WD Red, l’hard disk a cui affidare i dati più importanti

Nato per l’uso in sistemi di archiviazione NAS per l’ambiente domestico o la piccola impresa, utilizza un insieme di tecnologie volte a previlegiare l’affidabilità dei dati memorizzati rispetto alle prestazioni più “spinte”, limitando i consumi.

Nel mondo
dell’informatica si usa dire che una delle certezze che si hanno quando si
compra un hard disk è che prima o poi si romperà. E quando ciò accadrà, se non
si sono prese le adeguate contromisure (leggasi non si è fatto un back-up dei
dati) saranno dolori. D’altra parte, anche se possiedono caratteristiche
tecniche simili, i vari modelli di
dischi sono molto diversi tra loro
e non è difficile incorrere nell’errore
di scegliere quello meno adatto all’impiego che se ne intende fare, facilitando
quindi un più rapido danneggiamento del disco stesso.

Un tipo di
utilizzo che può mettere a dura prova
l’affidabilità di un hard disk
è all’interno di un NAS, un dispositivo che
per sua natura può dover rimanere acceso 24 ore al giorno e può dover far
fronte a notevoli carichi di lavoro improvvisi, comportando significative
sollecitazioni e surriscaldamenti del disco (o dei dischi, se ve ne è più di
uno come sempre più spesso accade).

Per far
fronte a queste evenienze, Western Digital ha creato i dischi WD Red, una linea di hard disk SATA che
nasce in modo specifico per essere impiegata all’interno di quei sistemi NAS destinati agli ambienti SOHO (small office and home office) e Pro-sumer
(professional-consumer), che possono ospitare un massimo di cinque dischi e che possono gestire fino a un massimo di 25 utenti.

Gli hard disk
WD Red non puntano tanto a fornire prestazioni “spinte” quanto invece ad
assicurare un’elevata affidabilità,
sapendo gestire al meglio picchi di richieste quando più utenti vi accedono
contemporaneamente, mantenendo una temperatura
molto contenuta
. Il tutto a beneficio della durata del disco stesso e
dell’integrità dei dati. Va da sé che un disco di questo tipo non nasce tanto per
dare il meglio di sé quando usato come hard disk singolo ma come parte di una configurazione RAID (quindi
con più dischi), all’interno della quale permette di avere quell’affidabilità
sul dato che può fare la differenza quando si archiviano contenuti di grande
valore, come importanti documenti di lavoro o anche foto e video. Va poi
aggiunto che i WD Red sono particolarmente
silenziosi
e quindi possono essere tranquillamente usati all’interno di NAS
posizionati accanto alla postazione di lavoro o di fianco al televisore, in
salotto.

Western
Digital è riuscita a ottenere questi risultati in particolare tramite l’impiego
di due tecnologie: NASWare e 3D Active Balance Plus. La prima
consiste in una sorta di firmware progettato appositamente per aumentate
l’affidabilità dei dischi mantenendo un adeguato livello di prestazioni e un
basso dispendio termico. Da sottolineare inoltre la presenza di un sistema di controlli
per il recupero intelligente degli errori, volto a impedire agli hard disk di
perdere la configurazione RAID a causa di un recupero errori prolungato, e di
una funzione che, in caso di interruzione imprevista dell’alimentazione,
completa sempre il comando in corso, prima dello spegnimento.

3D Active Balance Plus è invece un
sistema che, attraverso attuatori che agiscono sui tre assi, consente di avere
una significativa riduzione delle vibrazioni. Ricordiamo infatti che, oltre a
essere particolarmente fastidiose dal punto di vista acustico, le vibrazioni
sono tra le principali cause del danneggiamento di un hard disk. E quando sono
presenti più dischi, tali vibrazioni possono moltiplicarsi, creando una
situazione destinata a ridurre in modo rilevante la vita dei dischi stessi.

Di gestire la
velocità di rotazione di un WD Red si fa invece carico la tecnologia IAF (Intellipower Advanced Format), che
seleziona in modo automatico, all’interno della gamma da 4200 a 7000 RPM, il valore ottimale in
funzione delle necessità, che possono cambiare da momento a momento.

Certa del
risultato ottenuto, Western Digital promette per i WD Red un tempo medio di utilizzo prima di eventuali
guasti di 1 milione di ore
, ossia un numero superiore di oltre il 30% rispetto
ai “tradizionali” dischi per desktop e che si avvicina molto ai prodotti di
livello enterprise, per i quali si parla di 1,2 milioni di ore.

Il
costruttore assicura inoltre la compatibilità
dei WD Red con i più diffusi NAS
(la lista completa si può avere cliccando qui).
Noi abbiamo verificato la veridicità di questa affermazione montando due
modelli da 3 TB all’interno di un dispositivo Synology DS213 e di un Thecus
N2800
. In entrambi i casi, effettivamente, non abbiamo riscontrato alcun
problema di compatibilità nella realizzazione gestione delle configurazioni
RAID consentite dei due NAS. In termini di prestazioni i risultati ottenuti
sono stati di ottimo livello: la velocità di trasferimento può non essere pari
a quella dei più rapidi dischi WD (come i WD Black o i
Velociraptor), ma è comunque ragguardevole. Tuttavia, ciò che abbiamo in
particolare apprezzato è la capacità di rispondere in modo adeguato a
molteplici richieste contemporaneamente (nel nostro caso streaming di contenuti
audio e video assieme a ricerche all’interno di database) senza aumentare in
modo significativo né la rumorosità né la temperatura. Quest’ultima, secondo i
dati forniti dai sistemi di misurazione interni dei NAS, si è sempre mantenuta
sotto i 40°.

In
conclusione, se siete alla ricerca di un disco, o meglio, di un set di dischi, da
inserire in un NAS, privilegiando l’affidabilità rispetto alle prestazioni
spinte ai massimi livelli, i WD Red potrebbero essere i prodotti che fanno per
voi, perché coniugano ottimamente affidabilità e prestazioni, limitando i
consumi. Disponibili nei tagli da 1 TB,
2 TB e 3 TB
, hanno prezzi di listino un po’ più alti della media (variano infatti
da 65 euro a 120 euro). Da sottolineare però che per questi hard disk, WD offre
un supporto dedicato gratuito premium di
24
ore al giorno (tutti i giorni
della settimana) e garanzia di tre anni.

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