Wap, dopo il flop, la resurrezione?

C’è più di una ragione per pensare che il protocollo wireless sia stato ingiustamente criticato. Le nuove specifiche 2.0 e il Gprs potrebbero rilanciarlo

L’idea che supportò inizialmente il Wap è che la tecnologia avrebbe rivoluzionato l’uso del telefono cellulare. La possibilità di utilizzare il telefonino come strumento primario per la comunicazione di voce e dati entusiasmò il mondo delle telecomunicazioni mobili e di Internet. L’entusiasmo crebbe quando alle reti radiomobili venne riconosciuta la possibilità illimitata di raggiungere il mercato in più rapida crescita per i servizi di comunicazione. Cominciò cosi la grande corsa al Wap, visto come una miniera d’oro dopo l’arcobaleno della telefonia mobile.


Il Wap 1.1 fu omologato nel giugno 1999 e fu rapidamente adottato dalla maggior parte dei gestori e produttori di terminali di tutto il mondo. Poi venne la doccia fredda. Mentre i nuovi utenti di telefonia non avevano nemmeno avuto il tempo di esaminare le funzionalità del proprio dispositivo Wap compatibile, i mezzi di informazione stavano già mettendo in risalto la differenza tra le aspettative e la realtà. La lentezza del mobile Internet, per esempio, veniva addebitata esclusivamente al Wap, dimenticando che i motivi di limitazione dei servizi erano (e sono) legati alla progettazione dei terminali, alla velocità delle reti o al malfunzionamento dei software.

Il confronto con i-Mode


Per confermare l’insuccesso di Wap è stata utilizzata, come termine di paragone, la tecnologia wireless Internet di Ntt DoCoMo: i-Mode. Questo standard fu pubblicizzato come di gran lunga superiore: più veloce, migliore, più attraente. i-Mode, è vero, ha conquistato un numero di utenti maggiore rispetto al Wap, con circa 10 milioni di abbonati in Giappone, ma bisogna considerare che il suo successo è derivato anche dal business model: la decisione di DoCoMo di condividere i profitti con i fornitori di applicativi e contenuti si è dimostrata un incentivo per la creazione e la gestione dei contenuti wireless. I clienti europei possono invece contare sul fatto che la tecnologia Wap disponibile in Europa è basata su standard aperti, ed è sviluppata specificamente anche per l’uso nella rete Internet fissa, costituendo la base su cui i servizi continueranno a evolversi.


I-Mode, inoltre, è basato su Chtml, linguaggio markup presentato all’inizio del 1998 come “nota”, dal Worldwide Web Consortium (W3C), ma mai significativamente aggiornato o adottato come standard internazionale. L’attuale raccomandazione W3C per l’implementazione dei servizi Internet wireless è rappresentata da Xhtml, linguaggio markup flessibile ideale per i thin client come i telefoni, verso il quale stanno del resto migrando tanto Wap quanto i-Mode.

Le potenzialità di Wap


Per superare gli evidenti limiti dei terminali mobili come schermo e tastiera ridotti, latenza e discontinuità della connessione wireless, tutte le applicazioni di mobile Internet sono state riscritte, diventando più semplici e affidabili.


Anche le applicazioni Wap, che proliferano dal maggio 1998 (con Wap 1.0), sono via via diventate sempre più sofisticate. L’attuale specifica Wap 1.2.x presenta, per esempio, caratteristiche avanzate come Wta (Wireless telephony application), grazie alle quali l’utente è in grado di telefonare da un’applicazione con collegamento ipertesto, funzioni “push”, con le quali i fornitori di contenuti possono offrire avvertimenti tempestivi e personalizzati all’utente, e Wim (wireless identity module), cioè caratteristiche di sicurezza basate su Sim per applicazioni di e-commerce avanzate.


Il Mobile Subgroup del W3C (del quale fanno parte società come Sun, Microsoft, Openwave) è impegnato nella realizzazione delle specifiche Xhtml e Xhtml Basic. Il Wml 2.0 (Wireless markup language, un sottoinsieme di Xhtlm Basic usato per specificare contenuti e interfaccia ai dispositivi Wap), invece, è in via di approvazione presso il Wap Forum. Il Wml 2.0 garantirà la compatibilità a ritroso con Wml 1.x, con grande gioia per gli sviluppatori, i quali saranno in grado di sfruttare appieno gli strumenti Web esistenti. Inoltre, la specifica Xhtml rappresenterà in larga misura la fine del problema del “re-authoring”, poiché gli sviluppatori saranno in grado di scrivere una sola volta un codice Xml generico, e successivamente fornire un contenuto specifico, avvalendosi dell’aiuto di Xslt (Xsl Transformations) e di altri agent di trasformazione.

Gprs a supporto di Wap


Per quanto riguarda i supporti, l’implementazione mondiale delle prime reti Gprs ha già dato agli utilizzatori un assaggio della vera potenzialità del Wap. Senza tempi di configurazione delle chiamate, sempre online e con velocità di trasmissione che attualmente raggiungono i 20 Kbps, il Gprs sta rapidamente emergendo come supporto ideale del Wap, assicurando all’utente un’esperienza notevolmente migliore. Quello tra Wap e Gprs, in sostanza, sembra essere un connubio molto ben riuscito, contrariamente a quanto è stato detto da molti sul loro antagonismo.


I servizi di localizzazione, poi, renderanno il mobile Internet ancora più avanzato rispetto a Internet su rete fissa. Questa tecnologia informerà il servizio Wap in merito alla localizzazione del terminale. Così, anziché scorrere una lunga lista di orari ferroviari, saranno forniti orari specifici della località in cui si trova l’utente. I servizi di messaggistica universale, inoltre, renderanno obsolete le attuali soluzioni di messaging. E-mail, voicemail da terminali mobili e linee fisse, fax e messaggi Sms diventeranno accessibili da un’unica casella sia in formato testo sia in linguaggio naturale. La ricezione di messaggi avverrà attraverso l’accesso Inbox più pratico per l’utilizzatore.


L’architettura Wap per la sicurezza online, infine, è in continuo sviluppo, cosi come è avvenuto per le tecnologie Internet a rete fissa. Il mobile commerce, già in fase di successo in Stati Uniti e Giappone, si trasformerà in un’offerta piuttosto diversa rispetto all’e-commerce, con un particolare accento su servizi che facilitano gli acquirenti più indaffarati, in costante movimento o che comprano “per impulso”.


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