno come condizione inderogabile la non interrompibilità del servizio.
Wiit_Rampin_TCome ci spiega Enrico Rampin, Sales Director della società con un passato in Oracle alle spalle: «Oggi ci sono circa settanta country collegate ai nostri server. Parliamo di multinazionali o di realtà che fanno parte di grandi gruppi internazionali con una distribuzione globale e la necessità di gestire centralmente processi cross, così come di aziende di processo e realtà digitali esposte su Web per le quali mettiamo a disposizione un universo di certificazioni, anche Oracle e Microsoft, e l’adesione a standard internazionali di sicurezza, sia dei dati sia dell’azienda, e di Business continuity, che ci distinguono dagli altri provider presenti sul mercato».
A beneficiarne sono i top brand del luxury e alcuni primari Gruppi dei settori industrial, retail e Consumer Packaged Goods, con un fatturato che va dai cento milioni ai quattro miliardi di euro, che hanno scelto di gestire all’interno di Wiit i propri sistemi informativi, prevalentemente su Sap, della quale, a eccezione della parte Mobile, la società fondata da Alessandro Cozzi nel 1996 (all’epoca sotto la denominazione di Walther Italia Distribuzione e sede a Bolzano – ndr) possiede sei certificazioni su sette.

Quali servizi per quali business

Con un fatturato 2016 di circa 15 milioni di euro, un tasso annuo di crescita superiore al 23 per cento registrato negli ultimi cinque anni, e un processo di offerta pubblica iniziale in corso, Wiit deve molto dei suoi risultati al mondo dei servizi dedicati alle aziende che, sul cloud, sta paradossalmente prendendo piede nelle realtà di più grandi dimensioni.

«Da tempo indicata come paradigma in grado di liberare la piccola e media impresa – dettaglia Rampin –, la nuvola è in realtà terreno fertile per l’enterprise, che non solo sa di cosa stiamo parlando, ma ha dalla sua sia l’awareness sia la capacità di disquisire entrando nel merito di dove applicarla perché porti valore reale. Oggi – continua il manager –, il limite tecnologico del decidere dove mettere le applicazioni critiche non esiste più: l’asticella si è spostata sul saper scegliere, in base ai business driver e alle potenzialità opportunità, cosa spostare dove».

Offerta hybrid per clienti hybrid

Opportunamente soppesati rischi e benefici per decidere dove mettere le proprie tecnologie, il tema vero si conferma la governance in risposta alla quale Wiit propone un controllo totale dei servizi.

Wiit_Model«Dal monitoraggio al deploy delle infrastrutture passando dalla mappatura all’orchestrazione tramite strumenti di ticketing – specifica Rampin – tutto viene gestito in modalità cross per governare non la singola applicazione ma l’intero processo di business indipendentemente da dove questo si trova, e garantendo livelli di servizio e continuità di business anche di infrastrutture e patrimonio applicativi in casa del cliente o integrati da terze parti».

Il tutto in linea con un business che, composto per l’80 per cento da servizi core legati al mondo cloud fa di Wiit non un system integrator capace di erogare consulenza organizzativa ma un “advisor” al quale i clienti si rivolgono per implementare un modello di cloud sicuro.
«Parliamo di un outsourcing completo per il quale eroghiamo anche service desk e progetti di migrazione tecnologica da qualsiasi piattaforma, già realizzati anche per clienti che all’estero hanno cominciato ad adottare cloud pubblici per poi virare verso ambienti più in linea con le proprie aspettative».

Internazionalizzarsi per crescere

Forte di queste competenze e degli investimenti continui in certificazioni e infrastrutture, Wiit ha, infine, iniziato un processo di internazionalizzazione con l’apertura, lo scorso anno, di nuove operation in Svizzera e Florida «per seguire un cliente dell’industrial», ma che proseguirà anche per tutto il 2017 e il 2018 con uno sguardo attento alla Gran Bretagna e Oltreoceano.

«In aggiunta al riconoscimento di Elite, il programma di Borsa Italiana che premia le aziende con requisiti di crescita costanti e piani di sviluppi ambiziosi – conclude Rampin – siamo intenzionati ad ampliare la nostra visibilità per connotarci a tutti gli effetti come un player internazionale».

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