Vmware porta le Pmi verso un’It as a service

Efficienza infrastrutturale e continuità operativa a portata di piccole e medie imprese. Anche italiane.

Realizzare ambienti virtualizzati implementabili a costi convenienti. Li propone Vmware che, per la continuità operativa delle Pmi parla la lingua delle soluzioni che migliorano l’efficienza infrastrutturale. Certo, la ricerca condotta da Forrester Research a dicembre 2009 e sulla quale il vendor basa il proprio entusiasmo riguarda la virtualizzazione dei server x86 nelle Small and medium enterprise nordamericane ed europee, dove le dimensioni, spesso e volentieri, non collimano con quelle delle Pmi nostrane. Ma tant’è.

The State Of Emerging Smb Hardware:2009 to 2010” ha messo in evidenza come il 74% dei server virtualizzati presso questo target d’impresa sia basato su tecnologie Vmware. Anche per questo, un buon 60% delle Pmi interpellate considerano di estrema priorità standardizzarsi sulla virtualizzazione per realizzare deployment di server, disaster recovery, continuità operativa e consolidamento infrastrutturale. Per loro il vendor ha pronto l’ultimo aggiornamento della propria piattaforma vSphere giunta alla versione 4.1.

Con questo rilascio, Vmware ha potenziato il proprio portafoglio d’offerta dedicato alle Pmi interessate a funzionalità avanzate a prezzi contenuti. È il caso, in Italia, della società finanziaria Ktesios che, specializzata nel settore dei finanziamenti garantiti a lavoratori dipendenti, ha portato su vSphere tutti gli applicativi che prima giravano su Intel ottenendo, per bocca di Maxemilliano Fiorini, responsabile It della società romana, benefici significativi sia in termini di prestazioni che di gestione per un’It realmente di supporto al business.

Nella medesima nota ufficiale, Eugenio Castiglione, responsabile It di Fis (Fabbrica Italiana Sintetici), che da Montecchio Maggiore (Vi) si occupa di prodotti chimici industriali ha, invece, evidenziato i risparmi nella manutenzione dei server ottenuti con la virtualizzazione, che non ha solo portato all’eliminazione di dieci macchine fisiche, ma ha permesso di implementare e supportare nuove applicazioni con investimenti più ridotti e con modalità maggiormente dinamiche.

Dal canto suo, Davide Orabona, in qualità di corporate Ict manager di Radici, focalizzata a livello globale nei settori della chimica, delle materie plastiche, nella filiera delle fibre sintetiche e nel tessile, ha messo in primo piano sia l’abbattimento in tempi rapidi dei costi operativi e degli investimenti informatici senza alcun disservizio per i clienti, sia una migliore qualità del lavoro del personale dedicato all’It che, invece di concentrarsi sulla manutenzione dei server, può impegnarsi in attività progettuali e di ottimizzazione.

Il tutto grazie alla scelta di includere vMotion all’interno delle versioni Plus e Standard di vSphere 4.1 Essentials, la più diffusa versione della piattaforma Vmware dedicata ad aziende con meno di 30 applicazioni. Utilizzato da oltre il 70% dei clienti Vmware vSphere, all’interno dell’ultima release, vMotion è stato migliorato per quintuplicare la velocità di migrazione e supportare fino a otto processi di migrazione contemporanei. Disponibile gratuitamente, fra i plus dell’offerta Vmware c’è anche vSphere Hypervisor.

Già Esxi Single Server Edition, la soluzione propone una piattaforma rapidamente implementabile per iniziare ad adottare la virtualizzazione all’interno di aziende di ogni dimensione, mentre l’ampio ecosistema di partner Vmware specializzati in virtualizzazione offre ai clienti Pmi e a quelli Robo (Remote office branch office) una ricca varietà di server, dispositivi storage, apparati di rete e applicativi che interoperano con Vmware vSphere 4.1 anche in ottica di continuità operativa e disaster recovery sfruttando direttamente servizi di cloud computing pubblici.

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