Vp5 sarà il nuovo standard per il broadcasting via Web?

In un periodo in cui l’Mpeg-4 fa molto discutere a causa di costose forme di licensing, ecco spuntare la propsta di On2 quale nuovo formato per la trasmissione di eventi live su Internet

Si torna  parlare di standard nel campo della compressione del video
digitale. Questa volta a contrapporsi all’emergente Mpeg-4 è On2 Technology, una
delle aziende più in vista nel settore, che con il suo Vp5 propone un prodotto
in grado di supportare RealPlayer e RealSystem Iq di RealNetworks e che,
spergiura lo sviluppatore, consente di avere prestazioni superiori del 50%
rispetto all’attuale Vp4.


Il nuovo codec è indirizzato principalmente alla gestione di trasmissioni
live broadcasting, soprattutto di eventi sportivi, e, secondo quanto afferma On2
Technology, dovrebbe consentire l’eliminazione di quei fastidiosi effetti ombra
o quelle immagini fantasma che spesso popolano le trasmissioni video via
Web.


Quella di On2 di dare notizia del suo nuovo Vp5 proprio in questo periodo è
sicuramente una scelta avveduta. Infatti è in atto un’accesa e controversa
discussione riguardo la politica di licensing che ruota attorno all’Mpeg-4,
ossia del formato che da varie parti è già stato definito come il nuovo industry
standard. Secondo le direttive attualmente proposte dall’Mpeg La, ogni
produttore che mette in circolazione un decoder o encoder basato sull’Mpeg-4
dovrebbe pagare una sorta di tassa di 25 centesimi, il che porterebbe a una
spesa annu di circa 1 milione di dollari per ogni licenziatario. È inoltre in
fase di studio anche l’applicazione di un fee di un paio di centesimi per ogni
ora di codifica video.


Apple, che è uno dei più strenui sostenitori dell’Mpeg-4, ha reso noto che
non ha assolutamente intenzione di accettare questa politica di licensing e che
quindi non realizzerà una nuova versione di QuickTime finché non è raggiunto un
accordo ragionevole.


Non c’è quindi da stupirsi se On2 ha già dato notizia di voler proporre il
proprio Vp5 gratuitamente come alternativa all’Mpeg-4. Tuttavia all’orizzonte si
stanno profilando altri pretendenti, i quali intendono proporre il proprio
formato di compressione video come il nuovo standard. Tra questi, manco a dirlo,
troviamo Microsoft, la quale sostiene che il suo più recente codec sia in grado
di fornire una qualità near-Dvd anche con una minima ampiezza di
banda.

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