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Obiettivo intelligent edge, Hpe è sempre più tecnologica

Hpe torna alla sua anima tecnologica. Con quello che Stefano Venturi, country manager italiano, definisce una sorta di ritorno al passato, al garage di Bill Hewlett e David Packard, il monumento nazionale dal quale prese origine la Silicon Valley, la società si toglie definitivamente di dosso la sua veste generalista per concentrarsi sulla tecnologia.

Un processo abbondantemente avviato da Meg Whitman e che prosegue con il background tecnologico del nuovo Ceo, l’italiano Antonio Neri.

Antonio Neri, presidente di Hewlett Packard Enterprise

Gli annunci Hpe di Madrid

La strada scelta dall’azienda si concretizza poi nella lunga serie di annunci che hanno caratterizzato il Discover 2017 che si è svolto di recente a Madrid.

La nostra missione è valorizzare i dati dei clienti, fare si che questi dati siano collezionati attraverso una strategia di intelligent edge in modo sicuro ed economicamente sostenibile”, ha premesso Venturi secondo il quale i dati devono essere portati dalla periferia al centro ed elaborati in modo efficiente. Per questo Hpe lavora con con nuove piattaforme di computing e con l’hybrid It, perché nelle aziende tutto non è on premise e tutto non è in cloud, anzi si disperde fra cloud differenti. Questo implica una piattaforma presso i clienti che lavora con differenti modalità.

La ricetta è di avere più intelligenza in periferia, superpc che lavorano in modo differente al centro, una piattaforma ibrida alimentata anche da intelligenza artificiale e una strategia di servizio che mira ad aiutare i clienti in collaborazione con i partner a migrare dal mondo tradizionale.

Un quadro generale che si traduce negli annunci di Discover elencati da Mauro Colombo, CTO di Hpe Italia. “Al momento – è l’introduzione di Colombo – il 70% dei dati viene generato all’edge. Per questo è importante avere parte una computazionale all’edge. Inoltre il trasferimento di dati al centro a volte è impossibile e non economicamente sostenibile”.

Per questo viene rivalutata l’acquisizione di Aruba Networsk che ha portato a Madrid degli annunci con un’offering più ampio sul fronte IoT.

Sul fronte sicurezza si agisce con la soluzione Gen 10 che mette in sicurezza l’hardware attraverso “un fingerprint sul silicio che permette di scopre se ci sono state modifiche a livello hardware”. Per l’accesso sul mondo wireless c’è, grazie al software Introspect, un’aggiunta di intelligenza artificiale e machine learning che collaborano con la precedente soluzione ClearPass.

Per quanto riguarda l’elaborazione dei dati riprende quota l’acquisizione di Sgi, fondamentale per l’high performance computing e l’elaborazione dei dati esistenti e grande attenzione ha riscosso Superdome flax “prima e unica macchina al mondo in grado di scalare fino a 48 tera con un approccio modulare”. Con riflessi importanti nel real time analytic e memory computing.

Prosegue il progetto The machine, quella che Colombo definisce la “scuderia corse di Hpe” dove la ricerca viene spinta al limite e poi quando le soluzioni sono ok passano alla produzione di serie. È quanto succederà nei prossimi mesi con la fotonica all’interno di Sinergy, “la prima infrastruttura componibile presente sul mercato”.

In ambito data center Hpe punta a realizzare un impianto autonomo in grado di ripararsi da solo. L’obiettivo è perseguibile grazie all’acquisizione di Nimble il cui risiede nel software Infosite che permette di abilitare la predictive maintenance e la capacità dei sistemi storage di auotoadattarsi alla diverse esigenze applicative. “Infosite sarà esteso progressivamente a tutta la linea di prodotti Hpe”.

One Sphere è un altro annuncio importante che arriva da Madrid e va in direzione di quell’hybrid It di cui Hpe parla da tempo. Grazie a questo software l’It manager ha a disposizione una dashboard che permette di capire dove il proprio It si trova, on premise o in cloud. In più è una piattaforma di provisioning multilcoud che presenta un catalogo di soluzioni on premise o su public cloud (Amazon, Azure, Google e altri). Nel caso in cui un fornitore estenda il catalogo il refresh viene fatto automaticamente. Infine è possibile avere il controllo finanziario di quanto sta succedendo. Sapere quanto si paga.

Infine Hpe Greenlake che, come spiega Venturi, si traduce nell’installazione “presso il cliente della capacità computazionale di cui avrà bisogno. Ma pagherà solo ciò che utilizza”.

 

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