Vista e i partner Microsoft: niente fretta

Giro di opinioni tra partner e rivenditori: attenti alle novità, ma senza pressioni sui clienti

Il format è nuovo. Tre giorni e mezzo dedicati a incontrare clienti
di grandi dimensioni, Università  ed Enti pubblici. A spiegare e a dare
spunti di business ai partner di canale.
Ad approfondire
la formazione tecnica di liberi professionisti, aziende di commercio, industria
e servizi, Pa, scuole e Università.

Dopo Catania, Napoli, Bologna, Bari,
Roma e Padova il Microsoft Starting Innovation Tour, partito alla fine dello
scorso settembre, è arrivato anche a Milano.

E, nella giornata
dedicata al canale, ha chiamato a sè oltre 250 partner, fra rivenditori
registrati e solution provider certificati.

Gli stessi ai quali sono
stati suggeriti una serie di scenari di business da proporre ai clienti e
ribadito che, “mediamente, per ogni dollaro fatturato solo con Vista
come spiega Pietro Panepinto, product manager Office System Business Marketing
Organization – i nostri partner ne porteranno a casa altri 16″.


Il che, detto così, fa ben sperare.
Ma, si sa: divulgare
le potenzialità di una nuova tecnologia, capirla per portarla al meglio sul
mercato e poi venderla, sono cose completamente diverse.

Almeno così
ci è sembrato di capire interpellando alcuni dei partner intervenuti
nell’appuntamento di Microsoft a Milano.

Gli stessi che, va detto, anche
hanno espresso un giudizio favorevolmente unanime confermando che il sistema
operativo presentato non è una mera evoluzione della versione precedente.


Semmai – afferma Oscar Maffi, titolare di DigiUnit,
rivenditore di soluzioni informatiche della provincia di Bergamo -, è
l’approccio al mercato che è diverso fra chi produce e chi poi ha dei
clienti da ascoltare e accontentare. Personalmente, noi che sviluppiamo anche
applicativi e forniamo servizi tecnici e di consulenza, prevalentemente a realtà
di piccole e medie dimensioni, non approcciamo il cliente dicendo quello che di
nuovo c’è sul mercato, ma gli chiediamo che problema ha. Per definizione non
facciamo il deployment di un nuovo sistema operativo perchè è uscito Vista.
D’altro canto, però, appuntamenti come questo sono fondamentali perchè, spesso e
volentieri, i clienti sono più informati di noi, hanno magari già scaricato la
beta del prodotto e vogliono degli approfondimenti che dobbiamo essere in grado
di fornirgli.
Al momento – continua Maffi – a
preoccupare è soprattutto l’ammissione da parte della stessa Microsoft sul
fatto che, a oggi, solo il 22% dei computer presenti sul mercato è in grado
di girare a pieno regime con Vista 2007, mentre un 66% può farlo in modalità
basic. Come rivenditore anche di hardware questa notizia potrebbe anche farmi
felice, ma come convinco un cliente che già lavora bene con Windows Xp a
migrare?
“.

Non è dello stesso parere Flavio Tallarini,
proprietario di due negozi Computer Discount a Como e Varese e fra i primi Punto
Microsoft, per il quale occorre cavalcare la crescente esigenza degli utenti,
non solo professionali, sempre più mobili e in cerca di strumenti potenti per
navigare in Internet, collegarsi alla propria banca on line e scaricare la posta
dovunque si trovino.
Il lancio di Vista, Office ed Exchange
spiega Tallarini – ha dietro di sè beta già funzionali e pronte per essere
presentate ai clienti. Il tasto sul quale premere è l’evoluzione
tecnologica, che interessa professionisti che hanno uno studio tecnico o
commercialisti e che non possono permettersi di rimanere indietro. Una realtà
come la nostra funziona bene anche approcciando Pmi e artigiani, che non hanno
un Ced al proprio interno e si affidano a noi
“.

Per Giovanni
Covassi, libero professionista che fornisce alle piccole e medie aziende
lombarde consulenza e formazione di marketing, “l’effetto Google si è
fatto sentire. I nuovi strumenti di ricerca inseriti nel nuovo sistema operativo
erano già da tempo presenti all’interno del motore di ricerca on line e per
Microsoft è stato un bello stimolo a evolvere in questa direzione
ripensando profondamente al modo di lavorare. Trovo, infatti, molto positivo
l’interesse dimostrato da un paio di anni a questa parte da Microsoft per le
realtà di piccole dimensioni interessate soprattutto a funzionalità di tipo Sales
force automation per allineare i dati disponibili a magazzino e renderli
disponibili a chi è all’esterno presso il cliente finale. In questo
momento, Vista e Office non hanno competitor sul mercato, ma quella da
affrontare per vendere le licenze è la sensibilità del singolo imprenditore
italiano, che non sempre coglie la fattibilità dell’eliminare una serie di
inefficienze
“.

La pensa così anche Laura Barbozza, responsabile
commerciale di Sigma Sistemi, software house della provincia di Bergamo, che
sottolinea come: “Si tratta di innovazioni che richiedono tempo per essere
gestite e “digerite”, specie se il cliente non è di medie dimensioni. C’è
una differenza sostanziale fra chi compra licenze e chi, invece, è disposto
a pagare un costo di software assurance per rimanere costantemente aggiornato
sugli sviluppi della tecnologia. E poi i piccoli, si sa, hanno bisogno di
sentire parlare un po’ delle novità, prima di mettersele in casa
“.


Chi sta aspettando la chiusura dei budget per il 2006 e la disponibilità
di quelli per il nuovo anno di scuole e università è, invece, Massimo
Senna, titolare della Senna Gianfranco di Pavia che, però, conferma come si tratti
di clienti che “se hanno i soldi per comprare si mettono in casa anche
l’ultima novità, altrimenti aspettano. Mentre i privati sono tutta un’altra
cosa, e qui la Grande distribuzione non lascia spazio di manovra ai negozi come
il nostro
“.

Per Donato Amadini, agente commerciale di Sirdata di
Busto Arsizio, abituato a dialogare con aziende da uno a venti posti di lavoro,
ora è tempo di informarsi per saper rispondere a chi vorrà fare da
pioniere, ma fra bachi, incompatibilità e problemi tecnici, meglio aspettare i
prossimi sei mesi ed entrare con gradualità in questo nuovo business
“.

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