Vivifacile, la PA su uno schermo vicino a te

La convergenza tra Internet e cellulare nella PA italiana è realtà. Brunetta propone, ma tocca agli utenti battere un colpo. Come? Iscrivendosi al portale e comunicando dal Web e dal cellulare.

Anche in Italia le Pubbliche Amministrazioni aprono gli sportelli erogando su web o cellulare i servizi al cittadino, al professionista e all’impresa. Il prossimo 22 marzo apre Vivifacile, un portale di servizi a registrazione unica che si ripropone di raccogliere molti dei servizi online che la PA offre ai suoi interlocutori per renderli attivi e fruibili da tutti.
Certamente ragionato in senso generale, Il progetto Vivifacile è particolarmente lucido nell’identificazione dello snodo centrale: la PA italiana non si muove senza una spinta dal basso. Oggi ci sono i presupposti e le sperimentazioni, ma senza una forte adesione dei destinatari di questi servizi il fenomeno di digitalizzazione della società italiana proseguirà in modo lento, farraginoso e inefficace.
Il ministro Brunetta ha presentato il progetto aiutandosi con una fiction pubblicitaria che mostra i vantaggi del progetto, anticipando la campagna pubblicitaria che verrà pianificata in televisione.
La palla passa quindi ai destinatari dei servizi, ovvero genitori, automobilisti, contribuenti ed altre categorie, alle quali noi tutti aderiamo per buona parte, ai quali è proposto di andare da Telecom Italia o negli uffici postali con un documento in mano, richiedere la posta elettronica certificata – un pallino di Brunetta un pallino di Brunetta, ma un progetto ancora non decollato- e iniziare a fruire dei servizi via via attivati sui due canali online (web e e-mail) e telefonico (cellulare): salute e previdenza, mobilità (auto/moto/viabilità), giustizia e fisco.

In classe è già attivo

Scuolamia, il pacchetto di servizi realizzato da Hp per la scuola, è già in fase avanzata con comunicazione delle assenze, prenotazione colloqui, pagelle in pdf via email e tante altre belle cose. Il ministero della Gelmini “già da parecchi mesi ha in atto una sperimentazione su oltre cinquecento scuole”, dice Brunetta, “e oltre cento scuole hanno attivato la segnalazione delle assenze tramite messaggi su cellulare dei genitori”.
Per dare un’idea dell’accortezza del progetto diremo che questi messaggi sembrano Sms ma non lo sono, in quanto grazie all’accordo con i carrier (3, Telecom, Vodafone e Wind) durante la sperimentazione verranno veicolati sul canale di servizio.
“La nostra speranza è di avere entro fine anno alcune decine di milioni di utenti registrati”, dice il Ministro, “in modo da evitare che il fenomeno si sparga a macchia di leopardo”.
Molte azioni sono teoricamente già disponibili, grazie al pluriennale lavoro fatto sul Sistema Pubblico di Connettività.
La fase attuale inizierà online il 22 marzo sul sito http://www.vivifacile.gov.it, mentre i servizi di telefonia saranno attivati a fine aprile. La sperimentazione durerà 6/8 mesi con costi ridotti per la PA e le aziende sponsor. Successivamente si vedrà come sviluppare i servizi: a regime l’impegno previsto è di 10/20 milioni di Euro, una cifra decisamente bassa che è ragionevole pensare si accolli la PA stessa, anche se al momento la gratuità dei servizi non è garantita.

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