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Watson IoT fa centro a Monaco

Non si tratta “semplicemente” dell’apertura di un centro di ricerca, per quanto importante o consistente sia l’investimento.
Si tratta della realizzazione di una strategia, che porta a guardare all’IoT come collante per la costituzione di un ecosistema di collaborazione con partner e clienti.
È con questo spirito che nella giornata di ieri IBM ha tagliato ufficialmente il nastro del suo centro Watson IoT a Monaco di Baviera, per il quale ha annunciato un investimento di 200 milioni di dollari.

All’interno del centro, non solo vi sarà spazio per lo sviluppo e il testing delle tecnologie della società per il mondo dell’Internet delle Cose, ma soprattutto prenderanno vita i centri di collaborazione cognitivi con i suoi partner che hanno già deciso di spostare nel centro i loro team di sviluppo.
Un percorso varato già lo scorso anno con BMW, che aveva per l’appunto scelto di portarvi parte delle sue attività di ricerca e sviluppo e che oggi prosegue con ulteriori quattro realtà: Avnet, BNP Paribas, Capgemini e Tech Mahindra.

Watson IoT, tra partner e clienti finali

Già l’analisi dei nomi evidenzia come il coinvolgimento sia trasversale e copra mondi e settori molto distanti tra loro.
L’ingresso di Avnet è la dimostrazione di come per IBM l’IoT sia “cosa da partner”. Il distributore ha scelto infatti di aprire un laboratorio congiunto per presentare, sviluppare e vendere le soluzioni Internet of Things basate su Watson e indirizzate ad ambiti quali smart building e smart home, manifattura, trasporti, sanità e prodotti consumer.
Con BNP Paribas si va nel mondo del banking, con l’obiettivo di studiare come le tecnologie cognitive e dell’IoT possono guidare la trasformazione del settore bancario.
Con CapGemini si entra nel mondo della consulenza e dei servizi globali: qui si guarda all’industria 4.0 e alla possibilità di coinvolgimento diretto anche dei clienti della società.
Di nuovo partner con Tech Mahindra, Global System Integrator che invierà a Monaco un team di 6 sviluppatori e ingegneri che lavoreranno ai temi dell’industria 4.0 e sui settori della produzione industriale, dell’agricoltura di precisione, sanità, assicurazioni, banking e automotive.

C’è anche EEBus

Infine, a Monaco ci sarà spazio anche per EEBus, l’ente di standardizzazione europea dell’IoT della quale ormai anche IBM fa parte: l’ente avrà una propria struttura a Monaco, con l’obiettivo di  immaginare, sviluppare e presentare soluzioni che combinano tecnologie IoT e standard aperti, in particolare nell’ambito della connected home.

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