Vodafone anticipa il varo del progetto 1000 Comuni

Il varo del progetto “1000 Comuni” era previsto per il mese di gennaio 2011 ma già oggi arriva la notizia dei primi comuni già coperti.

Vodafone ha rotto gli indugi ed ha deciso di dare il via, in anticipo, al progetto “1000 Comuni“. L’obiettivo è quello di portare la banda larga in quelle zone (solitamente piccoli comuni ed aree rurali) ove non è disponibile la connettività Adsl.
A inizio ottobre, l’amministratore delegato di Vodafone – Paolo Bertoluzzo – aveva presentato la nuova iniziativa spiegando che si tratta di un progetto basato esclusivamente sulla fornitura di connettività broadband in modalità wireless. Ed essendo Vodafone, principalmente, un operatore di telefonia mobile la scelta non poteva che ricadere su HSDPA e su HSPA+, con lo sguardo puntato verso LTE (Long Term Evolution.

La società guidata da Bertoluzzo ha quantificato nel 12% del totale la popolazione che ad oggi è interessata dal problema del “digital divide“; circa 1.800 comuni italiani che non dispongono di alcuna forma di banda larga (quindi non solo l’Adsl tradizionale ma anche, ad esempio, Hiperlan o WiMax). Proprio a questa fascia d’utenza si rivolge il progetto di Vodafone che – viene promesso – godrà di un investimento pari a 1 miliardo di euro nel giro di tre o quattro anni.

Il varo di “1000 Comuni” era previsto per il mese di gennaio 2011 ma già oggi arriva la notizia dei primi comuni già coperti. Si tratta di quattro comuni con un contenuto numero di abitanti che possono ora aderire alle offerte broadband di Vodafone (per la cronaca, si tratta di Suni in Sardegna, Noepoli in Basilicata, San Pietro Viminario in Veneto e Pollare in Liguria).

Vodafone promette di coprire almeno un comune “digital diviso” al giorno mettendo a disposizione accesso Internet ad una velocità di almeno 2 Mbit/s (intesi come performance minima media).

Bertoluzzo ha ricordato l’importanza del sito di riferimento del progetto (ved. questa pagina) che permette alle amministrazioni comunali, ad esempio, di proporre la copertura del proprio territorio. Anzi, sembra che più di un migliaio di comuni abbiano già raccolto l’invito a testimonianza di quanto sia sentito il problema del “digital divide”.
Vodafone tenta di premere con forza sul tasto della semplicità rimarcando agli utenti come la soluzione proposta sia in grado di coprire le esigenze più disparate: dalla casa, all’ufficio, alle sessioni di lavoro in mobilità.

Nel frattempo, nel corso del prossimo anno, proseguirà il tavolo di discussione – aperto dall’Agcom – sulla creazione della rete di nuova generazione (Ngn). Tanti sono i nodi ancora da sciogliere anche se, finalmente, si è registrato il parere favorevole di tutti i principali player coinvolti.

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